La Biblioteca Centro Donna in collaborazione con l'Associazione Attori per Caso presenta il libro di Gianluca Prestigiacomo:
ne parla con l'autore Patrizia Marcato
Arance rosse.
L'idea di questo racconto nasce da una riflessione sull'attuale scenario politico - istituzionale e dalla volontà di costruire, attraverso il meccanismo dell'intervista, un dialogo aperto con i giovani su un fenomeno particolarmente complesso e difficile quale l'intreccio dei rapporti tra mafia, politica e società civile. I due protagonisti, il magistrato e la studentessa, con assoluta naturalezza e nel rispetto dei ruoli, interagiscono in modo franco, diretto: all'iniziale approccio emotivo della ragazza, che non riesce a trovare una spiegazione congrua per l'uccisione del padre coraggioso il quale aveva denunziato gli aguzzini, segue, attraverso il dialogo, un clima rilassato e confidenziale di fiducia reciproca. Il racconto di lui non è affatto scontato. Anzi. Egli cerca di dipanare i dubbi incalzanti dell'interlocutrice offrendo la sua cassetta degli attrezzi. Autenticità e integrità morale, infatti, consentono di intraprendere un percorso di ricerca fondato sul valore della cultura e sul principio della libertà di opinione, che dovrebbe iniziare a formarsi proprio a scuola nel confronto tra gli studenti. in buona sostanza un tentativo per recuperare la loro attenzione e quella degli adolescenti in genere, sulla questione etica dello Stato e sulla sua ampiezza democratica in relazione alle norme generali del diritto. una lettura agevole, ma nello stesso tempo incisiva, che lascerebbe ampio margine a un dibattito sulle specifiche questioni ancora esaminate sbrigativamente, ovverosia, considerate solo in ambito formale. il cenno alla trattativa Stato Mafia non è altro che il pretesto per aggredire sul piano filosofico il concetto di potere, negativo e positivo. Distinzione possibile solo attraverso lo strumento della riflessione e della capacità critica.