Poesia in città - Dove gli dei si parlano
Mi piace il pensiero che ci siano luoghi dove il sacro rompe i confini. Luoghi, momenti, atmosfere in cui i Popoli del Libro rivelano la propria parentela e l’appartenenza a una stessa famiglia umana, con o senza Libro. Danze, sfioramento di corpi, carezze alle reliquie. Passaggio della soglia tra sacro e profano, tra luce e ombra. E ancora: infinita ripetizione, prostrazione, sgranare di rosari. Si tratta di luoghi, suoni, gesti, atmosfere, abbigliamenti, luci, percorsi che talvolta inaspettatamente e dolorosamente disvelano una verità comune sulle cose.
Questo è un viaggio attraverso una mappa celeste che ignora i muri eretti dai predicatori del conflittoglobale, dal cuore dell’Asia all’America Latina, dal Maghreb al Medio Oriente.
Questo lavoro è cambiato negli anni. All’inizio documentavo piccole e grandi religioni all’ombra di guerre antiche e recenti, e sulle loro ceneri. Poi, ad un certo punto, sono state le mie immagini a cercarmi, a parlare da sole, raccontando delle preghiere e dei sogni, dell’acqua e del fuoco, della memoria, del teatro della festa dei morti, della via dei canti.
Ora quello che faccio è una cosa semplice, quasi infantile: raccolgo schegge di un grande specchio rotto, miliardi di schegge, frammenti incoerenti, pezzi, atomi, forse mattoni della torre di Babele. Forse questo può fare il fotografo, raccogliere tessere di un mosaico che non sarà mai completo, metterle nell’ordine che gli sembra giusto, o forse solo possibile, sognando quell’immagine intera del mondo che magari da qualche parte c’è, o forse c’era e s’è perduta, come la lingua di Adamo.
Monika Bulaj
DOVE GLI DEI SI PARLANO
Performing reportage
Fotografie racconti film musiche suoni
di e con Monika Bulaj
Ingresso: intero 5 euro – ridotto 3 euro
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