Gaetano Zorzetto
Era un uomo politico, ma è stato soprattutto un cittadino appassionato, generoso e testardo, che ha servito la sua città senza riserve.
Le sue battaglie, dalle prime per il parco di Altobello, per la tutela dei valori storici di Mestre, per il Parco della Laguna, per la riscoperta del territorio, del Canal Salso, della bicicletta, per il Parco di San Giuliano, fino al progetto per il Bosco di Mestre, sono legate dal filo comune del suo amore per Mestre e Venezia, per la laguna e per l'ambiente.
Sognava di poter davvero rendere più bella la sua città e di migliorare la qualità della vita di noi tutti.
L'opera, progettata dall'architetto Giovanna Mar, su incarico dell'Associazione per il Bosco di Mestre, si colloca in corrispondenza della "porta 5", uno degli accessi al Bosco dell'Osellino, lato quartiere Pertini. L'opera ha l'aspirazione di essere più che un monumento un "luogo", con duplice valenza: uno spazio in cui riflettere e ricordare e una "porta" attraverso cui accedere al bosco.
Due sono gli elementi che caratterizzano l'opera: un elemento verticale, il monolite di pietra naurale, a forma di fiamma, che induce la vista verso l'alto e richiama alla meditazione, invitando alla riflessione, e un basamento in calcestruzzo (pietra artificiale), dinamico e orizzontale, che "indirizza" il visitatore verso il bosco.
I due materiali, uno naturale e l'altro frutto dell'ingegno dell'uomo, la similitudine delle forme, e la loro direzionalità contrapposta, stanno a rappresentare l'indissolubile legame tra uomo e natura, nel riconoscimento, da parte dell'uomo, del valore immenso della preservazione della natura stessa. Il monumento riafferma che il progetto e la realizzazione del Bosco di Mestre sono esempio concreto della grandezza di pensiero e della lungimiranza di una persona, Gaetano Zorzetto, che ha sognato il bosco e ha lottato caparbiemente per attuarlo. (Associazione per il Bosco di Mestre, settembre 2012)