27.06.2022 - Seminario "Pace e guerra"

cestudir

Lunedì 27 giugno 2022 dalle ore 14.00 alle ore 19.00 a Venezia presso la sede dell'Università Ca' Foscari Ca' Dolfin si è tenuto il seminario "Pace e guerra" in occasione della giornata internazionale a sostegno delle vittime di tortura e trattamento inumano e degradante.
Evento gratuito e aperto alla cittadinanza.
Il seminario è stato in presenza, fino a esaurimento posti disponibili. E' stato anche possibile seguirlo in diretta collegandosi via Zoom (Meeting ID: 865 7896 8289. Passcode: B6k7Y7) 
 
L'niziativa è stata curata dal CESTUDIR Centro Studi sui Diritti Umani dell'Università Ca' Foscari Venezia in collaborazione con il  Dipartimento di Filosofia e Beni Culturali dell'Università Caà Foscari Venezia e Europe Direct del Comune di Venezia
 
 
PROGRAMMA

Saluti istituzionali

Internventi relatori:

INTERVENTI RELATORI

  • Enza Pellecchia, Università di Pisa, Coordinatrice rete RuniPace-Miur, Le Università della pace
  • Fabrizio Marrella, Università Ca’ Foscari Venezia, Inquadramento di diritto internazionale
  • Luisella Pavan Woolfe, Consiglio d’Europa, La risposta di Strasburgo
  • Mario Caligiuri, Università della Calabria, Presidente della Società Italiana di Intelligence, Le guerre dell’informazione. Il campo di battaglia definitivo: la mente delle persone
  • Micaela Latini, Università dell’Insubria, Le immagini delle guerre e la guerra delle immagini
  • Aldo Ferrari, Università Ca’ Foscari Venezia, La crisi Ucraina-Russia dall’Occidente all’Eurasia
  • Marco Seppi, Studio Legale Miatto & Seppi, Il congelamento delle navi battenti bandiera russa ed il divieto di accesso ai porti italiani: problemi giuridici
  • Maurizio Cermel, Fondazione Venezia per la Ricerca sulla Pace, La costituzione italiana e l'invio di armi all'Ucraina

Interventi CESTUDIR: 

  • Giancarlo Corò, Università Ca’ Foscari Venezia, Pace e Economia
  • Sara De Vido, Università Ca’ Foscari Venezia, Approccio di genere al conflitto
  • Monica Gazzola, List of Counsels of ICC, Il ruolo della Corte Penale Internazionale
  • Lauso Zagato, Università Ca’ Foscari Venezia, Patrimoni identitari divisivi
  • Luigi Vero Tarca, Università Ca’ Foscari Venezia, Volere la pace, rifiutare la guerra: due gesti essenzialmente differenti
  • Giuseppe Goisis, Università Ca’ Foscari Venezia, Una ferita nel cuore dell’Europa
  • Giorgio Cesarale, Università Ca’ Foscari Venezia, Democrazia in pericolo

Introduce Ivana Padoan, Università Ca' Foscari Venezia 

 

Le guerre vanno e vengono. L’invasione dell’Ucraina non fa eccezione. Ma questa guerra è diversa: guerra ibrida dicono gli analisti. In questo caso, si tratta di una massiccia offensiva effettuata via cyberspazio, quindi multi-vettore, che prende di mira le popolazioni, locali o internazionali, per influenzare il corso degli eventi. Una volta iniziato il conflitto, l'offensiva informatica continuerà anche dopo. Non è un caso che le continue proposte di tregua non vengano ascoltate.
Oltre al confronto cinetico, la guerra si basa sul confronto di visioni geopolitiche, di diverse rappresentazioni create ai fini del dominio del territorio da strateghi politici interni ed esterni con obiettivi e visioni opposte. Queste rappresentazioni hanno un tale successo da spingere popolazioni che prima vivevano fianco a fianco a prendere le armi e a minare un sistema economico già fragile.
L’attacco russo riporta alla luce evidenze di un passato ancora presente e di un futuro estremamente incerto e imprevisibile. Accanto a problematiche identitarie, di riconoscimento di cambiamento e di potere dei paesi in lotta, emerge la gravità di più problematiche: la questione critica della globalizzazione economica, delle infrastrutture, della comunicazione, della stampa, della nostra storia, della debole parola della cultura, della scienza e della formazione di una cittadinanza europea, mondiale.
Complesse sono dunque le responsabilità dei paesi e delle diverse strutture in corso: in primis l’Europa e la fragilità del suo ruolo in chiave internazionale (Piketty). Dobbiamo porci seriamente la domanda su quali poteri ha l’Europa nei confronti di crisi internazionali. E sulla diplomazia, quali poteri esprime? Ha ancora una forza politica o è sommersa dal potere delle armi o dell’economia globale? E delle diplomazie dei singoli paesi, cosa si può dire? Quali atti stanno attivando? Come si muovono, in ordine sparso o in collaborazione? Che ne è della governance globale della diplomazia scientifica?
Una delle sue missioni sembra ora essere quella di cercare, per quanto possibile, di difendere il principio che la scienza costituisce un pilastro della democrazia così come la democrazia costituisce un pilastro della scienza. Da qui dipendono la qualità delle istituzioni, il livello delle infrastrutture, il livello di sofisticazione dell'ambiente finanziario, l'ecosistema della produzione di conoscenza e quello delle tecnologie e, infine, l'indice di creatività.
Ecco perché gli attori della diplomazia accademica devono prendersi il tempo per una riflessione globale, per dibattere sui mezzi per non soffocare la ricerca e la mobilità dei ricercatori al fine di preservare spazi di collaborazione strategica per costruire il futuro. Un altro mandato della diplomazia scientifica è garantire la difesa degli accademici in pericolo, in questo caso ucraini e russi.
Una ulteriore questione che il seminario pone è sulla struttura legislativa nazionale, europea, mondiale: quale forza ha il diritto? quali forze, contraddizioni, risorse, vincoli, quali misure possono essere attendibili nel caso di conflitti e di emergenze? Quale futuro possibile dobbiamo aspettarci?
E infine, la guerra in Ucraina potrebbe prefigurare altre tragedie che coinvolgono attori scientificamente ed economicamente molto più potenti e da cui dipendiamo maggiormente.

Alcune foto dell'evento: 

 

 

Per informazioni
Europe Direct del Comune di Venezia
numero verde 800 496200
infoeuropa@comune.venezia.it
www.comune.venezia.it/europedirect
Ultimo aggiornamento: 07/11/2022 ore 11:47