Fondo Silvia Businello Toro
Fondo: Silvia Businello Toro (1942-2007)
L’archivio di Silvia Businello Toro raccoglie materiali vari e diversificati prodotti in un arco cronologico che spazia dalla fine degli anni ‘60 ai primi anni 2000.
Molte carte sono ascrivibili alla militanza nell’Udi, associazione nella quale ha ricoperto incarichi dirigenziali a livello locale e nazionale per tutta la sua vita.
Si tratta non solo di documenti provenienti dal coordinamento centrale di Roma, ma anche dalle sezioni di Venezia, di Mestre, di Favaro o di altri comuni veneti.
Oltre alle circolari interne, ai resoconti e agli inviti alle associate va segnalata la presenza di appunti, minute, locandine, manifesti, opuscoli, dispense, atti di convegni, riviste, materiale promozionale, canzonieri, fotografie.
A questa estrema varietà di tipologie documentarie e di supporti si aggiunge anche la presenza di documenti prodotti da altre realtà politiche, associative, culturali.
Questo aspetto singolare da un lato testimonia il fermento presente nella realtà veneziana e nella fattispecie mestrina, soprattutto nei decenni a cavallo tra la fine degli anni ‘60 e la fine degli anni ‘80, dall’altro la capacità dell’Udi di Venezia di creare reti e sinergie con gli attori presenti a livello locale, tra cui il Centro Donna, e l’attiva partecipazione alla vita pubblica di Silvia Businello Toro in qualità di insegnante, presidente del Comitato gestione della scuola, militante del PCI, esponente del Comitato di quartiere San Lorenzo - XXV Aprile e fondatrice e socia della Libreria delle donne di Mestre1.
Ordinamento del Fondo
La natura personale dell’archivio, la molteplicità dei soggetti produttori, l’eterogeneità dei materiali e la lacunosità della documentazione rinvenuta, risalente prevalentemente agli anni Settanta, hanno suggerito di adottare un ordinamento tematico seguendo il modello offerto dai Quaderni dell’Archivio centrale dell’Udi, situato a Roma, e da altri archivi locali2, tenendo presente le peculiarità fin qui osservate. Durante il riordino, inoltre, è stato possibile notare come questo criterio fosse stato applicato in alcuni faldoni anche dalla stessa detentrice.
Sono state individuate pertanto dieci buste, a loro volta suddivise in un numero variabile di fascicoli e sottofascicoli, rispettivamente indicati in fase di riordino con le abbreviazioni: B., Fasc., Sottofasc..
La prima busta raccoglie la documentazione prodotta a livello locale e centrale con la volontà di restituire, seppur nella sua frammentarietà, il continuo dialogo tra l’associazione nazionale e le sue diramazioni periferiche; il costante confronto con le istituzioni locali da parte dei comitati provinciali e territoriali; l’evoluzione organizzativa in chiave meno verticistica seguita all’XI Congresso; le manifestazioni organizzate in occasione dell’8 marzo; le iniziative realizzate sul territorio3.
La seconda busta documenta le rivendicazioni portate avanti dall’Udi in concerto con i sindacati, gli insegnanti, i collettivi di genitori - in cui era coinvolta la stessa Silvia in qualità di presidente - e i comitati di quartiere per ottenere servizi scolastici ed educativi dignitosi ed inclusivi fin dalla primissima infanzia su modello di quelli già erogati da altri comuni italiani, principalmente emiliano-romagnoli4. Ad esse si aggiungono le mobilitazioni per richiedere l’abolizione dell’Onmi e la riforma del sistema socioassistenziale in chiave più equa ed egualitaria. Particolarmente attivo in questo frangente è il Comitato di quartiere San Lorenzo - XXV Aprile, il cui lavoro è volto a rafforzare i presidi sociali e sanitari del quartiere, con particolare attenzione per i bambini, gli anziani e le persone con disabilità e all’istituzione del consultorio familiare.
Maternità-Contraccezione-Aborto è il titolo della terza busta. Si tratta di una denominazione riduttiva rispetto alla molteplicità di temi toccati, come si può vedere dalla sua articolazione interna. Di particolare interesse oltre al materiale propagandistico per il referendum abrogativo della legge Fortuna-Baslini, sono i questionari sulla contraccezione sottoposti alle lavoratrici della Manifattura tabacchi di Venezia e le poche copie conservate di quelli per la “Consultazione popolare su donna - maternità - sessualità e su una nuova regolamentazione giuridica dell’aborto”. Più cospicua è invece la documentazione sui consultori sorti nel Comune di Venezia e alla più generale condizione regionale. L’attenzione dell’Udi rispetto all’interruzione di gravidanza, alle criticità della legge 194, alla maternità e al concepimento continuerà ad essere costante anche nei decenni successivi come testimoniano la partecipazione attiva ai comitati referendari a sostegno dei referendum abrogativi sulla L. 40/20045 (B. 3, Fasc. 6).
La quarta busta è dedicata al lavoro, tematica sulla quale l’Udi ha combattuto alcune dalla sua nascita alcune delle sue battaglie più significative a partire dagli anni Quaranta. Come si vedrà dall’inventario i primi due fascicoli riguardano la condizione lavorativa delle donne in Veneto e nel resto del nostro Paese. Il fascicolo “Pensioni” raccoglie numerose petizioni, diverse delle quali firmate, per la chiedere una riforma delle pensioni e la legge sul lavoro a domicilio (L. 877/1973). Altri temi trattati sono l’occupazione femminile, il divario retributivo tra uomini e donne, il lavoro nero, il lavoro domestico, l’introduzione di contratti part time.
I due fascicoli in cui è suddivisa la quinta busta sono relativi alla violenza sessuale e alla violenza di genere. In particolare il primo sottofascicolo raccoglie alcune delle proposte di legge contro la violenza sessuale presentate alla Commissione Giustizia della Camera dal 1979 al 1995: la proposta di legge di iniziativa popolare elaborata da Mdl, Udi, vari collettivi del movimento femminista romano, tra cui quello di via Pompeo Magno, e dalle testate del Movimento Effe, Noi donne, Quotidiano donna e Radio Lilith; i progetti di legge presentati da Pci, Psi nella medesima legislatura; la successiva proposta di legge del 1987; infine la legge 66/1996, attualmente vigente6. Il secondo è dedicato alle iniziative intraprese dal comitato promotore in Italia e nel Veneto principalmente nella provincia di Venezia, per far conoscere la legge e raccogliere le firme necessarie a farne proseguire l’iter legislativo. Il terzo sottofascicolo esemplifica invece diverse sensibilità espresse dall’opinione pubblica sul tema lungo un arco cronologico necessario all’elaborazione della legge. Da ultimo il quarto contiene alcune sentenze emesse negli anni compresi tra il 1974 e il 1982 da tribunali del Triveneto riguardanti, tra gli altri, i reati previsti dagli artt. 519, 523, 527 del Codice Penale successivamente abrogati dall’entrata in vigore della L. 15 febbraio 1996, n. 66.
Dalla riflessione sulla violenza sessuale scaturisce una nuova consapevolezza sulle forme di violenza a cui le donne sono sottoposte. Violenza di genere (B. 5 Fasc. 2) rende conto della progressiva volontà di creare una coscienza della violenza, dei primi tentativi non istituzionalizzati di affrontare il fenomeno e delle iniziative di sensibilizzazione intraprese dall’Udi. È suddivisa in quattro sottounità denominate: Miscellanea, Seminario di studio “Violenza: le donne ne ridiscutono (1991)”, Telefono Rosa Treviso (1993), Volantini Udi campagna “Stop al Femminicidio” (2006). In particolare Seminario di studio “Violenza: le donne ne ridiscutono (1991)”, Telefono Rosa Treviso (1993) testimoniano i primi anni di attività di Telefono Rosa Treviso, nato nel 1988 come altra linea telefonica dell’Udi su modello dell’omonima associazione romana, fondata il 1 febbraio dello stesso anno da Giuliana Massari Dal Pozzo7. Concludono il fascicolo i volantini della campagna di mobilitazione “Stop al femminicidio” promossa da Stefania Cantatore, che ha contribuito a divulgare questo termine nell’accezione coniata dalla sociologa statunitense Diane EH. Russell nel 19928.
La sesta busta è dedicata agli Archivi dell’Udi e alla Libreria delle Donne di Mestre. Il primo fascicolo testimonia la volontà di salvaguardare la memoria storica dell’associazione attraverso l’istituzione dell’Archivio Centrale nel 1982 e il successivo tentativo di preservare anche quello degli archivi locali e di dotarsi di un sito internet dedicato. Il secondo invece documenta l’attività della Libreria, nata sotto l’egida dell’Udi su modello dell’omonima libreria milanese. Essa dal 1995 al 2000 ha ospitato attività culturali di prestigio, alcune delle quali svolte in collaborazione con il Centro Donna, che Silvia Businello Toro aveva contribuito a fondare9.
L’interesse per la letteratura al femminile, probabilmente motivato anche dall’esperienza della Libreria delle donne di Mestre, è testimoniato dalla settima busta. In quest’ultima sono stati collocati anche articoli ed estratti tratti da saggi e riviste che danno conto del pensiero di Luisa Muraro, tra le fondatrici di Diotima, e Luce Irigaray, massima esponente del pensiero della differenza, nonché materiali che riassumono le proposte elaborate dalle principali pensatrici femministe europee e americane del ventesimo secolo (B. 7 fasc.2, sottofasc. 2.2).
Nelle ultime tre buste sono confluiti materiali più difficili da classificare e far afferire alle buste considerate in precedenza.
L’ottava contiene i numeri di alcune riviste, nello specifico un numero del mensile di Rifondazione Comunista L’Ernesto; tre numeri di Via Dogana, autorevole voce del femminismo della differenza, il numero di Noi Donne dedicato al cinquantesimo anniversario della nascita dell’Udi e l’intera annata del 2006. La nona busta è una miscellanea che raccoglie letteratura grigia. Infine la decima ed ultima busta conserva diversi calendari, una grande quantità di materiale prodotto in occasione delle campagne di tesseramento come i blocchetti numerati da cui venivano ricavate le tessere e gli adesivi con i loghi disegnati per le stesse. Sempre in blocchetti numerati si presentano anche i moduli di iscrizione ai congressi dell’Udi.
Fondo: Silvia Businello Toro (1942-2007)
Busta 1: Circolo Udi di Mestre
Fascicolo 1: Udi nazionale (1971-2006)
Fascicolo 2: Udi locale (1968-2006)
Fascicolo 3: Congressi
Sottofascicolo 3.1: Congressi nazionali, autoconvocazioni (1964-2006)
Sottofascicolo 3.2: Congressi provinciali (1973-1978)
Fascicolo 4: 8 marzo
Sottofascicolo 4.1: 1966
Sottofascicolo 4.2: 1967
Sottofascicolo 4.3: 1969
Sottofascicolo 4.4: 1972
Sottofascicolo 4.5: 1973
Sottofascicolo 4.6: 1974
Sottofascicolo 4.7: 1977
Sottofascicolo 4.8: 1979
Sottofascicolo 4.9: 1982
Sottofascicolo 4.10: 1984
Sottofascicolo 4.11: 1995
Sottofascicolo 4.12: 2005
Sottofascicolo 4.13: 2006
Fascicolo 5: Iniziative locali udi
Sottofascicolo 5.1: Mostre, seminari, conferenze
Sottofascicolo 5.2: Corsi
Sottofascicolo 5.3: Colonie
Sottofascicolo 5.4: Viaggi
Busta 2: Servizi sociali e mondo della scuola
Fascicolo 1: Scuola
Sottofascicolo 1.1: Udi
Sottofascicolo 1.2: Sindacati, collettivi, comitati
Sottofascicolo 1.3: Servizi educativi per la prima infanzia in altre realtà italiane
Fascicolo 2: Servizi socio-sanitari
Sottofascicolo 2.1: Comitato di quartiere San Lorenzo - XXV Aprile
Sottofascicolo 2.2: Servizi alla persona
Busta 3: Maternità-Contraccezione-Aborto
Fascicolo 1: Referendum abrogativo sul divorzio
Fascicolo 2: Maternità
Fascicolo 3: Questionario sull’utilizzo di metodi contraccettivi
Fascicolo 4: Aborto
Fascicolo 5: Consultori
Sottofascicolo 5.1: Consultori nel Comune di Venezia
Sottofascicolo 5.2: Consultori in Veneto
Fascicolo 6: Referendum abrogativi l. 40/2004
Busta 4: Mondo del lavoro e occupazione femminile
Fascicolo 1: Lavoro femminile in Veneto
Fascicolo 2: Lavoro femminile in Italia
Fascicolo 3: Pensioni
Fascicolo 4: Convegni e congressi
Busta 5: Violenza contro le donne
Fascicolo 1: Violenza sessuale
Sottofascicolo 1.1: Proposte di legge
Sottofascicolo 1.2: Iniziative comitato promotore della proposta di legge
Sottofascicolo 1.3: Dibattito pubblico
Sottofascicolo 1.4: Sentenze processi per stupro
Fascicolo 2: Violenza di genere
Sottofascicolo 2.1: Miscellanea
Sottofascicolo 2.2: Seminario di studio “Violenza: le donne ne ridiscutono” (1991)
Sottofascicolo: 2.3 Telefono Rosa Treviso (1993)
Sottofascicolo: 2.4 Volantini Udi campagna “Stop al Femminicidio” (2006)
Busta 6: Centri Documentazione Donna, biblioteche e librerie
Fascicolo 1: Archivi Udi
Sottofascicolo 1.1: Archivio Centrale dell’Udi
Sottofascicolo 1.2: Gruppo sito
Sottofascicolo 1.3: Presentazione quaderni dell’Archivio centrale
Sottofascicolo 1.4: Archivio dell’Udi di Mestre
Fascicolo 2: Libreria delle donne di Mestre
Busta 7: Riferimenti filosofici-letterari
Fascicolo 1: Conferenze e seminari 1986-1990
Fascicolo 2: Pensiero femminile
Sottofascicolo 2.1: Scrittrici
Sottofascicolo 2.2: Filosofe e pensatrici femministe
Fascicolo 3: Articoli ed estratti
Busta 8: Riviste
L’Ernesto
Via Dogana
Noi donne
Busta 9: Miscellanea
Atti di convegni
Dispense
Busta 10: Materiale Promozionale
Calendari (1994-2006)
Materiali campagne di tesseramento (1974-1988)
Moduli iscrizione ai congressi
Adesivi
1 Perché non sia un sogno e presto svanisca: Silvia Businello Toro e la Libreria delle Donne, a cura di Antonella Bontae, Venezia, Supernova, 2022, pp. 5-23.
2 In particolare si vedano: Direzione generale per gli Archivi, Guida agli archivi dell'Unione Donne Italiane, Roma, Ministero per i beni e le attività culturali, 2002; Archivio centrale, 8 marzo, Quaderno 1, Roma, c1989; Archivio Centrale, Famiglia; Divorzio, Quaderno 2, Roma, c1990; Archivio Centrale, Violenza sessuale, Quaderno 3, Roma, 1990; Archivio Centrale, Servizi sociali, Quaderno 4, Roma, 1990; Archivio Centrale, Maternità, Quaderno 5, Roma, c1990; Contraccezione - Aborto, Quaderno 6, [S.l.], 1990; Archivio Centrale, Donne della campagna, Quaderno 7, 1991; Archivio Centrale, Diritto al lavoro, Quaderno 8, Roma, c1991; Archivio centrale, Donne e lavoro, Quaderno 9, Roma, [1991]
<https://siusa-archivi.cultura.gov.it/cgi-bin/siusa/pagina.pl?TipoPag=comparc&Chiave=519214> ultima consultazione 24/02/2025
<https://assarchiviudi.com/> ultima consultazione 24/02/2025
<https://archiviodigitale.udinazionale.org/> ultima consultazione 24/02/2025
3 Per maggiori informazioni si consiglia la lettura di: M. Michetti, M. Repetto, L. Viviani, Udi : laboratorio di politica delle donne: idee e materiali per una storia, Roma, Cooperativa libera stampa, c1984; P. Gabrielli, La pace e la mimosa: l'Unione donne italiane e la costruzione politica della memoria (1944-1955), Roma, Donzelli, [2005]; M. Rodano, Memorie di una che c'era: una storia dell'UDI, Milano, Il saggiatore, 2010; R. Marcodoppido, Donne, una storia di lotte e di libertà: l'Udi tra il 1944 e il 2004, Roma, Futura, 2022
4 R. Marcodoppido, pp. 76-79
5 Ivi, pp. 303-307, 313
6 Ivi, pp. 105-108
7 C. Cucchiarelli, Il telefono rosa: una storia lunga trent’anni, Roma, Castelvecchi, 2019, pp. 26-32,48
8 Ibidem, pp. 31-32; R. Marcodoppido, p. 313