Progetto Kafka

locandina
Un progetto artistico laboratoriale e performativo che si ispira all'opera di Franz Kafka nel centenario della morte dell'autore.
 
Il progetto si compone di un laboratorio teatrale rivolto all'infanzia e di due spettacoli, uno rivolto a bambini della seconda infanzia con le loro famiglie ed uno per il pubblico adulto.
Partiamo da un dato di fatto: cento anni fa Franz Kafka è morto, su questo non ci sono troppi dubbi. Su tutto il resto i dubbi si sprecano, le contraddizioni piovono, le interpretazioni latitano.
Perché Kafka è un autore del paradosso.
 
Da una parte le sue opere sono incredibilmente radicate anche nel nostro immaginario moderno, nel nostro linguaggio, nella nostra letteratura, nel nostro cinema, nella nostra realtà. Tanto che Kafka ormai è considerato un autore pop anche da chi non l'ha mai letto.
Dall'altra parte Kafka è forse l'autore che ha fornito meno chiavi di lettura alla sua stessa opera, che è stata interpretata nelle maniere più disparate e arbitrarie dalla burrascosa moltitudine dei critici.
 
Questo paradosso si realizza perché Kafka è un autore di totale sperimentazione letteraria, che si è inventato uno stile unico e completamente assurdo per raccontare le contraddizioni della sua vita e della sua realtà. Tanto che le sue intuizioni scavalcano il puro ambito letterario, e scavalcano anche il suo tempo, restituendoci, attraverso opere labirintiche e paradossali, la frammentazione, l'alienazione, la massificazione che avrebbero caratterizzato la modernità.
 
Eppure Kafka non ha mai ultimato o pubblicato nessuno dei suoi romanzi, e le poche cose che è riuscito a pubblicare in vita non hanno avuto molto successo. Addirittura, cento anni fa, quando Kafka è morto, ha chiesto al suo amico Max Brod di bruciare tutte le sue opere non pubblicate (fortunatamente Max ha deciso di non bruciare nulla e di pubblicate quasi tutto).
 
Kafka morto, è un progetto performativo in difesa di Franz Kafka, per provare a liberarlo delle interpretazioni terrificanti che ha subito quando ormai era già morto per poter rispondere o spiegare. Ripartendo dalle sue più pure intuizioni immaginative, dalle sue incredibili invenzioni letterarie, cercheremo di capire quanto le sue opere possono raccontare di noi, per arrivare alla domanda fondamentale di tutto il progetto: “Se Kafka è morto, noi come ce la passiamo?”.
 
Il progetto è stato cofinanziato dall’Unione europea - Fondo Sociale Europeo Plus, nell’ambito del Programma Nazionale PN Metro Plus e Città medie Sud 2021-2027.
 
Gli eventi:
 
Sabato 16 novembre 2024, 10:00
Laboratorio su Kafka
ideazione e conduzione Antonio “Tony” Baladam
Per bambini dai 7 agli 11 anni, insieme ai genitori
 
l laboratorio teatrale, rivolto a bambine e bambini di età compresa tra i 7 e gli 11 anni accompagnati dai genitori, prevede giochi, esercizi teatrali e riflessioni a tema kafkiano.
Il fil rouge tematico del laboratorio, innescato in particolare dal romanzo di Kafka Il Castello, sarà la relazione tra bambino e adulto rispetto alla complessità labirintica del mondo che viviamo.
Si ricerca un’atmosfera leggera, per un laboratorio giocoso e fortemente comico.
 
Partecipazione gratuita, prenotazione obbligatoria
 
Domenica 17 novembre 2024, 19:00
Baladam B-side | La Piccionaia
per un pubblico dai 18 anni
deazione, drammaturgia e regia Antonio “Tony” Baladam
interpreti Eleonora Panizzo, Antonio “Tony” Baladam
 
Lo spettacolo KAFKA MORTO è una performance comica per un attore e un’attrice creata appositamente per le celebrazioni del centenario della morte di Franz Kafka. I due performer, in dialogo tra loro e col pubblico, esplorano ironicamente l’immaginario kafkiano proponendo dialoghi surreali e frammentatissimi, attualizzando i contenuti di riferimento e decostruendo la nostra realtà attraverso il linguaggio.
 
Partiamo da un dato di fatto: cento anni fa Franz Kafka è morto, su questo non ci sono troppi dubbi. Su tutto il resto i dubbi si sprecano, le contraddizioni piovono, le interpretazioni latitano.
Perché Kafka è un autore del paradosso.
Da una parte le sue opere sono incredibilmente radicate anche nel nostro immaginario moderno, nel nostro linguaggio, nella nostra letteratura, nel nostro cinema, nella nostra realtà. Tanto che Kafka ormai è considerato un autore pop anche da chi non l’ha mai letto.
Dall’altra parte Kafka è forse l’autore che ha fornito meno chiavi di lettura alla sua stessa opera, che è stata interpretata nelle maniere più disparate e arbitrarie dalla burrascosa moltitudine dei critici.
Questo paradosso si realizza perché Kafka è un autore di totale sperimentazione letteraria, che si è inventato uno stile unico e completamente assurdo per raccontare le contraddizioni della sua vita e della sua realtà. Tanto che le sue intuizioni scavalcano il puro ambito letterario, e scavalcano anche il suo tempo, restituendoci, attraverso opere labirintiche e paradossali, la frammentazione, l’alienazione, la massificazione che avrebbero caratterizzato la modernità.
Eppure Kafka non ha mai ultimato o pubblicato nessuno dei suoi romanzi, e le poche cose che è riuscito a pubblicare in vita non hanno avuto molto successo. Addirittura, cento anni fa, quando Kafka è morto, ha chiesto al suo amico Max Brod di bruciare tutte le sue opere non pubblicate (fortunatamente Max ha deciso di non bruciare nulla e di pubblicate quasi tutto).
KAFKA MORTO, è un progetto performativo in difesa di Franz Kafka, per provare a liberarlo delle interpretazioni terrificanti che ha subito quando ormai era già morto per poter rispondere o spiegare. Ripartendo dalle sue più pure intuizioni immaginative, dalle sue incredibili invenzioni letterarie, cercheremo di capire quanto le sue opere possono raccontare di noi, per arrivare alla domanda fondamentale di tutto il progetto: “Se Kafka è morto, noi come ce la passiamo?
 
Biglietti: intero € 10 | under 20 € 7
 
Sabato 30 novembre 2024, 19:00
Roberto Abbiati
per il centenario della morte di Franz Kafka
per adulti e bambini dagli 8 anni
 
Lo spazio scenico è un surrogato di circo. È il dramma di K, o forse la commedia di K, che si sveglia e trova poliziotti vestiti di tutto punto nella sua camera. Alle persone che ogni giorno si alzano per andare a lavorare, cose del genere possono anche succedere (e possono succedere anche ai ladri di polli ma ai delinquenti blasonati no, lì è più difficile perché loro comandano).
Dunque, una mattina K si sveglia e trova due poliziotti vicino al suo letto. “Beh spiegatemi il motivo della vostra invasione in camera mia!” “Niente. Proprio niente, non possiamo dirle niente”.
Kafka immaginò questa situazione negli anni venti e oggi potremmo anche riderne pensandoci, ma se ci pensiamo un po’ meglio oggi è come allora e oggi non c’è proprio niente da ridere. Puoi bussare alla porta del tuo giudice insistentemente, bussare all’aula di giustizia nascosta in una soffitta, ti può capitare che la giustizia ti riceva ma non ti informa di nulla. Nulla, e tu aspetti in silenzio.E tutto diventa un circo di marionettee animali impagliati.
E nel circo accoltellano K, che per l’occasione si è messo i guanti bianchi. Nel circo degli animali impagliati la giustizia si diverte.
 
Biglietti: intero € 10 | under 20 € 7
 
INFO
 
Ultimo aggiornamento: 11/11/2024 ore 08:59