Progetto DUG - DIRITTI UMANI DI GENERE
Pratiche di auterevolezza delle donne e discorsi pubblici
LABORATORI PER UNA RETE VENETA
Il Progetto DUG, Rete integrata di servizi e iniziative per i diritti umani di genere, finanziato dal Dipartimento delle Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri, propone un ciclo di seminari in forma itinerante, nelle diverse città partner. L' obiettivo è quello di costruire una rete regionale che sviluppi una cultura comune e confronti costantemente le sue pratiche per il contrasto della violenza alle donne in una società multiculturale.
I Seminari affrontano alcuni aspetti cruciali della complessità della violenza di genere, un assieme di fenomenologie che vedono le donne e gli uomini in un rapporto asimmetrico di autorità, potere e risorse. Le forme del patriarcato contemporaneo emergono anche nelle società democratiche, ripresentando con aspetti nuovi antiche modalità di coercizione e sottomissione delle donne e dei minori d'età, al di là del discorso pubblico sulla dignità delle persone, sull'eguaglianza e sulle pari opportunità.
Le donne, come tutti gli umani, sono capaci di violenza e di azioni efferate. Tuttavia nelle culture che conosciamo meglio, e particolarmente in quelle in cui viviamo, le sofferenze inflitte alle donne, alle bambine ed ai bambini, si radicano pervicacemente in due aspetti cruciali del dominio maschile: il patriarcato e la guerra, che continuano ad egemonizzare troppi ambiti del discorso pubblico.
Proprio partendo da questa lettura, il Progetto vuole offrire uno spazio pubblico in cui prevalga la voce delle donne, anche per rafforzare il lavoro di alcuni uomini. Quegli uomini che, nel loro quotidiano, si sforzano di uscire dalle strutture di dominio cui appartengono per tradizione radicata.
Alle donne appartiene storicamente la cura delle persone. Oggi, nel rifiutarla come obbligo unilaterale e come lavoro servile, viene proposta l'etica della cura al centro dei legami sociali della vita privata e della sfera pubblica, come valore e capacità che ogni essere umano può e deve far suo, nell'attenzione all'altra/o, nella reciprocità, nella corresponsabilità.
L'impegno per il contrasto alla violenza di genere implica l'assunzione di pratiche quali: l'ascolto della voce della sofferenza delle donne che si sottraggono al dominio maschile; il sostegno alle capacità delle donne di prendersi cura di sé ribellandosi ad ogni forma di devalorizzazione; la sollecitazione delle donne a rifiutare ogni forma di complicità con la violenza di genere che attraversa le loro vite; il riconoscimento pubblico dell'autorevolezza femminile contro le vecchie e nuove forme di patriarcato e contro il ritorno delle culture della guerra.
Il ciclo di Seminari si configura come uno spazio di riflessione e confronto allargato sugli strumenti di riconoscimento, e le pratiche di contrasto della violenza, naturalmente utilizzando una prospettiva di genere. L'approccio scelto è quello di promuovere un lavoro di rete tra diverse professioni e diversi servizi territoriali, pubblici e di privato sociale, che a vario titolo siano o si sentano interpellati dalla violenza di genere.
Struttura seminariale
1. presentazione di studi e ricerche gender oriented sulla violenza di genere, in particolare sugli aspetti che riguardano gli indicatori delle fenomenologie, le trasformazioni dell'identità femminile e maschile, la riproduzione culturale, la comunicazione, la salute, le azioni di contrasto.
2. discussione partecipata volta a sviluppare modalità di riflessione in un'ottica gender oriented a partire dagli studi e dalle ricerche presentate, per promuovere la costruzione di interpretazioni condivise, utilizzando anche stimoli tratti dalla letteratura, dai media, dalle emergenze del dibattito pubblico.
3. gruppi di lavoro per la definizione di una proposta di Linee Guida Gender Sensitive per il contrasto della violenza di genere, che costituiranno uno dei risultati operativi del Progetto DUG. Declinate opportunamente per i differenti servizi e presentate alle istituzioni locali, diventeranno la piattaforma per una Rete Veneta, nonché lo strumento di dialogo e di relazione con analoghe realtà quali la Rete antiviolenza delle città e delle regioni italiane, le Reti dei Centri Antiviolenza nazionali ed europee.
Partner del progetto
Comune di Venezia - capofila
Comune di Adria
Comune di Rovigo
Comune di Schio
Aied
Iside Cooperativa Sociale
Questa città Associazione di cittaidni stranieri
Programma 2009-2010
VENEZIA
27-28 Febbraio 2009
DIRITTI DI GENERE E DISCORSI PUBBLICI
Riflessioni sull'attualità dei rapporti di genere: volti vecchi e nuovi della violenza contro le donne
ADRIA
17 - 18 aprile 2009
DONNE MIGRANTI: NOMINARE LE DIFFERENZE
Complessità dell'immigrazione femminile, l'incontro tra le diverse culture, la salute della donna immigrata
ROVIGO
LEGGERE I CONTESTI, INTERPRETARE I DATI, RICONOSCERE LA VIOLENZA
Dati ed indicatori sulla violenza di genere dalle ricerche dell'ISTAT, del Progetto URBAN, dei Centri Antiviolenza
SCHIO
MEDIA, GENDER, VOICE
L'immagine della donna sui media: comunicare le differenze e/o riproduzione e banalizzazione della violenza di genere.
BASSANO
VIOLENZA DI GENERE "ECCEZIONALE" E VIOLENZA DI GENERE "FAMILIARE"
La violenza di genere come evento apparentemente eccezionale nelle guerre e come fenomenologie radicate nelle relazioni familiari più consuete. Rapporti con la costruzione della maschilità ed i suoi cambiamenti.
VENEZIA
PRATICHE SOCIALI E PRATICHE PENALI
Pratiche di affermazione dei diritti umani di genere, femminicidi: ruolo della legge e della pena.