Economia circolare: riduco, riuso, riciclo
Tutte le tecniche di smaltimento dei rifiuti aggirano il problema, ma non lo risolvono. La fisica ci insegna che nulla può essere distrutto: i rifiuti, anche se trattati, compressi o bruciati, inquineranno inevitabilmente l'ambiente. Si tratta quindi di produrre meno rifiuti e fare in modo che quelli prodotti siano riciclati o riutilizzati. Insomma dovremmo tendere a chiudere il ciclo, come avviene in natura, fino al raggiungimento dell'obiettivo 'rifiuti zero'.
Politiche efficaci sono quelle che intervengono 'a monte', sul sistema produttivo, per ridurre al minimo gli imballaggi, per rendere i prodotti più durevoli, riutilizzabili, riparabili; per fare in modo che si utilizzino tecnologie e processi di fabbricazione che producano meno scarti di lavorazione, che siano cioè più efficienti nell'uso delle risorse e dell'energia. Si pensi che per ogni kilogrammo di rifiuti che noi gettiamo si calcola ve ne siano circa 70 che derivano dal ciclo di produzione e trasporto.
Cosa succede ai rifiuti raccolti nel nostro comune?
- riciclaggio e recupero;
- produzione di Css (combustibile solido secondario residuale a valle della differenziazione). In questo modo tutto quello che non può essere riciclato viene trasformato in combustibile utilizzato per produrre energia elettrica;
Per ulteriori informazioni sulle attività di recupero dei rifiuti vai alla pagina dedicata (apre link esterno Veritas)
Cosa possiamo fare noi? Possiamo collaborare per attuare la strategia delle 3R: Ridurre, Riutilizzare, Riciclare
RIDURRE la quantità di rifiuti prodotti significa risparmiare!
Risparmiare innanzitutto materie prime che sono alla base dei processi di produzione, spesso disponibili in quantità limitata e non rinnovabili. Risparmiare energia necessaria per produrre le merci; risparmiare in termini di danni ambientali e sociali, dato che tutti i processi produttivi, poco o tanto, provocano inquinamento e in ultima analisi danni anche alla salute delle persone. Risparmiare soldi, perché spesso molte cose che compriamo si rivelano inutili o quasi, si pensi ad esempio alla eccessiva quantità di imballaggio con la quale vengono confezionati molti prodotti. Il costo della progettazione e della fabbricazione del packaging lo ritroviamo poi nel prezzo finale dei nostri acquisti.
Come ridurre i propri rifiuti?
1) Inizia dagli imballaggi
Gli imballaggi costituiscono il 30-40% in peso e il 50% in volume di tutti i rifiuti solidi urbani. In media ogni italiano consuma 34 kg di imballaggi ogni anno, il doppio se si considerano i consumi fuori casa. L'80% di questi sono fatti di vetro, plastica, cartone. Per disincentivare l'uso eccessivo degli imballaggi nelle confezioni, e per diminuire le quantità dei propri rifiuti è necessario fare attenzione al momento degli acquisti:
- a parità di prodotto scegli quello con minore quantità di imballaggio, o con imballaggio più sostenibile (meglio il vetro della plastica, meglio la plastica delle lattine, la carta è ecologica solo se proveniente da riciclo, preferisci gli imballaggi biodegradabili);
- scegli il formato famiglia: spesso per uno stesso prodotto sono disponibili diverse soluzioni per l'acquisto; almeno per le merci che non hanno scadenza a breve termine è consigliabile acquistare confezioni grandi e possibilmente uniche (dotate di sistemi salva freschezza), piuttosto che tante confezioni monodose o multiple;
- preferisci i prodotti sfusi o alla spina piuttosto che quelli confezionati: vale sia per gli alimenti (es. distributori di latte, prodotti da banco al posto di quelli preconfezionati), sia per i prodotti per la casa (es. detersivi); per i detersivi esiste anche il sistema a ricarica;
- evita l'acqua minerale in bottiglia: l'acqua del "Sindaco" è buona quanto la minerale e arriva direttamente a casa tua; quando sei in giro ricordati di portare con te una borraccia tascabile che puoi sempre riempire con acqua del rubinetto; se la preferisci gasata, puoi acquistare un gasatore domestico;
- diluisci di più e getta di meno: scegli comunque detersivi, o altri prodotti in genere, che siano concentrati o in formato compatto. Una merce compatta e concentrata incide meno sui costi e sull'impatto ambientale relativi al trasporto e richiede meno materia prima per essere impacchettato;
- frutta e verdura, carne e formaggi...meglio al banco: nei grandi supermercati, ma anche in negozi più piccoli, è sempre più frequente trovare gli stessi prodotti sia al banco (vendita sfusa a peso) sia preconfezionati sugli scaffali;
2) Evita l'usa e getta:
gli "usa e getta" sono prodotti comodi ma generano una notevole quantità di rifiuti. Lavare le stoviglie, le tovaglie, i tovaglioli o i fazzoletti, comprare pile ricaricabili ecc... costa un po' di più in termini di praticità e di tempo ma alla lunga garantisce un risparmio economico e un beneficio per l'ambiente.
3) Scegli prodotti durevoli, riparabili, intercambiabili:
moltissimi oggetti che acquistiamo e usiamo poi quotidianamente sono costruiti per avere un tempo di vita breve e definito: è quella che si definisce "obsolescenza programmata". Quando questi oggetti si rompono, il più delle volte non sono riparabili e, se lo sono, la riparazione risulta più costosa del pezzo nuovo (es. stampanti per computer). In altri casi a usurarsi è solo una parte dell'oggetto ma non è prevista la sua sostituzione e dunque è necessario ricomprare il prodotto per intero (es. spazzolino). Questo sistema, oltre a indurre le persone a una spesa continua, provoca un enorme spreco di energia, di materie prime e una grande quantità di rifiuti; al momento dell'acquisto è importante dunque fare attenzione alla qualità e solidità del prodotto e alla possibilità di sostituire o riparare le sue componenti.
4) Riduci il volume:
la riduzione del rifiuto domestico riguarda sia la quantità ma anche il volume. Comprimendo il volume della spazzatura (es. appiattendo le bottiglie di plastica o le lattine) si contribuisce a una maggiore efficienza di smaltimento: i cassonetti possono contenere una maggiore quantità in peso di materiale e i mezzi di trasporto della nettezza urbana faranno meno viaggi.
5) Fai l'autocompostaggio
Se hai un giardino puoi fare il compostaggio domestico: in questo modo non conferisci più la frazione umida e hai uno sconto in bolletta TIA del 70%. Vai al il regolamento comunale sui rifiuti e il manuale per il compostaggio fai da te.
RIUTILIZZARE
Spesso ci disfiamo delle cose che acquistiamo perché riteniamo siano diventate superflue o inservibili, o perché pensiamo sia più pratico rimpiazzarle con altre di nuove. In realtà nella maggior parte dei casi questi oggetti potrebbero essere usati ancora per le stesse funzioni per le quali sono stati comprati oppure potrebbero ricominciare una nuova vita se trasformati in qualcosa d'altro.
- recuperare e riutilizzare: quando abbiamo bisogno di qualcosa, prima di correre a comprarla nuova in negozio, verificare se abbiamo a disposizione qualche oggetto di cui vogliamo liberarci che si presta a sostituire quello nuovo. Inoltre, molti oggetti, come i sacchetti di plastica o le scatole di cartone, vengono gettati quasi subito (imballaggi usa e getta) quando potrebbero essere riutilizzati molte altre volte;
- aggiustare: prima di gettare nelle immondizie un prodotto verificare la possibilità di ripararlo. Se non siamo in grado di aggiustarlo da soli possiamo sempre ricorrere ad artigiani specializzati ancora presenti nel territorio (calzolai, rammendatrici, arrotini, falegnami, orologiai, meccanici, sarti, restauratori, rilegatori, ecc...);
- vendere o donare: se proprio volgiamo liberarci di un bene, soprattutto di quelli durevoli (vestiti, mobili, elettrodomestici, ecc...) teniamo presente che potrebbe sempre esserci qualcuno pronto a riusarli. Per entrare in contatto con i potenziali interessati si possono consultare giornali per annunci gratuiti, associazioni, gruppi di volontariato, oppure andare direttamente ai mercatini dell'usato. Allo stesso modo, noi stessi, invece di ricorrere sempre al nuovo, potremmo trovare cose interessanti e utili nel mercato dell'usato incrementando così il riutilizzo.
RICICLARE
Riciclare la raccolta differenziata, dopo la riduzione, il recupero, e il riutilizzo rappresenta l'ultimo importante passaggio, l'ultimo sforzo al fine di evitare che i rifiuti vengano sepolti per sempre in discarica o bruciati negli inceneritori. Riciclare i rifiuti significa infatti reintrodurre il materiale di cui sono fatti nel ciclo produttivo: così dalla carta si ottiene nuova carta, dalle bottiglie di vetro altri oggetti di vetro, ecc...
INFO:
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Per segnalazioni, reclami e richiesta di informazioni è disponibile lo sportello digitale DIME alla voce "Segnalazioni" oppure è possibile chiamare il numero 041041.