"Dialogo con i cittadini" La Commissaria Reding a Trieste
A Trieste, il 16 settembre 2013, la vicepresidente della Commissione europea Viviane Reding ha partecipato all’ultimo appuntamento della serie “dialogo con i cittadini”, assieme al Ministro Enzo Moavero Milanesi.
Il dibattito rappresenta il compimento del percorso www.dialogocittadini.it tracciato dai 6 incontri che hanno avuto luogo in altrettante città italiane (Napoli, Torino, Pisa, Roma, Ventotene, Milano).
La rete Europe Direct era presente insieme a tutti i cittadini invitati a dialogare e seguire il dibattito. Oltre 700 persone provenienti da tutta Italia ma anche dalla Croazia, dalla Slovenia e dall’Austria hanno incontrato la vicepresidente Viviane Reding per un dibattito aperto.
La vicepresidente ha risposto per un’ora e mezza, insieme al Ministro italiano per gli affari europei Enzo Moavero Milanesi, alle domande incalzanti da parte di cittadini italiani, sloveni, croati e austriaci. Tra i temi più importanti dibattuti, la crisi economica e l’elezione diretta del Presidente della Commissione europea, la corruzione presso gli organi governativi, la revisione dei trattati europei e una sempre più auspicata Unione politica. La vicepresidente, ha insistito sulla necessità di adottare, in Europa, un approccio differente da quello prettamente economico o fiscale e di lavorare sulla revisione dei trattati affinché si arrivi ad un’elezione diretta del Presidente della Commissione europea. E’ necessario inoltre che si lavori ancora su un’area europea di libertà, sicurezza e giustizia e questo è possibile solo attraverso un incremento della protezione del cittadino europeo ovunque in Europa. “Forse, nel medio termine, dovremmo pensare ad un Ministro della Giustizia europeo”, questo il proposito della vicepresidente.
A gennaio la Commissione europea ha inaugurato l’Anno europeo dei cittadini (IP/13/2), un evento dedicato ai diritti dei cittadini. Per tutto l’anno i membri della Commissione, del Parlamento europeo e le principali personalità politiche degli Stati membri incontreranno i cittadini discutendo delle loro aspettative circa il futuro dell’Europa in una serie di dialoghi con i cittadini nei 28 Stati membri dell’Unione.
Tutti i dialoghi con i cittadini si sono concentrati sulle aspettative circa il futuro dell’Unione europea e sull’eventuale necessità di un’azione più decisa per far valere nel quotidiano i diritti dei cittadini, ad esempio quelli relativi alla libera circolazione all’interno dell’UE. I risultati dovranno essere tenuti in considerazione nelle proposte elaborate dalla Commissione UE 2014 per l’ulteriore sviluppo dell’Unione.
La Commissione ha lanciato questa iniziativa perchè l’Europa si trova ad una svolta. Il futuro dell’Unione è un argomento ampiamente dibattuto: si parla spesso di unione politica, di federazione di Stati-nazione e di Stati Uniti d’Europa. I prossimi mesi e anni saranno decisivi per definire il volto futuro dell’Unione. Ma ciò che conta è che, di pari passo con l’integrazione europea, l’Unione acquisisca maggiore legittimità democratica.
I dialoghi rappresentano una buona opportunità per informare i cittadini dell’UE in merito ai propri diritti e al contempo raccogliere i loro pareri circa gli ulteriori sviluppi dell’Unione, in vista delle elezioni del Parlamento europeo del 2014.
I cittadini possono partecipare al processo decisionale dell’UE possono farlo ogni cinque anni in occasione delle elezioni del Parlamento europeo; le prossime si svolgeranno nel maggio 2014.
Il Parlamento europeo, in seguito alla designazione del Consiglio europeo, elegge il Presidente della Commissione europea. La Commissione nel suo complesso è nominata dal Consiglio europeo con l’approvazione del Parlamento europeo. Inoltre, la Commissione ha proposto ai partiti politici di indicare un candidato alla presidenza della Commissione prima delle prossime elezioni europee (IP/13/215).
Ogni cittadino dell’Unione ha diritto, di presentare una petizione al Parlamento europeo in merito ai temi che rientrano nell’ambito di competenza dell’UE e che destano preoccupazioni a livello personale.
Con l’iniziativa dei cittadini europei almeno un milione di cittadine e cittadini di almeno sette Stati membri può invitare la Commissione europea a proporre un atto legislativo.
La Commissione organizza regolarmente audizioni su temi specifici a cui tutti i cittadini possono partecipare