L'edificio principale
Il manufatto, realizzato nel 1912, è stato radicalmente modificato nel 1951. Il rinnovamento in chiave “moderna” era teso innanzitutto a migliorare l’uso del teatro anche come cinematografo; in tal modo si realizza la cabina di proiezione raggiungibile da una scala esterna che, passando davanti alle grandi finestre ad arco, ne impone il parziale tamponamento modificando sostanzialmente l’impaginato della facciata verso la corte. I due ordini di palchi vengono demoliti e sostituiti da un’unica, estesa, galleria sostenuta da una struttura in cemento armato che conserva la forma originaria a ferro di cavallo. Il recente restauro ha provveduto a demolire i primi gradoni, allargando le ali della galleria e migliorando la visibilità. Il nostro intervento è stato vincolato dal ritrovamento della tempera (circa 3,50 x 7,00 metri) raffigurante “Il trionfo di Apollo” di Alessandro Pomi (artista mestrino di un certo spessore, tanto che alcune sue opere sono presenti in importanti musei americani), ma anche dal fatto che l’intero soffitto della sala è risultato essere un marmorino originale d’epoca, quindi da conservare integralmente. Ciò ha costretto a rivedere il progetto, rinunciando alla realizzazione di un controsoffitto in cui collocare gl’impianti. La soluzione adottata, d’accordo con Soprintendenza e VV.F., è stata quella di fare due tagli laterali al controsoffitto e allocarvi gli impianti di climatizzazione e di illuminazione; i tagli per un verso agevolano la fuoriuscita dei fumi dalla copertura (in cui sono stati collocati degli E.F.C.) e per un altro danno un senso di leggerezza al soffitto della sala che appare come un foglio srotolato in cui sono impresse le tracce dei vari interventi (il segno del vecchio teatro, le ferite di anemostati e sostegni del controsoffitto, brani di cornici, l’opera del Pomi).