Ferdinando De Giorgi - 25 febbraio
Il talento individuale e lo spirito di squadra spesso vengono visti come forze in contraddizione. La mossa vincente, però, è trovare il modo di farli andare d’accordo, anzi di farli diventare una cosa sola. Egoisti di squadra, il saggio - memoir di Ferdinando De Giorgi pubblicato da Mondadori, è un condensato di tutti i valori, strumenti, storie e concetti che il coach della gloriosa Nazionale maschile di volley ha imparato nel corso di una straordinaria carriera sportiva, da oltre quarant’anni ai vertici dello sport mondiale.
Prima da giocatore, come palleggiatore della Nazionale della “generazione dei fenomeni” capace di vincere tre mondiali di fila; e poi come allenatore vincitore di scudetti, Champions e, alla guida della Nazionale italiana, dell’Europeo 2021 e del meraviglioso Mondiale 2022. Messa in fila così, quella di De Giorgi, è una carriera che sembra essere caratterizzata solo dalla vittoria.
E in parte sicuramente è vero, ma dietro a questi risultati c’è un percorso difficile, che gli ha permesso di raggiungere obiettivi grandiosi imparando dai tanti errori, dalle innumerevoli sconfitte e dalle mille sfide che tutti, nello sport ma anche nel lavoro o nella vita, dobbiamo affrontare quotidianamente. Dietro a questo straordinario crescendo c’è una consapevolezza importante: il talento può e deve convivere con lo spirito di squadra, esiste un equilibrio capace di valorizzare l’individuo e il collettivo, nello sport come nella vita.
Allenare il talento, il proprio o quello degli altri, vuol dire fondamentalmente allenare l’autoformazione, la capacità di ogni persona di conoscere i propri limiti, di accettarli e, quindi, di motivarsi per cercare di superarli o trasformarli in punti di forza.