Poesia in città - Come Bach suonato su un bicchiere per un istante
Tra le voci più importanti e significative del Novecento in poesia spicca la saggista e poetessa polacca Wislawa Szymborska. La sua grandezza si manifesta nel discorso di ringraziamento pronunciato alla consegna del premio Nobel per la letteratura nel 1996, parlando del ruolo del poeta del mondo che consiste nel prendere ciò che nella quotidianità definiremmo normale e ordinario e innalzarlo a un livello superiore, non per farlo apparire diverso da com’è, ma per aiutare chi legge o ascolta a comprendere meglio quello che succede nella vita di tutti i giorni. Nelle sue parole, nei suoi versi, rivive la storia ma soprattutto la vita di tutti, che riacquista un significato Altro e universale allo stesso tempo.
In scena al Centro Culturale Candiani un reading teatrale ispirato alle opere della poetessa polacca, un lavoro che intreccia teatro e poesia, in cui vengono rappresentati alcuni personaggi, reali o immaginari, che abitano nelle sue opere, travolti da naufragi di coppia, esistenziali, di odio e di guerra.
In sintonia con la scrittura e la poetica della Szymborska, viene privilegiato il tono sospeso, a tratti comico, ironico e divertito. Il pubblico è coinvolto e trascinato in un immaginario poetico, dove la parola si fa corpo oltre che voce, in un viaggio metaforico dove diventa spettatore nel senso più teatrale del termine: colui che guarda, da testimone, ciò che accade nello spazio, fuori dal tempo.
Come Bach suonato su un bicchiere per un istante
Omaggio teatrale a Wislawa Szymborska
a cura dell’Associazione Pantakin
Monica Garavello e Silvia Piovan, attrici
Stefano Pagin, regia
ingresso libero fino a esaurimento dei posti
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