Rumori nascosti
Domenica, 4 Febbraio, 2024
Teatro del Buratto/Css
testo e regia Emanuela Dall’aglio
Percorso 4-10 anni
Proseguendo nello studio della fiaba, mi avvicino questa volta al racconto moderno o contemporaneo, affrontando la storia con la stessa cura e ricercatezza di archetipi e percorsi di una fiaba antica, d’altronde il viaggio dell’eroe segue percorsi che sono di tutti tempi, uguali in ogni epoca.
Questa fiaba inedita comincia con una ricercatrice di reperti, che normalmente conosce e sceglie gli elementi della storia che introduce, ma che in questo caso li troverà con fatica lì sul posto e scoprirà insieme al pubblico la loro utilità, non essendo lei per prima pratica della fiaba che va a incominciare.
Una fiaba pop-up, un abito storia, una casa di bambola.
Una casa che si apre e si snoda tra scale, porte e stanze in un’avventura dove i rumori nascosti, gli scricchiolii, le porte che cigolano, generano suoni, evocano immagini, spingono la mente della protagonista a combattere creature paurose e mitiche, prima informi e poi sempre più concrete, prendendo connotazioni lupesche, animale stereotipo delle paure notturne. Quando qualcuno le sa ascoltare e sentire così bene, riesce anche a farle diventare vere… o forse lo sono da sempre.
Lucia è una bambina che vive in una grande casa dove si ritrova spesso a giocare da sola, una situazione che spesso i piccoli conoscono bene.
Camminando tra queste stanze i pensieri prendono forma e lei cerca di raccontare le sue preoccupazioni ad una famiglia che troppo spesso è occupata in altre faccende.
Lucia vive la sua avventura scoprendo che le sue paure, i rumori sinistri di quella casa possono, per strane casualità essere generati da lei stessa che, scoprendo alcuni trucchi e conoscendo bene quel tipo di paura, diventa l’eroe che fa scappare gli incubi.
Ispirato al libro Lupi nei muri di Neil Gaiman la fiaba rappresentata prende una sua autonomia soprattutto nel finale dove la rivalsa del protagonista è autonoma e onirica e i lupi, come le paure, vengono cacciati non dalla violenza, ma dalla presa di coscienza delle proprie forze.
Un’avventura dentro i muri domestici, un luogo diventato anche troppo familiare in questi tempi.
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