ORARI
10.00 – 16.00 (ultimo ingresso ore 15.30) chiuso il mercoledì
Asti, Francesco Pila editore
Il pastore Gelindo ossia La nascita di Gesù Cristo e la strage degli innocenti
XVIII secolo
Volume cartaceo
Casa di Carlo Goldoni, inv. Oratori 59 F 14.7
Il pastore Gelindo ossia La nascita di Gesù Cristo e la strage degli innocenti è tra le sacre rappresentazioni più note.
Di autore sconosciuto, scritto probabilmente tra la fine del 1500 e l'inizio del 1600 ma noto in edizioni a stampa più tarde, si tratta di un testo teatrale dialettale, con parlata mista in italiano e monferrino.
La trama è incentrata sull’azione del pastore Gelindo, che lascia la sua casa in Monferrato per recarsi a rispondere al censimento dell’imperatore Augusto, ritrovandosi così nei pressi di Betlemme proprio al momento della nascita di Gesù.
Incontra quindi Giuseppe e Maria alla ricerca di un rifugio e, successivamente, i re Magi.
Il testo fonde diversi episodi tratti dai Vangeli (l’Annunciazione, la Natività, l’adorazione dei Magi, la fuga in Egitto, la strage degli innocenti) alternati a scene pastorali.
Nel frontespizio, una vignetta raffigurante Maria e Giuseppe chini su Gesù bambino e, in secondo piano, l’asino e il bue.
Venezia, editore anonimo
Pietà essultante nel santissimo Natale
1761
Volume cartaceo
Casa di Carlo Goldoni, inv. Oratori 59 F 1.2
Tra XVII e XVIII secolo l’Ospedale della Pietà, insieme agli altri conservatori femminili di Venezia, rappresentò la principale attrazione della città per molti viaggiatori stranieri appassionati di musica, come testimonia questo testo contenete Sagri encomj da cantarsi dalle vergini dell'ospitale della pietà di Venezia nel giorno del Ss. Natale dell'Anno 1761. Ridotti in musica dal Sig. Gaetano Latilla, Maestro del Coro.
Gaetano Latilla, di origini baresi, giunse a Venezia nel 1753 proprio per ricoprire il ruolo di Maestro del Coro nell’Ospedale della Pietà e dal 1766 fu anche vicemaestro della maggiore istituzione musicale veneziana, la Cappella ducale di San Marco allora diretta da Baldassare Galuppi.
L’oratorio musicale si sviluppò in Italia nella prima metà del Seicento, facendo seguito a una tradizione di pratiche devozionali consolidatasi nel secolo precedente.
Esso non ha scena né azione, ma si rivolge al pubblico esclusivamente attraverso i suoni e la parola e, nella sua formulazione più frequente, rievoca una vicenda sacra (episodi biblici, storie di santi, esaltazioni di virtù morali, ecc.).
A partire dalla seconda metà del XVII secolo, si diffonde dall’Italia anche in altre regioni europee, e comunque soprattutto nei paesi di tradizione cattolica.
Venezia, Giuseppe Bettinelli editore
Per la festività del SS.mo Natale
1744
Volume cartaceo
Casa di Carlo Goldoni, inv. Oratori 5 A 59
Insieme all’Ospedaletto ai SS. Giovanni e Paolo e agli altri Ospedali veneziani dei Mendicanti, degli Incurabili e della Pietà, la produzione di oratori musicali fu alimentata anche da altre importanti istituzioni, come la Congregazione di San Filippo Neri, al cui Oratorio è dedicato questo Componimento sacro per musica da cantare.
Nella prima metà del Settecento, il genere ricevette nuovo impulso grazie all’opera di Pietro Metastasio (1698-1782), considerato il riformatore del melodramma italiano ma autore anche di testi per oratori musicali come quello qui presentato.
Del compositore Pietro Chiarini (1717-1765), autore della musica di questo testo, si conosce invece poco. Sappiamo però che fu attivo a Venezia tra il 1738 e il 1744 e che fu in rapporti di collaborazione e amicizia proprio con Carlo Goldoni.