L’Atlante delle città
Martedì, 13 Febbraio, 2024
di Antonio Panzuto
liberamente ispirato a Le città invisibili di Italo Calvino
scene e oggetti Antonio Panzuto
luci Paolo Rodighiero
suoni Alessandro Tognon
adattamento in versi e regia Vasco Mirandola
collaborazione tecnica Gianugo Fabris
collaborazione alla sceneggiatura Pierelisa Facco
organizzazione Alessandra Lazzaro
“…cinquanta minuti di spettacolo da sogno, che i bambini non potranno mai dimenticare…” Allen Saddler, The Guardian International, Londra
“...Il suo è un teatro di poesia, un felice e leggerissimo tentativo di capovolgere la relazione contemporanea con le macchine...” Blickfelder Festival Zurigo
L’Atlante delle città si sviluppa attorno ad una macchina scenica che si apre e si trasforma sotto gli occhi dei bambini diventando aereo ad elica, bicicletta, lanterna magica, atlante di città dove si nascondono storie, personaggi, racconti, immagini, disegni: figure di un film che inizia e si svela lentamente. Appaiono così Le città invisibili, infilate nei cassetti, tra sportelli e nascondigli, città capovolte, immerse nell’acqua, ricamate di carta, ritagliate nel rame, costruite di corda e di spago, appese a fili sottili e trasportate da cigolanti carrucole. Si assiste allo spettacolo seduti sotto una tenda, una tenda del deserto che rende intensa e suggestiva la partecipazione dei bambini che si trovano a viaggiare assieme a Marco Polo, viaggiatore solitario dei nostri giorni, un po’ assente e stralunato, che parla in rima e che “...ignaro delle lingue del Levante non può esprimersi altrimenti che con gesti, salti di meraviglia, con oggetti, che va estraendo dalle sue bisacce... e palese ed oscuro, tutto quello che mostra ha il potere degli emblemi che una volta visti non si possono più dimenticare né confondere…”.
Lèggere e leggerezza: una parola ricorda l’altra e nel leggere Calvino si ha sempre questa sensazione, di essere sospesi e leggeri come le sue parole. Le sue città invisibili sono dappertutto, nella nostra vita di tutti i giorni: si nascondono tra i fogli sparsi della nostra scrivania, tra le corsie del supermercato, tra le foglie degli alberi; ci seguono ovunque, nelle tasche dei vestiti, nel fazzoletto aggrovigliato nella borsa, nel pacchetto delle sigarette. Calvino gioca con le parole e ci spedisce messaggi interplanetari facendoceli trovare per caso sotto la tazza del caffè. La difficoltà è nel saperli riconoscere. Anch’io ho provato a giocare con le figure di carta, con le mani, con colori e ricordi, ho provato a credere che un motore di lavatrice può far muovere un luna park e che un girarrosto può far girare l’elica di un aereo. Il risultato è un gioco, con le cose e gli oggetti per sollevarsi dal mondo così normalmente quotidiano e ritrovarsi lontani... sulle rotte dell’Oriente. (Antonio Panzuto)
Ingresso libero fino a esaurimento posti.
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