Circus Fever! 16>18 agosto
Friday, 16 August, 2024 to Sunday, 18 August, 2024
16 > 18 AGOSTO
16 agosto
ore 18.00/18.30/20.00/20.30, Roulotte Teatro
OFFICINA OCEANOGRAFICA SENTIMENTALE Compagnia Samovar
ore 21.00, Chapiteau
CRONACHE CIRCENSI Circo El Grito
17 agosto
ore 18.00/18.30/20.00/20.30, Roulotte Teatro
OFFICINA OCEANOGRAFICA SENTIMENTALE Compagnia Samovar
ore 19.00, Arena Sic
CONCERTE 00 Compagnia Il Trio Circ
ore 21.00, Chapiteau
CRONACHE CIRCENSI Circo El Grito
18 agosto
ore 18.00/18.30/20.00/20.30, Roulotte Teatro
OFFICINA OCEANOGRAFICA SENTIMENTALE Compagnia Samovar
ore 19.00, Arena Sic
CONCERTE 00 Compagnia Il Trio Circ
ore 21.00, Chapiteau
CRONACHE CIRCENSI Circo El Grito
Officina Oceanografica Sentimentale
di e con Luca Salata
produzione Compagnia Samovar
coproduzione SIC
La Compagnia Samovar è un intreccio artistico di clown musicale, teatro comico-poetico e marchingegni. Con Officina Oceanografica Sentimentale propone uno spettacolo intimo di spatole, rotelle e onde solo per 7 viaggiatori nella roulotteatro per capire com’è profondo il mare perché il pensiero come l’oceano non lo puoi bloccare. Tutti noi, da Ulisse a Noè fino ad Aylan, siamo passati attraverso l’acqua per cercare la vita.
Concrete 00
produzione Compagnia Il Trio Circ
“Quando ti sembra tutto così maledettamente perfetto, hai la soluzione a
pochi centimetri dalla mano… ma non basta, bisogna superare il limite. In quel momento tutto si disfa, la soluzione sfugge via. Perdi la presa, il mondo crolla sotto i tuoi piedi e ti rendi conto che stai precipitando… Un folle volo, una corsa nel vuoto che dura pochi interminabili attimi. Ad aspettarmi alla fine una fetida bocca metallica pronta a divorarmi.”
"Tutto diventa buio.
Forse vi starete chiedendo come sono finito in questa situazione. Tutto è cominciato quando io e i miei colleghi abbiamo deciso di riconquistare la nostra libertà… o per lo meno ci abbiamo provato.” In un magazzino fuori dallo spazio e dal tempo, gestito da un misterioso essere mascherato, tre magazzinieri tanto strampalati quanto audaci, stanchi della loro condizione di prigionia, decidono di mettere in atto un piano di fuga che a causa di un imprevisto fallisce. Sembra la fine, ma è solo l’inizio delle loro avventure: in un vortice di acrobazie, luci danzanti, musica e altezze vertiginose, i tre magazzinieri si trovano ad affrontare una cassa magica che trasforma tutto ciò che inghiotte, ultimo grande ostacolo che li separa dalla libertà.
Il cupo magazzino e tutto ciò che contiene prenderà vita accompagnando i magazzinieri e il pubblico dall’inizio alla fine di questa straordinaria avventura.
Cronache Circensi
di Giacomo Costantini
con Giacomo Costantini, Guenda Bournens, Humberto Kalambres
produzione Circo El Grito
Funambolismi, magia, musiche e poesia Giacomo Costantini, considerato uno dei pionieri del circo contemporaneo in Italia, narra l’avvento di questo nuovo linguaggio attraverso virtuosismi circensi, magie, musiche dal vivo ed atti poetici tratti dai suoi spettacoli. Ad accompagnarlo in pista ci sono il giocoliere Humberto Kalambres e l’acrobata aerea Guenda Bournens. Se dico circo a cosa pensi? Cronache Circensi è innanzitutto un omaggio al circo, alle sue radici secolari, al suo universo immaginifico che troviamo nei dipinti di illustri pittori, nelle note di musicisti immensi, nei film di grandi cineasti, nei libri di celebri poeti e scrittori: Fellini, Picasso, Majakovskij, Chagall, Chaplin, Botero, Strawinsky, Dickens, Klee e tanti altri si sono ispirati alla magia del circo, lasciando così una traccia indelebile del suo glorioso passato. Ma oggi cosa ne è rimasto? In Cronache Circensi il linguaggio circense si confronta con quello del teatro, della magia e della musica dal vivo. Lo spettacolo racconta le prime antichissime vicissitudini del circo, il suo carattere multiculturale, l’avvento di Philip Astley – il cavallerizzo che ha inventato la prima pista da circo del mondo – e l’esistenza di un circo fatto solo di animali umani. E poi ancora l’importanza del viaggio, il rapporto del circo con la morte, la forza di attrazione terrestre e la forza di attrazione celeste. Concetti espressi attraverso parole semplici accompagnati da complesse performances circensi di acrobatica aerea, equilibrismo e giocoleria. “Per me il circo è un rituale, un rituale antichissimo, un rituale che si fa tutti insieme. Sono stato travolto dalla vita circense oltre venti anni fa, ed ancora oggi, ogni volta, è come un tuffo al cuore inaspettato, intimo, meraviglioso e terribile. È come il battito cardiaco che manca, quel vuoto che ti fa sentire vivo, è l’antitesi dell’esistenza, è una contrazione della vita. Credo che il circo faccia allo stesso tempo bene e male, ma che ne valga la pena, perché sulla pista alla fine il bene avvolge il male e lo addomestica trasfigurando la sofferenza, il sacrificio e la morte in bellezza”. (Giacomo Costantini)
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