Decage decalage
Il progetto decage decalage rende omaggio alla memoria di John Cage attraverso un allestimento, curato da Giulio Alessandri, delle vetrine della Galleria di Piazza San Marco, visibili da Calle dell' Ascension. Ricorrono quest'anno il centenario della nascita dell'artista, nato il 5 settembre 1912, e il ventennale della sua morte, avvenuta il 12 agosto 1992. Questo autore di difficile definizione, che attraversa la musica, le arti visive, la letteratura, la filosofia, le scienze sociali, la micologia et cetera, verrà ricordato attraverso un allestimento delle vetrine nella forma e nella tipologia del tokonoma (ovvero dell'alcova giapponese dedicata agli allestimenti).
Questo spazio espositivo inedito verrà allestito con diversi materiali documentari sull'opera di John Cage. Saranno esposte memorabilia cageane degli anni '60 e '70, provenienti da una collezione privata e legate all'attività dell'associazione romana Nuova Consonanza, integrate con materiali provenienti dalla mostra Il suono rapido delle cose a cura di Alanna Heiss, Carolyn Christov-Bakargiev, Ludovico Pratesi e Angela Vettese, all'interno della quarantacinquesima Biennale di Venezia del 1993 a cura di Achille Bonito Oliva. L'allestimento si comporrà anche di refreshments, documenti, fotografie, partiture, immagini provenienti dal web in una sorta di remix randomizzato. Alcune figure in forma di immagine, appese con un filo rosso, saranno fruibili non solo nel recto ma anche nel verso grazie al fondo specchiante delle vetrine.
Il titolo della mostra affianca il termine "decage", che si traduce letteralmente come "a proposito di Cage", al francese "decalage", che significa "sfasamento spaziale e temporale", "gap", "interstizio" ed enuncia la volontà di ordinare e disordinare i materiali in mostra secondo le procedure compositive aleatorie care all'autore.