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In un luogo che ricorda un'aula di fisica, immersi in un'atmosfera quasi irreale, tre persone, due uomini e una donna, parlano di cose successe in un lontano passato, cose avvenute tanto tempo prima, quando tutti e tre erano ancora vivi. Sono Niels Bohr (Orsini), sua moglie Margrethe (Lojodice) e Werner Heisenberg (Popolizio). Il loro tentativo è di chiarire che cosa avvenne nel lontano 1941 a Copenaghen quando improvvisamente il fisico tedesco Heisenberg fece visita al suo maestro Bohr in una Danimarca occupata dai nazisti. Al centro della discussione ci sono le ricerche sugli ordigni nucleari. Ma qual è il vero motivo che spinge il fisico tedesco a fare visita a colui che le ragioni storiche hanno trasformato in nemico? Cosa porta realmente lo scienziato a capo del progetto di sviluppo nucleare nazista nella lontana casa danese?
“Io penso che sarebbe stato un errore imperdonabile pensare di dar vita ad una Compagnia teatrale che porti il mio nome senza pensare all' opportunità di rimettere in scena uno spettacolo come Copenaghen. Quando decisi di avere accanto a me un attore come Massimo Popolizio, affidandogli anche la regia di Il prezzo di Miller, mi era chiaro che questa collaborazione non sarebbe stata un episodio isolato. Era evidente che insieme avremmo potuto dare vita a qualcosa che oggi è sempre più difficile trovare e cioè a quel teatro di recitazione nel quale entrambi, seppure in epoche diverse, siamo cresciuti e al quale ci ispiriamo.
Ed ecco che riproporre Copenaghen, la pièce di Frayn che insieme a Giuliana Lojodice ci aveva visti interpreti per la prima volta diciotto anni fa, mi è sembrata una scelta quasi obbligata. Spettacolo nato a Udine nel 1999, riproposto con l’ERT in anni lontani a varie riprese di cui l'ultima otto anni fa, recensito dalla totalità della critica in maniera entusiastica, amato da un pubblico sempre numerosissimo, visto come un evento dai teatri delle maggiori città, sorprendente per la costante attualità del tema trattato, che si vorrebbe più di così?
E allora, e non so se sarà l'ultima, ancora una volta Copenaghen con tutto l'impegno che la nostra Compagnia sa mettere nel far rinascere uno spettacolo con l'aiuto del Teatro di Roma e del CSS di Udine che hanno deciso, data l'eccezionalità dell'evento, di co-produrre lo spettacolo con noi, ricostruendo una scenografia ormai perduta, ricalcando la regia di Mauro Avogadro, col grande e significativo apporto di un' attrice come Giuliana Lojodice, alla quale siamo grati per aver deciso di ricalcare le tavole del palcoscenico e condividere ancora una volta con noi questa avventura.” Umberto Orsini
“La grande lezione del teatro inglese che sa arrivare al cuore del pubblico attraverso un tema apparentemente difficile come quello del dibattito scientifico lascia stupefatti ...” Franco Quadri, Repubblica
“È raro che un cronista di cose teatrali si arrischi a tanto; è raro che dica, senza mezzi termini, andate a vedere questo spettacolo, andatelo a vedere tutti, in specie voi che non andate mai a teatro, voi che lo detestate, o credete di detestarlo. (...) Copenaghen è teatro di una semplicità disarmante e di una intensità espressiva senza pari.” Franco Cordelli, Corriere della Sera