Come trattenere l'energia che ci attraversa. Paesaggi
Palazzetto Tito
Dorsoduro 2826, 30123 Venezia
Ingresso libero
Aperta fino a domenica 9 maggio
tutti i giorni dalle 10.00 alle 17.00
Per visitare la mostra il sabato e nei giorni festivi è necessario prenotare entro il venerdì alle ore 12, contattando info@bevilacqualamasa.it o 041 5207797.
Negli ultimi tempi abbiamo imparato a guardare alla natura come ad una forza che ci attraversa, invade le nostre vite e può decidere della nostra morte. Lo sguardo del sentire comune è minacciato, perché una parte della scienza e dell’arte, in continuità con l’estetica classica, ci ha raccontato che possiamo misurare e controllare gran parte dei fenomeni del nostro ecosistema. Ma così non accade, non accade sempre. Alla razionalità del vedere il mondo dalla cornice, si associa la scoperta delle radici, della materia, della chimica a cui apparteniamo, inesorabilmente: ciò che ci attraversa ci può trafiggere.
Così, l’affaccio umano al paesaggio si nutre di composizioni e sguardi stranianti, in cui gli elementi primari, luce e acqua, si trasformano in fenomenologie fatte di ombre e concrezioni, paradossi della materia, rappresentazioni metamorfiche di suoni e immagini. La natura si percepisce con veli di inquietudine e tensione, sgomento e malinconia. E tutto accade nel sentire inaspettato ciò che il pensiero solitamente dimentica e coglie come estraneo, soprattutto quando è autisticamente impegnato nella costruzione sociale, nella crescita del sapere tecnologico, nella preoccupazione dello sviluppo economico.
Il progetto espositivo Come trattenere l'energia che ci attraversa riunisce rappresentazioni che inducono i nostri sensi e la mente a ri-pensare, ri-misurare la nostra connessione con la natura. Immaginato per capitoli, con opere che si aggiungono e modificano l’allestimento nel corso del tempo, racconta della fragilità e precarietà di questo legame. Visioni senza corpi umani, ma che rimandano al fantasma della nostra mente, che si sente organismo, ma di questa origine fatica a darsi una misura. I tentativi proposti manifestano una intima inquietudine, uno spiazzamento e una lateralità lirica.
La mostra si sviluppa e si articola con il movimento delle opere, una crescita che produce collegamenti, differenze e legami. Lo spazio espositivo diviene un terreno instabile e aperto, ricco di varianti e significati, fino ad un completamento, ad un possibile accordo finale.
L’iniziativa non prevede inaugurazioni, ma un allestimento lento e diluito, la possibilità di assistere a questo processo dal vivo, in presenza, se possibile, oppure online, grazie ai materiali prodotti dal display delle opere. Si cercherà di offrire la stessa intensità in entrambe le modalità di fruizione. Ogni paesaggio una relazione, un incontro, una riflessione nel luogo che accoglie il lavoro.
Dieci interventi di artisti emergenti e affermati, molti appartenenti ad una storia anche recente dell’Istituzione Fondazione Bevilacqua La Masa, con i linguaggi che vanno dalla scultura alla pittura, dalla fotografia all’installazione audio e al video.
Ad oggi gli artisti presenti in mostra sono:
Elena Mazzi
Alberto Tadiello
Alberto Scodro
Namsal Siedlecki
Quayola
Mariateresa Sartori
Marina Ballo Charmet
Francesco Jodice
Silvano Tessarollo
Silvia Mariotti
Fabio Roncato
Informazioni
Titolo: Come trattenere l'energia che ci attraversa. Paesaggi
Sede: Palazzetto Tito, Dorsoduro 2826, Venezia
A cura di Stefano Coletto
Apertura mostra: 8 marzo – 9 maggio 2021
L'apertura al pubblico è soggetta all'aggiornamento delle normative ministeriali. In caso di chiusura delle sedi espositive, il progetto sarà fruibile online attraverso numerosi materiali di documentazione e approfondimento realizzati appositamente.
Per maggiori informazioni: 041 5207797 / info@bevilacqualamasa.it