Concerto di Mauro Loguercio e Emanuela Piemonti | Stagione dei concerti di Asolo Musica Veneto Musica
Sabato 5 aprile nuovo appuntamento con la Stagione dei concerti di Asolo Musica Veneto Musica nella sala de Lo Squero, a Venezia. Protagonisti del concerto sono Mauro Loguercio, violino, ed Emanuela Piemonti, pianoforte, con un programma interamente dedicato a Ludwig van Beethoven.
La X Stagione dei Concerti 2025 rientra nel palinsesto de “Le Città in Festa” ed è organizzata con il sostegno del Ministero della Cultura, dalla Regione Veneto e da Bellussi Spumanti, CentroMarca Banca, Hausbrandt, Massignani & C., Zanta pianoforti. Tutti i concerti avranno inizio alle 16.30. Per i biglietti: www.boxol.it/auditoriumlosquero. Con biglietto integrato il pubblico avrà la possibilità di visitare la Fondazione Cini, il Labirinto.
Mauro Loguercio è un violinista con una lunga e solida esperienza sulle scene più prestigiose in Italia e all’estero; la pianista Emanuela Piemonti, tra le interpreti italiane più apprezzate in particolare nel repertorio cameristico, dedicataria di musiche di compositori quali Mauricio Kagel e Luis De Pablo. Intitolato Beethoven 198, il concerto rappresenta il primo capitolo di un nuovo progetto dedicato a Beethoven e che prevede l’esecuzione a Lo Squero delle nove sinfonie beethoveniane nella trascrizione per violino e pianoforte di Hans Sitt (1850-1922), violinista ceco che fu primo violino dell’orchestra del teatro di Breslavia e poi di quella di Praga nonché docente di violino presso il prestigioso Conservatorio di Lipsia e notevole orchestratore. Un progetto che offre la possibilità di conoscere i capolavori del genio di Bonn in una veste poco conosciuta e che si sviluppa in tre anni fino al 2027, anno in cui ricorrerà il duecentesimo anniversario della morte di Beethoven.
Nel concerto di quest’anno il Duo Loguercio-Piemonti eseguirà due sinfonie, la sesta e l’ottava. Il programma comincia con la più breve delle composizioni sinfoniche di Beethoven: la Sinfonia n. 8 in fa maggiore op. 93. Composta tra il 1811 e il 1812, in quattro movimenti, pur segnando un ritorno formale al classicismo dei modelli di Haydn e Mozart rappresenta al contempo un ponte nella scrittura beethoveniana tra la settima e il vertice della celeberrima nona sinfonia. All’Ottava sinfonia segue in scaletta la Sinfonia n. 6 in fa maggiore op. 68, detta Pastorale, iniziata nell’estate del 1807 e portata a termine nel maggio 1808. Articolata in cinque movimenti, ognuno con un’indicazione programmatica, è dedicata come la Quinta al principe Lobkowitz e al conte Rasumowsky. Affascinato dall’ambiente naturale, Beethoven non volle però che la sinfonia si limitasse ad una semplice descrizione della natura ma che fosse anche l’espressione “del sentimento” e, oltre all’appellativo “Pastorale”, aggiunse al sottotitolo “più espressione del sentimento che pittura dei suoni”, riflesso dello spirito con il quale compose la Sinfonia. Grazie al grande lavoro che Hans Sitt fece delle nove sinfonie beethoveniane riscrivendole nella riduzione per violino e pianoforte, lavoro che riflette una minuziosa ricerca di equilibrio e che mette in risalto il particolare trattamento riservato da Beethoven agli archi, oltre al gioco contrappuntistico tra le parti, il concerto consente di ritrovare opere celebri con un sorprendente cambio di prospettiva, in un singolare intreccio di diverse istanze creative.