Palazzetto Tito, Dorsoduro, 2826, 30123 Venezia
giovedì 22 febbraio 2018
dalle 10 alle 18, ingresso libero
In collaborazione con Centro Culturale Candiani
A cura di Riccardo Caldura
Dalla riflessione sulla rappresentazione dello spazio scenico, diventata poi un'articolata ricerca sulla rappresentazione dello spazio dell'arte nel tempo, per approdare infine ad una sempre più intensa osservazione e descrizione, già a partire dagli anni Settanta, dello spazio urbano. Grazie ad "un approccio fenomenologico", come scriveva Enrico Crispolti: questo in estrema sintesi il percorso fatto da Guido Sartorelli. Non vi è dubbio che la città per lui abbia rappresentato una costante preoccupazione artistica e intellettuale al fine di comprenderne il carattere costitutivo, la fisionomia, distrincandosi fra storia, cultura, architettura e comunicazione di massa.
L'attenzione ai segni ad alta valenza rappresentativa, quelli monumentali, non viene meno quando i segni si fanno più sfuggenti, quasi assorbiti nell'anonimia del quotidiano. Così l'analisi di quanto è avvenuto, ad esempio, fra Riforma e Controriforma nelle forme simboliche delle città secondo le diverse prospettive religiose, (si pensi all'esposizione Roma-Ginevra, del 1979), si accompagna ai repertori sull'arredo urbano per cogliere il rapporto, e la differenza, fra centro e periferia. Molta attenzione è stata dedicata da Sartorelli all'invasivo ruolosvolto dalla comunicazione mass-mediatica (pubblicità e televisionein primis), con l'intima convinzione, espressa in suoi diversitesti, che all'artista competesse un ruolo di coscienza critica del proprio tempo. Non è facile immaginare ora che un artista possa aver svolto, per anni, un ruolo di attento osservatore e 'ordinatore' dello spazio urbano, ed esser chiamato per questo a collaborare condiverse istituzioni pubbliche. Grazie all'utilizzo reiterato della fotografia e all'organizzazione degli allestimenti Sartorelli ha proposto dispositivi interpretativi in grado di ordinare una mole ingente di dati in categorie analitiche, evidenziando ciò che caratterizza e distingue gli spazi metropolitani europei. Perché non va dimenticato che era l'Europa, il vero orizzonte di riferimento culturale di Guido Sartorelli: si pensi alla mostra Sconfini d'Europa, organizzata al Centro Candiani nel 2010.
La giornata di studi, curata da Riccardo Caldura, prevista per il 22 febbraio 2018 si svolgerà, non a caso, alla Bevilacqua La Masa, dove sono state realizzate alcune delle più rilevanti esposizioni di Sartorelli,quali "Il segno urbano" (1977), "Semiopolis - Venezia come luogo dei segni" (1984) con Cristiana Moldi-Ravenna e prefazione in catalogo di Enrico Crispolti, "Inter●mezzo - La pubblicità nella scena urbana" (1986),con testo introduttivo di Gillo Dorfles. Ricostruire l'intenso e coerente lavoro di Guido Sartorelli, nelle varie fasi della sua produzione, servirà non solo da viatico all'appuntamento espositivo previsto per il maggio 2018, quanto a comprendere meglio la stessa situazione artistica veneziana, in particolare quella che sapeva dialogare con analoghe esperienze sul piano nazionale e internazionale. La figura di Guido Sartorelli rappresenta anche l'occasione per riflettere, come egli stesso non ha mai smesso di fare, sul ruolo dell'artista nella società contemporanea.
Interverranno: Giovanni Bianchi, Riccardo Caldura, Giuliana Carbi, Massimo Donà, Silvio Fuso, Manfredo Manfroi, Cristiana Moldi Ravenna, Lisa Parolo, Nico Stringa, Toni Toniato.
Programma
Arte e città I
dalle 10.00 alle 13.00
Saluti istituzionali del Presidente dell'Istituzione Fondazione Bevilacqua La Masa Prof. Bruno Bernardi
Riccardo Caldura
Introduzione. Punti di vista: dallo spazio dell'arte al segno urbano
Manfredo Manfroi
Fotografia del territorio tra concetto e tradizione
Cristiana Moldi Ravenna
Le sei mostre sulla città. Ricerche a quattro mani: da Roma-Ginevra a Semiopolis
Toni Toniato
La figura di un intellettuale artista
Massimo Donà
Artista e civis
Coffee break presso le sale di Palazzetto Tito
Arte e città II
dalle 14.30 alle 17.00
Riccardo Caldura, Stefano Coletto
Sintesi della prima parte della giornata
Giovanni Bianchi
Sartorelli e la galleria del Cavallino
Lisa Parolo
Preservare la videoarte: Sartorelli e il fondo video della galleria del Cavallino
Giuliana Carbi
Codex
Nico Stringa
L'immagine in itinere
Silvio Fuso
La grazia di Guido
Conclusioni finali
Per maggiori informazioni
Istituzione Fondazione Bevilacqua La Masa
T. 041 5207797, press@bevilacqualamasa.it