I modelli di previsione della marea a Venezia
- I modelli di previsione del livello di marea a Venezia
- Modelli statistici
- Modelli idrodinamici
- Accuratezza dei modelli
- Collaborazioni e progetti avviati
I modelli di previsione del livello di marea a Venezia |
Sono attualmente operativi presso il CPSM diversi modelli numerici per la previsione della marea a Venezia. Alcuni di questi, basati su metodi statistici, sono operativi fin dalla fondazione del Centro e, sebbene semplici, hanno fornito risultati soddisfacenti fino a qualche anno fa. |
Modelli statistici |
Un insieme di modelli statistici di crescente complessità è operativo presso il CPSM. Tutti sono stati sviluppati internamente al Centro Maree a partire dal modello lineare, autoregressivo proposto da Tomasin e Frassetto (1979). La prima versione operativa (Canestrelli e Tomasin, 1981) calcola il livello del mare previsto a Venezia come combinazione lineare di valori osservati di marea e pressione atmosferica a Venezia. A partire dal 2016 i modelli statistici sono stati calibrati usando come dati di input i valori di vento e pressione calcolati dai modelli di rianalisi del Centro Europeo ECMWF anzichè utilizzare dati osservati. |
Posizione delle stazioni SYNOP di osservazione dei parametri richiesti dai modelli statistici |
Il modello statistico di riferimento per il CPSM fino al 2008 è stato il Modello Esteso, operativo dal 1996. Esso utilizza oltre ai valori osservati nelle diverse stazioni, anche i valori previsti di pressione atmosferica, calcolati dal centro europeo ECMWF e diffusi dal Centro Nazionale di Meteorologia e Climatologia Aeronautica (CNMCA) dell'Aeronautica Militare Italiana. Il Modello Esteso è descritto in Canestrelli e Moretti (2004). |
Modelli idrodinamici |
Due modelli idrodinamici per la previsione del livello del mare sono operativi presso il CPSM. Entrambi integrano le equazioni della fluidodinamica, nell'approssimazione shallow-water, ma utilizzano due tecniche numeriche diverse. Questi modelli sono detti anche deterministici perchè calcolano lo stato del mare, il livello e le correnti, in tutto il bacino considerato, sotto l'azione delle forzanti meteorologiche, tipicamente il vento e la pressione atmosferica. I modelli operativi presso il CPSM assumono come forzanti i campi di vento e pressione calcolati dal modello atmosferico globale dell'ECMWF. |
Il modello SHYFEM, sviluppato presso ISMAR-CNR di Venezia e operativo presso il CPSM a partire da Novembre 2002 (Umgiesser et al., 2004; Canestrelli et al., 2003a,b), si basa sul metodo degli elementi finiti: il bacino considerato, in questo caso il Mar Mediterraneo, viene rappresentato da una griglia computazionale composta da elementi triangolari di forma e dimensione variabile. Una griglia di questo tipo permette di descrivere accuratamente regioni con morfologia complessa senza richiedere un numero eccessivo di nodi: gli elementi hanno dimensione di circa 1.5 km nella zona di interesse, cioè la parte settentrionale dell'Adriatico, mentre la risoluzione è mantenuta inferiore, attorno ai 35 km, nel Mediterraneo. Al modello del Mediterraneo è accoppiato un modello della Laguna di Venezia, sempre agli elementi finiti, che rappresenta le zone interne lagunari con risoluzione ancora maggiore (dell'ordine di 100 m). Il modello SHYFEM fornisce perciò la previsione del livello del mare sia in mare aperto, presso la piattaforma oceanografica del CNR a 15 km dalla costa, sia nel centro storico di Venezia e nei principali centri abitati della Laguna (Murano, Burano, Chioggia). |
Il modello idrodinamico SHYFEM: griglia |
Previsione del livello a Punta Salute |
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Accuratezza dei modelli |
I risultati dei modelli in operatività vengono periodicamente analizzati confrontandoli con la marea realmente osservata. In questo modo si è in grado di valutarne la perfomance. |
Collaborazioni e progetti avviati |
CPSM mantiene costantemente i contatti con gli Istituti di ricerca presso i quali sono stati sviluppati i modelli idrodinamici: l'Istituto ISMAR-CNR di Venezia e il Dipartimento di Fisica dell'Università di Padova. Sono così assicurati lo scambio di conoscenze e il continuo aggiornamento degli strumenti modellistici. |