Mostra collettiva internazione "Aqvart - Venice 2023"
Ultimi giorni per visitare la mostra “Aqvart – Venice 2023”, la collettiva internazionale che raccoglie opere di artisti in rappresentanza di dodici diversi Paesi. L’esposizione, che rientra nel palinsesto de “Le Città in Festa”, è organizzata da Studio Artemisia con il patrocinio onorario dell’Istituto Polacco Roma e dell’Ambasciata della Repubblica di Polonia a Roma.
La mostra è aperta da sabato 2 a lunedì 11 settembre nella Scuola Grande di San Teodoro, a Venezia, con il seguente orario: da lunedì a domenica, dalle 10.30 alle 17.30. L’ingresso è gratuito.
L’esposizione è dedicata al rapporto fra l'acqua e la città di Venezia. Ospita, tra le altre opere, alcune serigrafie originali dell' artista art deco Tamara De Lempicka, artista polacca che è stata fortemente legata a Venezia, sia per la sua amicizia con Peggy Guggenheim sia dal punto di vista dell'ispirazione coloristico-compositivo.
La mostra espone le sculture di una copia di artisti polacchi, Janusz Wator e Malgorzata Jasica Wator, le nuove opere informali di Alma Sheik la quale si ispira dai mosaici delle pavimentazioni delle chiese venete e dai colori dell'acqua e la natura. Si possono anche ammirare in anteprima le pitture astratto-informali cariche di velato eros del maestro Iracheno Fadhil Hussein .
Kinga Lapot Dzierwa, da Cracovia, sorprende con le sue tele dedicate alle raffinate donne venete; il rettore dell'università di Bialystok, Ernest Zawada, espone le nuove tele astratte ispirate dalle bellezze dei mari e della natura, tradotti nel personale codice composto da colori puri capaci di trasmettere la gioia di vivere. Ci sono poi opere dell’artista russa Yulia Barinova, che vive e lavora a Vienna, e della coppia di artisti austriaci Hilde e Karl Dampier .
Sawsan Diko, siriano, porta le sue tele espressionistico-astratte dedicate a lontani paesaggi marini. Judith Seiller Schlommer presenta quadri con stratificate velature che riprendono l'atmosfera della laguna. Agata Machay, artista Polacca che vive e lavora in Francia, espone pezzi dedicati alle donne martiri e paesaggi per ricordare la loro lotta per i diritti umani. Dall'Austria c’è Urlich Wallner, con le sue fantasiose opere informali ispirate dal tema ambientale lanciato dalla mostra.
Kawa Kafruschy, dall’Iraq, presenta le sue tele informali. Malgorzata Blonska espone un’opera ispirata dalle sfumature della laguna. La giovanne artista austriaca Nadja Mehr Sutterluty porta le sue materiche e raffinate opere astratte. Si può apprezzare la spiritualità dell'opera “Nirvana” dell'artista indiana Swati Ghosh, che fa riflettere sulla necessità di dover trovare oggi l'equilibrio tra uomo e la natura. Karin Monschauer, seconda classificata della Biennale di Firenze del 2017 nella categoria digital art, porta astratti che si ispirano al mondo della scienza e all’arte del ricamo.
Da Varsavia, infine, l'artista Oliwia Hildebrandt porta una serie dedicata alle profondità marine e al magico mondo acquatico. Il 9 settembre alle 16, inoltre, Hildebrandt sarà a disposizione del pubblico per un incontro con l’autore.