Il 19, 20, 21 marzo il foyer del Teatro Toniolo ospiterà l'installazione Umanità contro, organizzata in collaborazione con il MUSE Museo delle Scienze di Trento, in occasione della rappresentazione di Moby Dick alla prova, il capolavoro di Orson Welles diretto da Elio De Capitani, in scena nelle stesse giornate al Toniolo.
Il MUSE – Museo delle Scienze di Trento porta nel foyer del Teatro Toniolo l’installazione Umanità contro. Arricchita dalle illustrazioni dell’artista Sara Filippi Plotegher, l'opera indaga il rapporto tra umanità e natura con una rilettura contemporanea della lotta tra Achab e Moby Dick.
A 170 dalla pubblicazione del capolavoro di Hermann Melville, la grande “balena bianca” torna in scena in una nuova versione curata da Elio De Capitani e co-prodotta dal Teatro dell’Elfo di Milano e dal Teatro stabile di Torino - Teatro Nazionale. Moby Dick alla prova, sul palco del Toniolo, dall’11 al 21 marzo, è un’interpretazione contemporanea della drammaturgia di Orson Welles che, per la prima volta, viene presentata al pubblico accompagnata dall’installazione Umanità contro, opera che indaga il rapporto tra umanità e natura.
Il MUSE – Museo delle Scienze di Trento, con la collaborazione di PAMS Foundation, ha infatti curato l’allestimento che, collocato nel foyer del teatro, propone allo spettatore un’esperienza innovativa di interazione tra il linguaggio del teatro e quelli dell’illustrazione e dell’esperienza partecipativa.
Giocando sulla mutevole prospettiva del fruitore rispetto alle grandi illustrazioni curate dall’artista trentina Sara Filippi Plotegher, l’installazione propone una rilettura dell’iconica lotta tra Achab e Moby Dick offrendo una nuova prospettiva rispetto alla più rilevante sfida della contemporaneità: un nuovo rapporto con la natura che deve prima di tutto passare per una ‘resa dei conti’ interna alla nostra specie.
“Mantenere l’attenzione sulla dicotomia umanità-natura sottrae la nostra specie, la nostra cultura, dalla propria responsabilità - afferma Massimo Bernardi, curatore dell’allestimento MUSE -. Una parte di umanità si schiera ogni giorno, attivamente o per ignavia, contro le istanze del cambiamento, della transizione ecologica, della giustizia ecosistemica. Moby Dick è una grande metafora del rapporto con l’altro da noi e con questa installazione e le proposte ad essa collegate, portiamo lo scontro atavico a confrontarsi con la cronaca: nell’Antropocene, l’epoca dell’impronta umana sul pianeta Terra, la sfida è tutta interna all’umanità, che contiene in sé stessa sia la salvezza che la distruzione. Nessun alibi per noi”.
Ecco, dunque, che ‘l’altra prospettiva’ della classica iconografia achabiana vede l’umanità combattere contro sé stessa, con fazioni eterogenee che si scontrano chi per salvare e chi per annientare il gigantesco capodoglio. Ma è soprattutto l’umanità confusa e inetta quella che “Umanità contro” mette in luce: l’umanità di chi finge l’azione, di chi osserva inerme, di chi rimane in disparte, occupato nelle proprie attività. Il capodoglio finisce così a margine della scena. “È il Moby Dick dell’Antropocene, del nostro irresponsabile agire nella crisi in atto”, chiosa Bernardi.
All’interno di uno spazio semicircolare, in cui risuonano canti e pulsano cuori cetacei, la caccia alla “balena” viene quindi letta nell’ambito della grande defaunazione in corso. Da oltre 10.000 anni Homo sapiens modella il territorio e la biodiversità e – si scopre in questa sezione – oggi il 96% della massa di mammiferi sul pianeta è uomo o animali allevati dall’uomo, il 70% degli uccelli del mondo sono polli. Ecco così che la storia di una specie marina diviene emblema di un modo sistemico di operare da parte dell’umanità.
La porzione esterna dell’installazione ospita infine uno spazio di costruzione collettiva di storie. Gli spettatori riceveranno infatti un adesivo che potrà essere collocato su grandi balene illustrate, riproducendo il legame che si crea tra cetacei e balani, piccoli crostacei a guscio conico che vivono ancorati a pinne e pance. Affidando a questi cetacei un pensiero, una riflessione, il messaggio viaggerà con Moby Dick alla prova, di teatro in teatro e poi fino al MUSE, a Trento, costruendo la storia collettiva dell’installazione.
L'installazione sarà visitabile a ingresso libero nei giorni di programmazione secondo i seguenti orari presso il foyer del Teatro Toniolo: dalle ore 15.00 alle ore 19.00 apertura al pubblico; dalle ore 19.00 alle ore 19.30 per i soli spettatori dello spettacolo Moby Dick alla prova.
Una cartolina adesiva sarà distribuita ai visitatori per accogliere un pensiero scritto dagli stessi per poter essere applicata direttamente sulla struttura in foyer durante gli orari d'apertura dell'installazione, o subito prima dello spettacolo.
Alla fine dello spettacolo, eventuali ulteriori adesivi verranno raccolti in un apposito contenitore nell'atrio del teatro.