Rifiuti a mare e da attività di pesca

Con l’approvazione e definitiva pubblicazione in Gazzetta ufficiale della Legge Salva Mare (Legge 17 maggio 2022, n. 60: Disposizioni per il recupero dei rifiuti in mare e nelle acque interne e per la promozione dell’economia circolare), si è giunti alla contestualizzazione in una cornice normativa cogente di tutte le attività che ambiscono a proteggere il mare dai rifiuti in generale e in particolare dalla plastica.

La legge infatti ha equiparato i rifiuti accidentalmente pescati o volontariamente raccolti, anche attraverso campagne di pulizia, in mare, nei laghi, nei fiumi e nelle lagune a quelli prodotti dalle navi, che quindi potranno quindi essere conferiti separatamente, e in modo gratuito, all’impianto portuale di raccolta.

Spetterà ai comuni territorialmente competenti per la gestione dei rifiuti urbani allestire aree in prossimità degli ormeggi, qualora l’ormeggio sia al di fuori delle aree di competenza dell’Autorità di Sistema Portuale.

 

La legge si propone anche altri importanti obiettivi:

  • promuovere il riciclo della plastica e degli altri materiali raccolti dai pescatori;

  • prevedere l’installazione di dissalatori e di sistemi di raccolta alla foce dei fiumi per intercettare la plastica prima che arrivi in mare;

  • contemplare attività di educazione ambientale a favore studenti, con lo scopo di promuovere pratiche di corretto conferimento dei rifiuti e sul recupero e riuso dei beni e dei prodotti a fine ciclo, anche con riferimento alla riduzione dell’utilizzo della plastica e sui sistemi di riutilizzo disponibili;

  • adottare, entro quattro mesi dall’approvazione della legge, misure premiali per incentivare la raccolta di rifiuti da parte dei comandanti dei pescherecci. Agli imprenditori ittici, che utilizzeranno materiali a ridotto impatto ambientale e/o parteciperanno a campagne di pulizia e/o conferiranno i rifiuti accidentalmente pescati, potrà essere assegnato un riconoscimento ambientale che attesti l’impegno per il rispetto dell’ambiente e la sostenibilità dell’attività di pesca.

Infine, potranno essere avviate le campagne di pulizia, su iniziativa dei Comuni e di altri soggetti promotori, tra cui figurano gli enti gestori delle aree protette, le associazioni ambientaliste, quelle dei pescatori sportivi e ricreativi, quelle di categoria nonché gestori di stabilimenti balneari, Onlus, le Aps (Associazioni di promozione sociale) e altri soggetti individuati dall’autorità competente.

 

 

Dal 13 giugno 2018, con l'approvazione della delibera di Giunta n. 199, il Comune di Venezia aveva già attuato misure di prevenzione dell'abbandono delle attrezzatura da pesca in mare e in laguna attraverso l’assimilazione dei rifiuti speciali  ai rifiuti urbani, come richiesto anche dalla Strategia europea per la plastica nell’economia circolare COM (2018)28 (apre link esterno)Era stato attivato uno specifico servizio di raccolta dedicato esclusivamente ai pescatori che producono tali tipi di rifiuti quali reti da pesca, reste per mitili (retine utilizzate per la coltivazione delle cozze in mare e in laguna), cordame,  lenze, nasse, ecc per i quali Veritas mette a disposizione delle cooperative dedite alla pesca, a titolo oneroso, dei cassonetti dedicati muniti di chiusura con chiavetta elettronica.Aderendo a tale iniziativa gli operatori della pesca e dell’allevamento ittico hanno contribuito in modo fattivo, attraverso buone pratiche e comportamenti virtuosi, alla riduzione del fenomeno dell’abbandono dei rifiuti in mare a tutto vantaggio della tutela delle risorse marine e della loro stessa attività economica.Tipologie di rifiuti conferibili:

- reti da posta o passive,
- trappole e gabbie (nasse da seppie e da crostacei);
- reti da traino o attive (strascichi vari, reti volanti e reti con cassa);
- rifiuti della pesca (calze per mitili, corpi morti, cordame, esche artificiali);
composti prevalentemente da materiale plastico (poliestirene espanso, polietilene ad alta densità, nylon, polipropilene, poliestere espanso...), lega di piombo, stagno, acciaio, ferro.

Il provvedimento comunale tuttavia è stato superato e quindi implicitamente annullato dal D.Lgs 116/2020.

Dal 1 gennaio 2023 non sarà più possibile assimilare i rifiuti speciali prodotti dalle attività di pesca ai rifiuti urbani.

INFO:
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Per segnalazioni, reclami e richiesta di informazioni  è disponibile lo sportello digitale DIME alla voce "Segnalazioni" oppure  al numero telefonico 041041

 

Ultimo aggiornamento: 18/01/2024 ore 15:36