T.O.M Tales Of Me - EVENTO SOSPESO
+++ EVENTO SOSPESO +++
Ancóra grandi
Collettivo L’Amalgama
Ideazione e interpretazione Stefano Pettenella
Nascono, a volte, delle persone che non hanno alternativa, non hanno speranza.
Nascono già vecchi, cattivi, matti e quando incontrano l’arte, in tutte le sue forme, allora diventano dei rivoluzionari. Nelle loro opere si gustano le storie che hanno vissuto, visto, sentito e immaginato. E quando noi incontriamo queste storie, noi normali, non possiamo fare altro che raccontarle.
Così nasce “TOM: Tales Of Me”, dall’incontro tra le poesie di: Vladimir Majakovskij, Federico Tavan e Tom Waits, assemblate, raccontate e danzate da Stefano Pettenella.
L’urgenza che ruggisce al di sotto di questo esperimento di teatro fisico è quella di testare sulla pelle viva come, dal disagio, è nata la loro arte… e viceversa.
Cosa può significare la parola Controcultura?
Semifinalista al premio internazionale Lidya Biondi.
Vincitore del premio della giuria degli allievi del premio nazionale Giovani Realtà Del Teatro.
Collettivo L’Amalgama è costituito da 5 attori e 5 attrici, che hanno la necessitò di lavorare insieme pur preservando l'identità artistica di ciascuno. Dall'amalgama di ciascuno scaturisce il loro punto di forza, che crede nella molteplicità di linguaggi e di visioni come un valore aggiunto e non un ostacolo. L’amalgama credeo in un teatro dinamico, vivo e non ancorato a idee precostituite. Tutti i lavori che prendono vita a partire dai membri dell'Amalgama sono sostenuti dal Collettivo stesso.
Il confronto con l'altro è il punto di partenza di ogni loro riflessione artistica:
“L'altro siamo noi, il testo, i nostri colleghi e il pubblico con cui cerchiamo di instaurare un dialogo vivo e fertile. Noi vogliamo scomodare, emozionare, mettere in crisi, divertire, punzecchiare il pubblico, senza però dare soluzioni. Siamo per un teatro critico, aperto al confronto e per questo politico, ovvero in rapporto con la polis, con la comunità a cui apparteniamo sempre e di volta in volta.
Apparteniamo a ogni città che ci ospita, e ospitiamo la città che in quel momento ci appartiene”.
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