Storia e Gloria dei Campioni del Remo
Testi di Umberto Zane - A cura di Renzo Brugin
1897 Al traguardo Pasquale Maddalena e Giovanni Fasan riescono a contenere la rimonta di Luigi Civili e Natale Scarpa “Panetti” - Foto Filippi.
La Regata Nei Secoli
Risalgono al 1300 i primi documenti ritrovati dagli studiosi attestanti lo svolgimento di regate a Venezia. Dapprima organizzate come esercizio militare o come esibizione coreografica in onore di governanti o personalità in visita a Venezia, con relativa ostentazione di lusso e ricchezza, esse diventano ben presto anche vere e proprie manifestazioni sportive.
1847 La rassegna delle regate dal 1670 al 1847 redatta da Felice Minozzo “Manao”, “servitor da barca”
1847 Il manoscritto di Felice Minozzo “Manao” è corredato da disegni acquerellati raffiguranti i più forti regatanti dal 1670 al 1847
Se nel Rinascimento a farsene carico sono solitamente le varie “Compagnia della Calza” (società formate dai giovani nobili veneziani per ravvivare le feste cittadine, a cominciare dal Carnevale) dal Seicento è lo stesso governo della Serenissima a farsene carico in prima persona, per celebrare una visita importante, una vittoria militare, l’elezione di un doge o qualche festa cittadina particolarmente sentita.
L’ultima regata promossa dalla Repubblica di Venezia è del 1791, in onore dell’imperatore d’Austria, Leopoldo II d’Asburgo, del re di Napoli, Ferdinando IV, e del granduca di Toscana, Ferdinando d’Austria.
Una regata viene poi organizzata nel 1807, per accogliere a Venezia l’arrivo dell’imperatore francese Napoleone Bonaparte. Col governo austriaco viene ripreso l’uso di far svolgere alcune regate: a quelle del 1815 e 1825 assiste l’imperatore Francesco II, a quella del 1838 il suo successore, Ferdinando I.
1845 Il corteo che fa da prologo alla Regata, in un’incisione conservata al Museo Correr di Venezia
Dopo l’annessione del Veneto al Regno d’Italia le regate di “voga in piedi” riprendono con vigore, non solo nei tradizionali specchi d’acqua del Bacino di San Marco e del Canal Grande, ma via via, nell’ultimo quarto dell’Ottocento, anche a Murano, Mestre, Castello e, dall’inizio del Novecento, a Burano, Pellestrina, Giudecca, Lido, Sant’Erasmo. Pur cambiando negli anni varie volte denominazione (Regata, Regata veneziana, Regata reale, Regata fascista, Regata storica) l’appuntamento di gran lunga più prestigioso continua comunque ad essere quello che si svolge ogni anno, la prima domenica di settembre, in Canal Grande.
1846 La regata di Venezia, raffigurata in un quadro di Ippolito Caffi, conservato al museo Correr di Venezia
La Regata Moderna
1928 I cugini Luigi Scarpa “Saran” e “Panetti“ guidano davanti a Giuseppe Molin “Pippa” e Giuseppe Costantini “Verzotto”, ad Achille Vianello “Crea I” e Giovanni Vianello “Crea II” ed ai fratelli Luigi e Leopoldo Busetto entrambi detti “Arcisa”. Manca ormai poco al traguardo.
Il 1841 viene considerato l’anno di nascita delle regate moderne.
La Congregazione Municipale di Venezia presenta richiesta alle autorità austriache perché venga effettuata annualmente una “corsa di barchette lungo il Canal Grande a cura e a spese del Comune per incoraggiare i gondolieri a mantenere in onore la decantata loro destrezza”: la domanda viene accolta e la manifestazione si tiene il 20 giugno.
In effetti, passeranno molti anni perché la regata assuma i contorni attuali.
1856 11 30 Regata Storica - Incisione
La cadenza annuale viene rispettata ad esempio solo in brevi periodi (1841-47, 1874-81, 1889-93).
1893 Il corteo della Regata in Canal Grande: in primo piano la bissona “Nettuno”Spesso lo svolgimento della manifestazione è legato ancora ad un arrivo importante in città o fa da corona ad un avvenimento culturale o scientifico significativo (come ad esempio la Biennale o un Congresso).
Non sempre è il Comune ad organizzarla, ma anche le associazioni di categoria (L’Unione esercenti nel 1904 e 1905) o addirittura qualche organo di stampa (Il Giornale d’Italia nel 1920).
Solo dal 1922 avrà cadenza annuale (interrotta solo dalla II Guerra Mondiale) e sarà organizzata sempre dall’Amministrazione comunale, mentre la tradizione di svolgere la manifestazione la prima domenica di settembre comincia dal 1946.
Lo stesso numero dei partecipanti cambia varie volte: 8 nelle prime due edizioni (1841 e 1842); addirittura solo 7 nel 1843 e dal 1857 al 1874; 9 dal 1844 al 1856, e dal 1875 ad oggi.
1895 Per la prima volta fa la sua apparizione in Canal Grande la bissona “Naviglio”
I colori nelle imbarcazioni appaiono per la prima volta nel 1843, per consentire agli spettatori di seguire più facilmente la gara. Essi però variano continuamente: nel corso degli anni si sono ad esempio adottati il blu, il cendrè (grigio), il solferino (in onore della battaglia vinta nel 1859 dagli italiani sugli austriaci), il verde chiaro.
1899 I partecipanti alla Regata (dal Corriere Illustrato dell’Esposizione)
Solo dal 1892 si ripetono i colori attuali: bianco, canarin (giallo), arancio, rosa, celeste, verde, rosso, viola e marrone.
1957 Regata dei campioni: I fratelli Palmiro e Giuseppe Fongher “Bepi” primi anche sotto il ponte di Rialto
Anche il corteo storico assume una veste simile all’attuale solo verso la fine del diciannovesimo secolo, in concomitanza con la nascita della Biennale d’Arte, mentre la celebrazione del ritorno a Venezia, nel 1489, della regina di Cipro Caterina Cornaro (che aveva ceduto la sua corona alla Serenissima in cambio della signoria di Asolo) avviene per la prima volta, addirittura, solo verso la metà degli anni Cinquanta del Novecento.
1975 Gli araldi con le trombe annunciano il passaggio del corteo storico
2006 Un bel primo piano del “doge” e della “regina di Cipro” Caterina Cornaro. La Regata Storica rievoca infatti la regata tenutasi in onore di quest’ultima al suo ritorno a Venezia nel 1489
La "Machina" e i Suoi Grandi Ospiti
1954 La gara si è appena conclusa: gli equipaggi in bandiera attendono la premiazione difronte alla "Machina".
La Machina è da sempre uno dei simboli della regata.
E’ per antonomasia il luogo dove si trova il traguardo, dove ci sono le bandiere che vengono assegnate ai vincitori (dapprima rosse per i primi, verdi per i secondi, blu per i terzi e gialle per i quarti, poi, con l’annessione al Regno d’Italia, in onore della nostra bandiera, rispettivamente rosse, bianche, verdi e blu).
1904 Il telegramma con cui si annuncia, da Palazzo reale, che il Re non verrà a Venezia per la Regata “per il ritardo del lieto avvenimento...”, la nascita del futuro re Umberto II
In origine erano gli stessi regatanti, una volta giunti all’arrivo, a salire sulla machina per impossessarsene, poi è invalso l’uso di farle consegnare dalle autorità.
1881 Gli equipaggi vincitori vengono premiati davanti alla “machina” dalle autorità presenti (foto Naya)
La prima immagine fotografica della Machina risale al 1881, anno in cui la nuova arte fa ufficialmente il suo esordio alla Regata storica, grazie al grande fotografo Carlo Naya.
Ha forma tondeggiante ed è posta a lato, e non davanti, il palazzo di Ca’ Foscari.
1924 L’arrivo alla “machina” degli equipaggi primi classificati (da “Il Gazzettino Illustrato”)
Ben presto essa assume la foggia e la collocazione che ci sono abituali, ovvero rettangolare, a tetto spiovente, con uno spazio per il pubblico, sempre in prossimità di Ca’ Foscari.
Le uniche eccezioni nel periodo fascista.
Nel 1925 la regata ha come arrivo i Giardinetti reali, dove è posta anche la machina e nel 1927, con l’arrivo situato davanti alla Salute, essa invece addirittura non ci sarà.
Dal secondo dopoguerra poco è cambiato sulla machina, diventata posto sempre più ambito per assistere alla competizione, nonché luogo di incontro mondano, con la possibilità di sedere a poca distanza da autorità e personaggi del mondo politico e della cultura.
1961 Regata dei campioni: il presidente del Consiglio Fanfani consegna a “Ciaci” e “Strigheta“ la bandiera rossa dei primi arrivati
Essa è il luogo dove vengono presi i tempi ufficiali e le posizioni dei concorrenti.
Lo scenario di tante foto ufficiali con i sorrisi degli equipaggi vincitori.
1962 il Presidente della Repubblica Segni premia Strigheta e Ciaci “sponsorizzati” da una nota ditta americana di bibite gassate
Ma anche il teatro di polemiche, diverbi e scontri rimasti negli annali.
2007 E’ il momento della lite tra Igor Vignotto e il sindaco Cacciari. Il primo, furibondo, getterà in Canal Grande le bandiere e subirà per questo una lunga squalifica
Sino alla Seconda guerra mondiale i grandi ospiti della Regata Storica sono stati i sovrani, come gli imperatori d’Austria Francesco Giuseppe e Sissi (nel 1856), e i re sabaudi: da Vittorio Emanuele II (nel 1866), a Umberto I, la regina Margherita, Vittorio Emanuele III, Umberto II.
1972 Una immagine della “Machina”: a fare gli onori di casa a Donna Vittoria, consorte del presidente della Repubblica Leone, è il sindaco di Venezia Giorgio Longo
2004 la “machina” come appare ai giorni nostri
Dal dopoguerra nella Machina hanno trovato posto, tra gli altri, vari nostri Capi di Stato, un numero molto consistente di ministri, e ben due futuri Papi.
1955 Il patriarca Roncalli, futuro Papa Giovanni XIII, premia l’equipaggio di Lio Piccolo, primo nelle Caorline
1972 Giuseppe Fongher “Bepi” e Sergio Tagliapietra “Ciaci”, ancora primi, sorridono al patriarca Luciani, futuro Papa Giovanni Paolo I
I Momenti Topici
1963 Le prime fasi della gara: lo sforzo di Ciaceti-Stella.
I Momenti Topici - La Cavata
Seppure sia una gara lunga, che dura dai 35 ai 40 minuti, la Regata ha uno dei suoi momenti topici proprio alla partenza.
1952 Una spettacolare immagine aerea della partenza della Regata
E’ fondamentale, per ogni equipaggio, effettuare al meglio la “cavata”, ovvero la progressione subito dopo lo start, all’inizio all’interno ognuno della sua corsia, e poi in campo aperto, per guadagnare la miglior posizione di entrata in Canal Grande.
1964 E’ il momento del via: gli equipaggi devono percorrere quest’anno i primi 600 metri all’interno della propria corsia
1974 Mancano pochi istanti alla partenza, gli equipaggi della regata dei Campioni sono ormai pronti a darsi battaglia
1987 Regata dei Campioni: l’attesa prima del via
Una volta dentro il “canalazzo”, infatti, è molto difficile effettuare dei sorpassi.
1951 Virgilio D’Este “Mariner”-Lidiano Dei Rossi primi all’entrata in Canal Grande, seguiti da Luigi Seno “Bota”- Pietro Grassetti “Pavero” e da Albino Dei Rossi “Strigheta”-Marcello Bon “Ciapate”
L’esito della prima parte della “cavata” è determinata anche dalla buona sorte, visto che l’assegnazione delle corsie viene effettuata con sorteggio, poi è in ogni caso il movimento delle correnti in quel momento in essere a determinare una migliore o peggiore posizione.
1957 I gondolini dei campioni giungono in bacino San Marco: è il momento del primo dei tanti inutili attacchi che Albino Dei Rossi “Strigheta”-Rino Enzo “Capon” porteranno ai fratelli Fongher
1971 I campioni passano davanti a piazza San Marco: è già netta la superiorità di “Bepi” e “Ciaci” nei confronti di tutti gli altri rivali
D’altro canto provare una soluzione di rotta alternativa, può portare ad una clamorosa rimonta, ma anche ad annullare del tutto le probabilità di conquistare una bandiera.
I Momenti Topici - Il Giro del Paletto
1949 Al giro del paleto è lotta per le posizioni di rincalzo: il rosso di Ortolan-Calegher, che finirà terzo, precede il verde di Bellagna-Dei Rossi quarti al traguardo
Il “paleto” è la bricola che viene posta nei pressi della stazione ferroviaria e che i regatanti devono oltrepassare prima di compiere la manovra di inversione della loro imbarcazione e intraprendere il percorso di ritorno sul Canal Grande, sino all’arrivo, posto a Ca’ Foscari.
1905 Una fase del giro del “paleto”: gli equipaggi di testa sono già transitati
E’ tradizionalmente uno dei momenti più delicati, ed insieme spettacolari, della gara, perchè rappresenta una delle ultime occasioni che si hanno per guadagnare posizioni in classifica.
1925 Al giro del paleto i cugini Luig Scarpa “Saran” e “Panetti” sono primi davanti a Emilio Basaldella “Furlan” e Luigi Busetto “Grebani”. Dietro a loro Enrico Simoni “Baleti” e Antonio Boldrin “Cioci”, sino ad allora terzi, stanno per essere superati da Leonardo Barugolo “Bepi” e Arturo Cucchiero “Scuciaro” e dai “Crea” Anafesto e Giovanni Vianello
E’ fondamentale per chi è in testa poter disegnare la traiettoria migliore per compiere la manovra, senza dar modo agli inseguitori di provare ad infilarsi all’interno.
1946 I Campioni alle prese con il giro del “paleto”
D’altro canto una rotta troppo interna rischia di rallentare troppo la velocità della barca, favorendo magari chi, seppur facendo un giro più largo, può invece tenere un’andatura più sostenuta.
1950 Giro del paleto: è bagarre tra ben 6 equipaggi per conquistare le ultime due bandiere
E’ un momento di massima attenzione anche per i giudici, che devono rilevare eventuali infrazioni commesse dai regatanti: molte manovre che venivano in passato concesse agli atleti, in quanto considerate frutto della loro perizia e scaltrezza, sono invece oggi ritenute irregolari.
1957 Regata dei campioni, giro del “paleto”: i primi girano racchiusi in un fazzoletto
1986 Regata dei giovanissimi: l’equipaggio Maurizio Rossi “Sustin”-Stefano Tagliapietra “Ciacetti” al giro del paleto. Al traguardo arriveranno sesti
La Tradizione
1969 Tanta gente sulle gradinate mentre in gondola il porchetto attende di essere assegnato all’equipaggio 4° classificato.
La Tradizione - Il "Disnar"
1904 Lettera d’invito al tradizionale “disnar” dei regatanti, in programma il sabato precedente la gara all’hotel Vittoria
Mentre consumano un menù sempre succulento, ovviamente dedicato ai piatti e alle specialità veneziane, gli atleti hanno modo sia di fraternizzare, ma anche di studiarsi, di capire, magari da uno sguardo, o da qualche battuta, il grado di forma degli altri equipaggi.
1912 Il menù del “disnar” dei regatanti in programma il giovedì precedente la gara
Ma il “disnar” può diventare anche un momento di cultura: è da qui che il sindaco-poeta Riccardo Selvatico, alla fine del secolo scorso, declamava la sua celebre poesia in ottave dedicata alla Regata.
Regata del 1925 Il menu del “Disnar” offerto ai gondolieri participanti alla Regata
In epoca fascista assiduo partecipante dei disnar è il conte Giuseppe Volpi, l’ideatore della Biennale del Cinema e di Porto Marghera, nonché ministro ed esponente di prestigio del regime.
Regata 1942: il “disnar” di guerra si tiene presso lo squero di Ognissanti
In queste occasioni, però, egli amava spesso dimenticare cariche e formalità, parlando e scherzando con i regatanti in dialetto.
1955 Un momento del “disnar” dei regatanti
Anche in tempo di guerra la tradizione del “disnar” è stata rispettata: seppur con un menù molto meno sostanzioso, e in uno squero invece che in un ristorante, i regatanti si sono ritrovati e hanno mangiato assieme prima della gara.
1962 E’ il momento del saluto del sindaco Favaretto Fisca al “disnar” dei regatanti: Strigheta, primo a destra, ascolta con attenzione le parole del primo cittadino
La Tradizione - La Consegna dei Gondolini e la Benedizione
1930 La consegna dei gondolini ai partecipanti alla Regata
1965 La Regata è finita: anche per i gondolini è tempo di riposo e restyling in attesa della nuova stagione
1967 La benedizione dei gondolini
2007 L’assessore Salvadori consegna ufficialmente fasce e fazzoletti alla coppia Luca Quintavalle “Mussato” e Vito Redolfi Tezzat
2004 Gli equipaggi partecipanti alla regata dei Campioni attendono l’inizio della cerimonia di benedizione dei gondolini, tradizionale anteprima della Regata
La Tradizione - Il Maialino
1921 I vincitori della Regata si avvicinano alla machina. Il maialino, nella gabbia, sarà consegnato ai quarti, come da tradizione
E’ stato per secoli, infatti, il “premio di consolazione” che va, oltre alla bandiera, ai quarti classificati.
Per lui tradizionalmente, una vita ”breve”, visto che costituiva poi la pietanza principale del pranzo che gli stessi suoi vincitori tenevano a fine stagione con amici e parenti.
1956 Ermenegildo Fravega “Scardola” si porta via in barca il maialino, “premio di consolazione” per l’equipaggio quarto classificato
Se invece avesse deciso di allevarli sicuramente avrebbe potuto avere una fornita “porcilaia” Giannino Vianello “Testacalda”, vincitore di ben sette maialini.
1966 Operazioni di imbarco per il maialino, appannaggio dei quarti classificati, Palmiro Fongher e Giannino Vianello “Testacalda”
Ma pure molto nutrita potrebbe essere quella di Benito “Veleno” e Bruno “Arsenico” Vignotto, che ne hanno conquistati sei.
1971 Palmiro Fongher e Giannino Vianello, dopo la bandiera, ricevono l’altro premio riservato ai quarti classificati: l’ambito maialino
Forse perché inconsciamente inconsapevole della sua precoce fine, il maialino è stato spesso protagonista, al momento della sua consegna, di gustosi siparietti, ed è pure finito qualche volta in acqua, col rischio di annegare.
1974 All’equipaggio Fongher-”Testacalda”, quarto, un gustoso premio: il maialino
Proprio per questa somma di ragioni, su richiesta delle associazioni animaliste, il Comune di Venezia ha deciso di trasformare il maialino vivo in uno…di vetro: dal 2003 esso è diventato una preziosa opera unica, ogni anno diversa, firmata dai più prestigiosi maestri vetrai veneziani.