Cannaregio Ovest
Itinerario: Chiesa degli Scalzi - Chiesa dei Santi Geremia e Lucia - Palazzo Labia - Palazzo Savorgnan - Chiesa di San Giobbe - Chiesa di San Marcuola
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Il sestiere di Cannaregio occupa tutta la parte nord della città e, oltre ad essere il più esteso dopo quello di Castello, risulta essere anche il più popolato di Venezia. Il suo nome deriva dall’antico termine “cannarecium”, luogo caratterizzato dalla presenza di numerosi canneti, che in origine, quando la zona era ancora disabitata, occupavano tutto questo specchio d’acqua. L’arteria principale dell’intero sestiere è una delle vie più importanti della città e si estende dalla stazione di Santa Lucia a Rialto. Questa lunga strada è in realtà composta da due parti denominate l’una Lista di Spagna e l’altra Strada Nova, è comune però chiamarla solo Strada Nova, indicando tutto i due tratti. Al fine di intraprendere l’Itinerario accessibile di Cannaregio Ovest dalla terraferma, arrivando al Tronchetto, è possibile utilizzare il servizio di funicolare terrestre People Mover, che vi permette di raggiungere Piazzale Roma. Da qui è possibile prendere i vaporetti AVM/Actv di linea 1 o 2 accessibili alle carrozzine che, lungo il Canal Grande, vi conducono alla fermata Ferrovia di fronte alla Stazione Ferroviaria. Inoltre, da Tronchetto potete servirvi del vaporetto AVM/Actv di linea 2.
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Dall’imbarcadero potete proseguire lungo Fondamenta degli Scalzi dove sorge la Chiesa degli Scalzi. Quest’ultima è caratterizzata dall’imponente facciata in stile barocco veneziano, ritmata da semicolonne e nicchie ornate di statue, ed è coronata da un ricco frontone che contrasta con il voto di povertà dell’Ordine dei Carmelitani Scalzi. Al suo interno, nelle volte delle cappelle laterali, rimangono tracce di alcune opere di Giambattista Tiepolo. L’ingresso presenta tre gradini di 17 cm provvisti di corrimano.
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Proseguendo verso Rio Terà Lista di Spagna è possibile arrivare in Campo San Geremia, dove si affacciano, da un lato Palazzo Labia e, dall’altro, la Chiesa dei Santi Geremia e Lucia. Palazzo Labia, che oggi ospita la sede regionale della RAI, è stato costruito nel XVIII secolo dai Labia, famosi mercanti catalani che vollero erigere un palazzo degno della loro potenza e del loro prestigio. Al suo interno è possibile ammirare la sala da ballo che fu affrescata dal Tiepolo. La Chiesa dei Santi Geremia e Lucia, invece, è stata edificata nell’XI secolo e poi ricostruita nel 1292. L’interno a croce greca conserva le spoglie di Santa Lucia. Molto bello e di pregio è l’altare, con il suo presbiterio, nel quale si possono ammirare le statue di San Pietro e San Geremia Apostolo, di Pier Antonio Novelli, nonché l’opera La Vergine assiste all’incoronazione di Venezia fatta dal Vescovo S. Magno, di Palma il Giovane. Per accedervi ci sono due ingressi, di cui quello principale prospiciente il campo è preceduto da una scalinata di nove gradini di 19 cm con un corrimano su ogni lato, mentre quello secondario si trova alla fine di Fondamenta Cà Labia al civico 335 e non presenta alcun gradino, tuttavia, è necessario suonare ad un citofono esterno. Per raggiungere la fondamenta sul rio di Cannaregio è necessario superare i 5 gradini del Ponte delle Guglie, la cui pedata è profonda 93 cm, mentre l’alzata 12,5 cm.
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Tornando verso il Ponte delle Guglie, potete proseguire lungo Fondamenta Savorgnan, alla vostra sinistra è possibile ammirare Palazzo Savorgnan, interessante costruzione con monumentali stemmi eretta, alla fine del Seicento su modello di Giuseppe Sardi, ora sede dell’Istituto tecnico per il Turismo Algarotti.
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Giunti al Ponte de la Crea potete poi percorrere la passerella a raso che si trova alla sinistra del ponte fino a raggiungere la Chiesa di San Giobbe nell’omonimo campo. Quest’ultima è stata costruita verso la metà del Quattrocento su modello di Pietro Lombardo e rappresenta uno dei primi esempi di architettura rinascimentale a Venezia. La chiesa ad unica navata trova la massima espressione nella Cappella Martini con il soffitto in maiolica invetriata attribuito a Luca della Robbia. All’interno, inoltre, sono custoditi alcuni dipinti di Bonifacio De’ Pitati, Savoldo e lo splendido trittico di Antonio Vivarini, rappresentante L’Annunciazione tra i Santi Antonio da
Padova e Michele Arcangelo. L’accesso alla chiesa presenta un gradino con dislivello di 9 cm in salita e 23 cm in discesa.
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Raggiungendo nuovamente il Ponte delle Guglie è possibile oltrepassarlo con l’ausilio di un accompagnatore per proseguire lungo Rio Terà San Leonardo fino ad arrivare a Rio Terà del Cristo, dove si trova la Chiesa dei SS. Ermagora e Fortunato detta di San Marcuola. La chiesa, di origine settecentesca, è composta da un’unica navata quadrata coperta da una volta con grandi finestre semicircolari e nel presbiterio si possono notare otto altari ricchi di opere d’arte, tra cui spicca L’Ultima cena e La lavanda dei piedi, del Tintoretto. La facciata dell’edificio che si affaccia sul Canal Grande, progettata da Giorgio Massari, è ancora incompiuta. Gli ingressi sul canale
non sono accessibili a causa di quattro gradini che permettono di raggiungere la quota di Campo S. Marcuola. La facciata retrostante, invece, presenta due ingressi di cui uno ha un gradino di 8 cm e l’altro è accessibile dalla quota della calle. Un quinto ingresso è presente sul Campiello Drio Ca’ Memo, per ora inaccessibile. La chiesa è aperta tutti i giorni feriali, i sabati e le vigilie alle 18.30, mentre nei giorni festivi alle 10.00, alle 12.00 ed alle 19.00.
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Nel sestiere di Cannaregio si trova infine il Ghetto ebraico, il primo d’Europa, suddiviso in Ghetto Vecchio e Ghetto Novo. Tale rione oggi è uno dei più vivi e frequentati della città, in cui ancora permangono le istituzioni ebraiche religiose ed amministrative, nonché cinque sinagoghe. Il ghetto, prevalentemente formato da edifici molto alti e fitti che dimostrano quanto in passato fosse necessario ricavare abitazioni suddividendo i piani e soprelevando le case, risulta essere circondato da canali e collegato alla città tramite tre ponti inaccessibili. Per raggiungere il Gheto Vecio dalla Fondamenta de Cannaregio potete imboccare il sottoportego
di Calle del Ghetto Vecchio, mentre per raggiungere il Gheto Novo è necessario oltrepassare il Ponte di Gheto Vecchio costituito da 9 gradini di 15 cm su un lato ed 8 gradini di 17 cm sull’altro, oppure, provenendo da Rio Terrà San Leonardo, svoltando per Rio Terà Farsetti e poi proseguendo lungo Calle Selle, potete giungere ai piedi del ponte in legno del Gheto Novo di 9 gradini. Per visitare le Sinagoghe ed il Museo Ebraico, che presentano numerose scale, vi consigliamo di telefonare al numero 041 715359. L’ingresso ed il book-shop del museo sono attualmente accessibili attraverso una piccola rampa.
Per ulteriori informazioni sull’accessibilità e gli orari dei vaporetti, di apertura degli edifici e delle Chiese indicate, consultare:
www.actv.it; www.visitmuve.it; www.chorusvenezia.org; www.museoebraico.it; www.santigeremiaelucia.it; www.wctoilettevenezia.com