Se conosci una donna che subisce violenza
Cosa puoi fare per capirla ed aiutarla...
Forse ti è capitato di intuire qualcosa e ti chiedi che cosa le sia successo; l’hai sentita piangere o la vedi triste e agitata; hai visto dei segni sul suo corpo e lei ti ha raccontato di aver avuto un incidente o di essere caduta. Noti che da qualche tempo ti evita e/o si è allontanata date e ti domandi se siano solo tue fantasie e se ti preoccupi eccessivamente.
Oppure: lei ti dice chiaramente che ha paura e teme per sé e per i suoi figli; qualcuno ti ha raccontato qualcosa, ma vorresti che anche lei ti parlasse della sua situazione. Sei sorpreso/a perché li conosci da tempo e non avresti mai pensato che potessero vivere una situazione di questo tipo.
Nelle situazioni di violenza la vergogna e la paura spesso impediscono alla donna di parlare con qualcuno e di chiedere aiuto. Talvolta non si confida per non far soffrire le persone a cui vuol bene. E' probabile che chi è vicino a lei intuisca la situazione, ma abbia difficoltà a trovare il momento e le parole giuste per affrontare l’argomento. Quando la violenza è un evento del passato, ciò che risulta evidente sono le difficoltà (di relazione, sessuali, etc.) che la donna vive nel quotidiano. E’ importante non sottovalutare la propria intuizione e manifestare alla donna la propria disponibilità all’ascolto. In altri casi le donne parlano, anche se con fatica, della loro esperienza di violenza: in questo modo stanno chiedendo aiuto. È quindi importante:
- Crederle;
- Essere disponibile ad ascoltarla;
- Ricordare che l’ascolto è la prima azione concreta per affrontare e risolvere la situazione di violenza;
- Mantenere la riservatezza su quanto ti racconta;
- Non giudicarla e non colpevolizzarla anche se non sei d’accordo;
- Aiutarla a riconoscere di aver subito una violenza, non minimizzando la situazione;
- Rispettare i suoi tempi di decisione e di azione;
- Non imporle consigli;
- Non sostituirsi a lei nelle decisioni;
- Darle riferimenti di Centri e strutture a cui rivolgersi e accompagnarla se lei te lo chiede.
Forse sei frastornata/o per quello che hai scoperto della loro situazione, o sei arrabbiata/o con entrambi. Senti il bisogno di fare qualcosa di concreto per lei, ma forse pensi che lei abbia delle responsabilità se lui la maltrattata. Forse pensi sia masochista per accettare senza mai ribellarsi un rapporto così negativo. Ti può capitare di pensare che la tua cultura e la tua esperienza ti proteggano da situazioni di violenza. Probabilmente la sua paura ti spaventa e ti senti impotente e scoraggiata/o. Forse la sua sofferenza ti deprime perché lei sembra non reagire; ti sembra inutile tutto quello che fai, e pensi di non occupartene più. Forse temi che anche la tua vita, la tua famiglia siano in pericolo.
Forse pensi di sapere qual è la soluzione migliore per lei, ad esempio la denuncia. Probabilmente pensi che anche lui abbia bisogno di aiuto e non capisci come lei, dopo tanti anni, possa ancora rimanere lì e continuare adamarlo.
Trovarsi vicino ad una donna che ha subito violenza significa fare i conti con sentimenti e reazioni di questo tipo. Può capitare di sentirsi distanti da quanto le sta accadendo, oppure di sentirsi così coinvolti e confusi da non riuscire a prendere iniziative. Le situazioni di maltrattamento sono complesse ed è normale sentirsi impotenti e scoraggiati per il fatto di non riuscire a fermare la violenza. Spesso si avverte il bisogno di una soluzione concreta e tempestiva, ma talvolta questo non è prioritario per la donna. Può sembrare incomprensibile il fatto che la donna non abbia ancora deciso di interrompere il ciclo della violenza. Questo spesso provoca in chi le è vicino rabbia e frustrazione. E' importante considerare che ogni donna ha bisogno di tempo per decidere cosa fare. Ricordare tutto ciò aiuta a non giudicarla in modo negativo e a non colpevolizzarla. Proteggerla significa non sostituirsi a lei.
Sostenere questa situazione è pesante, ti accorgi che hai reazioni che non ti aspettavi, ti senti confusa/ o e impotente, senti il bisogno di confrontarti con qualcuno. Per questo è importante:
- Pensare che queste sono reazioni normali, la situazione è anormale.
- Sapere che non puoi risolvere la situazione da sola/o.
- Rivolgerti ai centri che si occupano di violenza per raccogliere informazioni, confrontarti con qualcuno e chiedere un aiuto per te.