Frances Hardinge
Hardinge si impone immediatamente per la ricchezza dello stile, davvero unico nella capacità di sostenere continui giochi linguistici e metafore ardite, suo timbro caratteristico: una sfida che ribalta gli stereotipi sugli adolescenti secondo cui, quando leggono, scelgono solo libri facili.
I suoi romanzi si muovono tutti su due piani che dovrebbero rimanere paralleli e che invece Hardinge riesce a intrecciare: l'ambientazione rigorosamente storica e il fantastico.
L’autrice sceglie sempre momenti storici di passaggio e di trasformazione radicale, in cui ci si trova improvvisamente fuori da un'epoca e immersi in un'altra ancora incomprensibile: la rivoluzione inglese di metà ‘600, il vittorianesimo post darwiniano, il primo dopoguerra del 900... Un po' quello spaesamento caratteristico dell’adolescenza, quando si è appena usciti da un mondo accogliente fatto di certezze e ci si ritrova catapultati in un universo che ha regole nuove.
Infatti, sullo sfondo di queste epoche, sempre studiate nel dettaglio, Hardinge innesta una forma di fantastico che ricorda Tim Burton e Neil Gaiman per le atmosfere e per la continua attenzione sul corpo che si trasforma senza controllo e per il conseguente sdoppiarsi dell’io, proprio come nell’imprendibile età di mezzo dell’adolescenza.
A dare maggiore forza a questi elementi, la scelta di indagare i caratteri di giovani donne che hanno il coraggio di liberarsi dalle richieste della famiglia e della società, per scegliere invece di costruire una propria identità in opposizione ai limiti correnti.
Al festival, Frances Hardinge parlerà dei suoi romanzi più importanti, come L’albero delle bugie e La ragazza senza ricordi (entrambi Mondadori), e ci darà un assaggio del suo ultimo libro, La luce degli abissi (Mondadori), la cui uscita è prevista per l’estate.
Bio - Nata nel 1973 nel Kent in una gigantesca casa rurale, ha sempre sognato di fare la scrittrice. Per iniziare, studia lettere a Oxford e lì crea un workshop per scrittori. Nonostante scriva da quando ha sei anni, non prova mai a mandare i suoi lavori a qualche editore, finché un’amica prende di nascosto un suo manoscritto e lo invia alla casa editrice MacMillan, che ci vede lungo e la ingaggia subito. Il primo romanzo è Volo nella notte, nel 2005, che viene accolto da ottime critiche, così come i suoi lavori successivi. Oggi è riconosciuta come un talento senza pari nella letteratura per giovani adulti.