Chi, cosa... e risultati del lavoro 2015-2016
Siamo Giulia e Stefania, due giovani laureate rispettivamente in Archivistica e Biblioteconomia a Venezia e Lingue e culture per l'editoria a Verona. La nostra passione per i libri, il desiderio di mettere in pratica quanto studiato e l'idea di contribuire alla salvaguardia del patrimonio librario antico ci hanno portato a fare domanda di partecipazione a questo progetto.
- recupero del patrimonio librario non catalogato e in precario stato di conservazione;
- avvio del trattamento (spolveratura compresa) del materiale selezionato;
- catalogazione dei documenti recuperati;
- diffusione delle informazioni e degli studi condotti attraverso le pagine Web del Comune e gli strumenti Wiki;
- promozione del libro antico attraverso la realizzazione di un progetto didattico destinato alle scuole elementari
Risultati del lavoro 2015-2016
26 (si sono rivelate essere 39) casse di legno, di diverse dimensioni, chiuse da decenni (si parla di più di quarant'anni) e conservate nel deposito comunale di via Bissagola, qui a Mestre.
Al loro interno abbiamo trovato il materiale più vario sia per quanto riguarda lo stato di conservazione che per quanto riguarda la tipologia.
Premettendo che tutti gli esemplari rinvenuti sono coperti da un fitto strato di polvere, una parte considerevole di essi si caratterizza anche per la presenza di umidità, muffa, escrementi di topo e rosure causate da animali. I libri in questione si rifanno a secoli diversi di pubblicazione, i più antichi risalgono al XVI secolo e più recenti alla prima metà del XX e centinaia di essi stanno contribuendo ad incrementare un fondo ben noto alla biblioteca, quello di Giuseppe Ortolani e a crearne uno nuovo, quello appartenente a Sergio Bolognesi, del quale, peraltro, è stato rinvenuto anche lo schedario.
Quelli dell'Ortolani e del Bolognesi non sono gli unici segni di riconoscimento ravvisabili nella documentazione recuperata, altri nomi più o meno ricorrenti sono ad esempio quelli di Michele Spanio e di Bice Tedeschi.
Oltre al libro in senso stesso, sono state individuate decine e decine di riviste, vecchie almeno di un secolo, un'intera mostra fotografica su pannelli lignei, guide turistiche e carte geografiche.
Il lavoro di estrazione e selezione del materiale che stiamo effettuando in Bissagola costituisce la premessa all'attività che andremo a svolgere nei prossimi mesi nella sede di Villa Querini, ovvero il condizionamento e la catalogazione contribuendo alla restituzione del patrimonio non ancora fruibile alla Città. Potete leggere dei nostri primi ritrovamenti anche nell'articolo del blog L'ovile del civile.
L'organizzazione dell'attività prevede la suddivisione dei documenti in base al loro stato di conservazione, la spolveratura con pennelli e aspirapolvere specifico, la fotoriproduzione dei frontespizi (che saranno visibili a catalogo) e successivamente l'inserimento dei libri nel catalogo delle biblioteche del Polo regionale veneto.
Come potete vedere dalla foto, siamo munite di grembiuloni, mascherine e guanti; ci siamo infatti imbattute nei tipi più svariati di muffe, insetti e resti di vari animaletti che popolavano le casse lignee della Bissagola.
Nel nostro piccolo, abbiamo contribuito con un attento lavoro di implementazione di una tabella contenente i dati di tutte le edizioni di Aldo Manuzio conosciute.
I partecipanti potranno realizzare con le loro mani dei piccoli manufatti.