Stefano Cescon
Stefano Cescon nasce a Pordenone nel 1989, si trasferisce a Venezia dal 2017 città nella quale vive e opera. Si è diplomato in Arti Visive indirizzo Pittura nell’Anno Accademico 2012/13 presso l’Accademia di Belle Arti “Cignaroli” di Verona. Attualmente frequenta il biennio di Decorazione presso l’Accademia di Belle Arti di Venezia.
La ricerca sviluppata nell’ultimo anno di lavoro, si fonda sul rapporto dialettico tra elementi speculari: l’equilibrio tra forze di superficie (laterali e frontali) e i passaggi tonali. Dove la forma è costretta o contenuta in una struttura geometrica la cera si pone come contraltare in grado di restituire morbidezza ed espressività al risultato finale, in un sottile gioco di contraddizioni interne. Questo percorso prende le mosse e ha origine dall’esperienza maturata dal fare pittorico. L’attenzione al riverbero della luce e all’equilibrio cromatico, ha plasmato le future direttive unendo a tutto questo l’esigenza di tornare a una dimensione più legata al costruire, all’aspetto artigianale nel modo in cui ci si confronta con la materia costitutiva dell’opera. Nel seguire questa strada ho incontrato un medium con il quale è stato possibile instaurare un dialogo aperto, questa materia speciale è la cera, indagata secondo diverse composizioni chimiche (cera d’api mista a stearina e paraffina) che la rendono organica e viva, poiché essa manifesta una propria volontà a seconda di come risponde alle direttive di chi la plasma. In questo modo il risultato finale di ogni operazione non può che essere una naturale sintesi di quanto appena detto. Qui l’artefice pone dei confini o rapporti interni, e la cera funziona declinando la forma liquida fino a raggiungere uno stadio di riposo dove le premesse suggerite ab origo, vengono accolte o respinte lasciando scoperte trasparenze, sfumature, finanche crepe o situazioni impreviste. Altro punto nodale della ricerca è il verificare i rapporti (di forma e colore) tra i vari pezzi al fine di suggerire un ritmo dato dalla giustapposizione degli stessi. In questo modo l’esperienza sensoriale si amplifica sottolineando un dialogo tra le singole unità e l’insieme di relazioni che si costituiscono.
Atelier n. 1 presso SS. Cosma e Damiano, Giudecca
cesconstefano@gmail.com
Honey Boxes. Composition #4. Colori ad olio, cera d’api, paraffina su casse lignee. Dimensioni variabili (Sede ISMAR, Arsenale, Venezia)