#Dietrolequinte 7 - Perle d'archivio. Quando riaffiora un'epoca
l lavoro d’inventario talvolta regala sorprese inaspettate, come quando dall’emulsione di una lastra perfettamente conservata riemerge, con ottima definizione, uno scorcio di paesaggio che riporta alla quotidianità di una stagione veneziana remota. Quando capita, è sempre un momento di grande emozione, come può esserlo l’aprirsi inatteso di una finestra da cui poter sbirciare i tratti di un paesaggio che appare familiare, accanto alle tracce effimere depositate dalle contingenze d’un’epoca. Qualche giorno fa, ad esempio, ripassando le emulsioni di una scatola di scatti commissionati negli anni’20 dall’antiquario veneziano Minerbi, ci è capitato di rinvenire, accanto al dettaglio minuzioso di svariate opere d’arte, la lastra perfettamente conservata di uno scorcio cittadino familiare.
Si tratta del tratto di Strada Nuova ove oggi è collocato l’ingresso dell’European Cultural Centre di Palazzo Mora. Nello scatto di Giacomelli del 1928, si vede nitidamente il portone di ingresso di Palazzo Mora, vecchia sede dell’antiquario Minerbi, più o meno intatto fra le sponde aeree delle due anfore in pietra; ma la parte davvero interessante è il muro alla sua sinistra, sul cui tratto oggi insiste il nuovo supermercato, muro che evidentemente negli anni 20 offriva ai veneziani un’ampia vetrina informativa sulla programmazione nei teatri e i cinema cittadini.
Così, come un viandante nella Strada Nuova di quel maggio 1928, è possibile scorrere gli spettacoli in corso o previsti al Cinema Rossini, al Nazionale, all’Italia, al Santa Margherita, accanto ai cartelloni della Fenice e del Malibran; ci si immerge per un attimo in quell’orizzonte remoto di produzioni e di artisti, dal violista Oscar Nedbal classe 1874 di scena alla Fenice, al film tedesco “L’inferno dei profughi” del 25 diretto da Walter Niebuhr previsto al cinema Nazionale, al film muto statunitense “L’altare dei desideri” del 27, diretto da Christy Cabanne e oggi andato perduto, in programmazione al Cinema Italia. A incorniciare il tutto, gli “strilloni” per il giornale della sera, il Piccolo di Trieste, dato in vendita nelle edicole di quel maggio veneziano a partire dalle ore 21.00.