Il “verde” che migliora la nostra salute
Andrea Mati dialoga con Giulia Zennaro
Il suo “giardino terapeutico” è il sogno di una vita: aiuta a riconnettersi al mondo, a sentire se stessi, a vivere nuove esperienze.
Perché il verde migliora davvero la nostra salute. Anzi, «piante e persone seguono un percorso insieme di rinascita, guarendosi a vicenda».
Su questa filosofia Andrea Mati ha costruito il suo lavoro e la sua missione: classe 1960, pistoiese, una storica famiglia di vivaisti alle spalle, Mati è considerato uno dei massimi esperti italiani nell’ideazione di “verde terapeutico”. Architetto e paesaggista con la passione per la musica, ha dedicato un ramo dell’azienda di famiglia, “Mati 1909”, alla sola progettazione e realizzazione di giardini terapeutici destinati a persone affette da deficit cognitivi, giardini in grado di essere un valido aiuto alla medicina tradizionale nel percorso di cura e riabilitazione. Nominato docente al primo master italiano in Orticoltura Terapeutica organizzato dall’Università di Bologna, Mati assicura che a farci stare bene non è il paesaggio ma il «prendersi cura».
Con la famiglia è impegnato in diverse iniziative di solidarietà: collabora con comunità per il recupero di tossicodipendenti (da San Patrignano alla Comunità Incontro di don Gelmini) e con centri di assistenza per disabili psichici. Insieme a un gruppo di psicologi, geriatri e psichiatri, ha dato vita a una ricerca sperimentale volta a progettare giardini dalle specifiche funzioni terapeutiche, per aiutare nella cura della sindrome di Down, dell’autismo, delle depressioni, dell’Alzheimer e di tutte le dipendenze.
Con Giunti editore ha appena pubblicato “Salvarsi con il verde. La rivoluzione del metro quadro vegetale”, romanzo “vegetale” ricco di storie straordinarie vissute in prima linea.