Essai(y)


Si rinnova l'appuntamento annuale con Essai(y), il progetto frutto della collaborazione tra l'Accademia di Belle Arti di Venezia e la Fondazione Bevilacqua La Masa per esporre e promuovere l'arte dei giovani neodiplomati all'Accademia.

Quest'anno la mostra, giunta alla seconda edizione, presenta i lavori di Giuseppe Abate, Marko Bjelančević, Alice Musi e Caterina Sega. Una giuria presieduta da Angela Vettese, presidente della Fondazione Bevilacqua La Masa, e composta inoltre da Stefano Coletto, curatore della Fondazione Bevilacqua La Masa, Carlo Di Raco, Direttore dell'Accademia di Belle Arti di Venezia, e Marco Ferraris, Responsabile Ufficio Mostre Fraçois Pinault Foundation, Palazzo Grassi, ha selezionato gli artisti tra coloro che hanno preso parte alla mostra tenutasi nel giugno 2012 al Magazzino del Sale n. 3 di Venezia, in cui sono stati esposti i migliori lavori degli studenti realizzati nell'ultimo anno negli atelier dei vari Corsi di Diploma di primo e secondo livello. 

In quattro piccole personali nelle stanze di Palazzetto Tito, gli artisti presenteranno nuovi lavori e interventi site specfic. Giuseppe Abate ha realizzato un lavoro site specific per una delle stanze del palazzo: coprendo finestre e porte, l'artista ha dipinto tre grandi tele delle stesse dimensioni dei tre muri principali. Lo spazio espositivo così interpretato viene destabilizzato da una pittura che riproduce interni di stanze di vita quotidiana con prospettive distorte, alterate; mobili accatastati in equilibrio precario e poi grumi di residui di cibo, interiora, piante diventano il centro energetico del quadro. Ciò che è organico si riempie di colore che si addensa e impregna le cose; in questi punti di densità estrema la vita è risucchiata, strozzata.

Marko Bjelančević propone una riflessione sull'anonimo dialogo e sulla interazione solo virtuale a cui ci costringono oggi le dinamiche dei social network. Nell'installazione video con doppia proiezione Logoutappaiono su fondo nero mani e braccia che si cercano, mentre l'audio riproduce il battito di una macchina da scrivere. Nel secondo lavoro, presentato come un blog fotografico in rete, l'artista riunisce le immagini di suoi interventi che consistono nel lasciare testi, brevi frasi scritte in formato tipografico, incollate vicino ad oggetti o strumenti comuni, in ambienti come chiese ed uffici, in spazi pubblici e non-luoghi. Un'azione virale e rapida in cui il significato dei luoghi e degli oggetti è messo in gioco dalle parole scritte dell'artista; uno spiazzamento semantico che crea un diario esploso di riflessioni personali diffuse che le immagini connettono.

Alice Musi presenta una installazione in cui una voce elettronica proveniente da un volume geometrico avvisa il visitatore che si trova in una condizione paradossale: si tratta della voce di un navigatore che in modo contraddittorio afferma che la direzione e il punto di arrivo sono immediatamente successivi. Tutti i percorsi e nessun percorso insieme. Nel video Journal of a Necromancer presentato in una grande proiezione a parete, incece, scorrono le immagini di un incendio abusivo rubate di notte. Per Musi la registrazione video nasce da una tensione che cerca nei fenomeni anche occasionali e quotidiani una improvvisa e temporanea apparizione. Il dissolversi di questa comporta la fine della registrazione: il fuoco scompare e il video non racconta se non quell'incendio proibito, un imprevisto reale.

Caterina Sega presenta due installazioni: nella stanza più piccola allestisce, utilizzando tutti i muri, una serie di mensole su cui dispone centinaia di rotolini di stoffa colorata, minuziosamente tagliata. Un pattern decorativo cromatico ma di un materiale che si affloscia, si schiaccia, si dispone per gravità in forme variabili. Il minimalismo delle mensole fa da contraltare. Nella salone centrale lunghi tentacoli si distendono sul pavimento, imitando la crescita di forme organiche che invadono disordinatamente lo spazio del visitatore. Rappresentazioni di strutture viventi si slegano da una sfera materica che è seme, frutto, madre.

La mostra è accompagnata da un catalogo che documenta i contenuti e le finalità delle due fasi del progetto Essai(y) con immagini e testi critici.


Biografie artisti

Giuseppe Abate 
Nato a Bari nel 1987, si è diplomato in Pittura nel 2011 all'Accademia di Belle Arti di Venezia. Attualmente frequenta il corso di pittura F14 tenuto dal Prof. Carlo Di Raco e dal Prof. Martino Scavezzon del biennio specialistico all'Accademia di Belle Arti di Venezia. Oltre alla personale Questa è l'ultima volta presso lo Spazio G.Lan Locorotondo di Bari del 2012, ricordamo alcune mostre collettive a cui ha partecipato: Al di là dei tarocchi, Galleria Il Conventino, Monteciccardo, Pesaro e Urbino, 2011; Proposte, Galleria Le Muse Giovani, Adelfia, 2011; Studiovisit.it, Galleria Comunale di Monfalcone, 2011; Venice International Performance Art Week, Palazzo Bembo, Venezia. Nel 2010 ha realizzato i disegni per la scenografia dello spettacolo teatrale La dama di Picche, Teatro l'Avogaria, Venezia.

Marko Bjelančević
Nato a Rovigno, Croazia, nel 1989, ha conseguito nel 2010 il Diploma di I livello all'Accademia di Belle Arti di Venezia. Nel 2011 ha curato la parte grafica del Padiglione Accademie e ha collaborato alla realizzazione del progetto e alla video-documentazione del Padiglione Internet presso l'Isola di San Servolo, eventi collaterali della 54° edizione della Biennale di Venezia. Attualmente frequenta il biennio specialistico in Nuove Tecnologie per le Arti presso l'Accademia di Belle Arti di Venezia. Ha partecipato a diverse mostre collettive, quali: Kumanovo2010, Kumanovo, Macedonia, 2010 e Whitebox / 011, Accademia di Belle Arti, Venezia, 2010; Upstairs, mostra interattiva online, http://williamannaupstairs.blogspot.it; tra il 2010 e il 2012 ha inoltre esposto in varie collettive di fotografia presso il Centro d'Arti Visive Batana di Rovigno, Croazia. Attualmente sta lavorando a Yugoscotch, progetto di documentazione di pezzi e interventi sparsi ovunque, rintracciabili grazie al Geotagging, http://yugoscotch.blogspot.it.

Alice Musi
Nata a Venezia nel 1988, sta frequentando il biennio specialistico in Nuove Tecnologie per le Arti presso l'Accademia di Belle Arti di Venezia. Nel 2012 ha partecipato al Corso in Pratiche Curatoriali Contemporanee presso la Galleria A plus A Centro Espositivo Sloveno di Venezia e alla residenza d'artista YAC - Young Artist Contest a Grosseto. Dopo le personali del 2009 White box - Digital Photo e Nuove Figure 3 - From 10 am to 18 pm, entrambe presso l'isola di San Servolo in collaborazione con l'Accademia di Belle Arti di Venezia, ha esposto in diverse mostre collettive, tra cui: Concrete Landscape - A great deal of money has been invested in this project and we can't tolerate to fail, Galleria A plus A, Centro Espositivo Sloveno, Venezia, 2011; The Scientist 2011, Ferrara, 2011; Reporting Via Piave, Centro Culturale Candiani, Mestre - Venezia, 2012; BxHxME, Galleria A plus A Centro Espositivo Sloveno, Venezia, 2012; T-share, spazio ULTRA, Udine.

Caterina Sega
Nata a Trento nel 1987, ha conseguito nel 2011 il Diploma di II Livello in Decorazione presso all'Accademia di Belle Arti di Venezia. Attualmente vive a Trento. Tra le mostre collettive cui ha partecipato ricordiamo: Giardino Globale, evento collaterale della XII Biennale di Architettura di Venezia, 2010; Premio Nazionale delle Arti 2010/2011, Accademia di Belle Arti di Brera, Milano, 2011; Peza, Galleria d'Arte Casa della Renna, Mestre - Venezia, 2011; dal 2008 ha inoltre esposto in diverse mostre presso l'Accademia di Belle Arti di Venezia. Nel 2011 ha contribuito all'allestimento dell'opera Contaminazione dell'artista Portoghese Joana Vasconcelos in occasione della mostra Il Mondo Vi Appartiene presso Palazzo Grassi, François Pinault Fondation, Venezia.

Ultimo aggiornamento: 20/06/2019 ore 12:17