I modelli delle "nuove bambine"
5 novembre 2008 h. 17.30
Mestre - Sala Conferenze Centro Culturale Candiani
Conversazione con Loredana Lipperini, autrice del libro "Ancora dalla parte delle bambine", Franca Bimbi e Franca Marcomin. Partecipano i ragazzi dello Spritz letterario del Liceo Morin di Mestre.
Quali sono i modelli delle "nuove" bambine? Che cosa sognano di essere? Madri? Ballerine? Estetiste? Mogli di calciatori? Quanto è cambiato il mondo delle immagini in cui le bambine diventano donne? Dai fumetti alla tv, dalla scuola a internet, l'autrice insegue i miti, i conflitti, i sogni, le miserie, l'ansia di riscatto che abitano nel giovanissimo immaginario femminile.
Le eroine dei fumetti le invitano a essere belle. Le loro riviste propongono test sentimentali e consigli su come truccarsi. Nei loro libri scolastici, le mamme continuano ad accudire la casa per padri e fratelli. La pubblicità le dipinge come piccole cuoche. Le loro bambole sono sexy e rispecchiano (o inducono) i loro sogni. Questo è il mondo delle nuove bambine. Negli anni settanta, Elena Gianini Belotti raccontò come l'educazione sociale e culturale all'inferiorità femminile si compisse nel giro di pochi anni, dalla nascita all'ingresso nella vita scolastica. Le cose non sono cambiate, anche se le apparenze sembrano andare nella direzione contraria. Ad esempio, libri, film e cartoni propongono, certo, più personaggi femminili di un tempo: ma confinandoli nell'antico stereotipo della fata e della strega. Sembra legittimo chiedersi cosa sia accaduto negli ultimi trent'anni, e come mai coloro che volevano tutto (il sapere, la maternità, l'uguaglianza, la gratificazione) si siano accontentate delle briciole apparentemente più appetitose. E bisogna cominciare con l'interrogarsi sulle bambine: perché è ancora una volta negli anni dell'infanzia che le donne vengono indotte a consegnarsi a una docilità oggi travestita da rampantismo, a una certezza di subordine che persiste, e trova forme nuove persino in territori dove l'identità è fluida come il web.