Storie a regola d'arte - Personaggi femminili
Oggi il Gruppo discuterà partendo da alcuni estratti dei seguenti libri:
Vite di artiste eccellenti di Costantino D'Orazio.
Già nell'antica Grecia esistevano artiste donne, che hanno decorato palazzi e lasciato tracce del loro lavoro. Durante il Medioevo, per lo più considerato un periodo nel quale le donne non godevano di alcun rilievo nella società, molte opere sono nate grazie alla manualità femminile, che si poteva esprimere soprattutto nei conventi. L'esplosione dell'arte al femminile risale però al Rinascimento, quando alcune artiste sono arrivate a occupare posti di rilievo nelle corti più prestigiose d'Europa godendo di una fama pari ai propri colleghi uomini. Bisogna attendere la fine dell'Ottocento per vedere alcune artiste esporre nelle mostre accanto a pittori uomini: spesso si tratta di compagne di artisti famosi, altre volte di donne capaci di imporre la propria personalità oltre al proprio talento. Sono le apripista di un fenomeno che nel corso del XX secolo diventerà inarrestabile: le artiste firmeranno i manifesti delle avanguardie storiche e saranno sempre più protagoniste, finché nella seconda parte del secolo supereranno i propri colleghi in quanto a fama e quotazioni sul mercato. "Le vite de' più eccellenti pittori, scultori e architettori" è il titolo della celeberrima opera di Giorgio Vasari che, nel Rinascimento, ha costituito un vero e proprio canone. Oggi Costantino D'Orazio rende onore alle tante 'eccellenti artiste' di cui i canoni si sono troppo spesso dimenticati.
Le disobbedienti : storie di sei donne che hanno cambiato l'arte di Elisabetta Rasy.
Che cosa unisce Artemisia Gentileschi, stuprata a diciotto anni da un amico del padre e in seguito protagonista della pittura del Seicento, a un'icona della bellezza e del fascino novecentesco come Frida Kahlo? Qual è il nesso tra Élisabeth Vigée Le Brun, costretta all'esilio dalla Rivoluzione francese, e Charlotte Salomon, perseguitata dai nazisti? C'è qualcosa che lega l'elegante Berthe Morisot, cui Édouard Manet dedica appassionati ritratti, alla trasgressiva Suzanne Valadon, l'amante di Toulouse-Lautrec e di tanti altri nella Parigi della Belle Époque? Malgrado la diversità di epoca storica, di ambiente e di carattere, un tratto essenziale accomuna queste sei pittrici: il talento prima di tutto, ma anche la forza del desiderio e il coraggio di ribellarsi alle regole del gioco imposte dalla società. Ognuna di loro, infatti, ha saputo armarsi di una speciale qualità dell'anima per contrastare la propria fragilità e le aggressioni della vita: antiche risorse femminili, come coraggio, tenacia, resistenza, oppure vizi trasformati in virtù, come irrequietezza, ribellione e passione. Elisabetta Rasy racconta, con instancabile attenzione ai dettagli dell'intimità che disegnano un destino, la vita delle sei pittrici nella loro irriducibile singolarità. Incontriamo così la giovanissima Artemisia, in fuga dalle calunnie romane dopo un processo infamante, che si fa strada nella Firenze dei Medici ma non vuole rinunciare all'amore. Élisabeth Vigée Le Brun, acclamata ritrattista di Maria Antonietta, che attraversa l'Europa contesa dalle corti più importanti senza mai staccarsi dalla sua bambina. Berthe Morisot, ostacolata dalla famiglia e dai critici accademici, che diventa la première dame degli Impressionisti. La scandalosa Suzanne Valadon, amante e modella dei grandi artisti della Parigi di fine Ottocento, che sceglie di farsi lei stessa pittrice combattendo la povertà e i preconcetti. Charlotte Salomon che, quando sente avvicinarsi la fine per mano del boia nazista, narra la sua breve e tempestosa vita in un'unica sterminata opera che al disegno unisce la musica e il teatro. Frida Kahlo, straziata dalle malattie fin dalla più giovane età, che sfida la sofferenza fisica e i tormenti amorosi con le sue immagini provocatorie e il suo travolgente look. Tutte loro, negli autoritratti che aprono le intense pagine di Elisabetta Rasy, guardano negli occhi chi legge e invitano a scoprire l'audacia con cui hanno combattuto e vinto la dura battaglia per affermarsi - oltre i divieti, gli obblighi, le incomprensioni e i pregiudizi -, cambiando per sempre, con la propria opera, l'immagine e il posto della donna nel mondo dell'arte.
Artiste [Vite illustrate e ritratti immaginati] di Flavia Luglioli.
Le scandalose di Patrizia Carrano.
Con "Le scandalose" Patrizia Carrano ritrae donne che hanno attraversato il loro tempo sfidando i pregiudizi di chi voleva relegarle ai margini della storia. Quattro parti per quattro diversi tipi di trasgressione: la prima è dedicata alle scandalose per la sessualità, l'amore e i sentimenti; la seconda alle scandalose per l'arte e il sapere; la terza alle assetate di potere; la quarta alle disobbedienti che sfidarono le regole sociali. Diversa è la misura dello scandalo col mutare dei tempi, diverse e lontane le esperienze di vita di queste donne, ma una stessa irrequietezza e uno stesso spirito indomabile accomunano Messalina e Wally Simpson, Cleopatra ed Elena Cornaro, Cristina Trivulzio Belgioioso e Camille Claudel, Eleonora d'Aquitania e Mary Shelley.
Il museo del mondo di Melania G. Mazzucco.
Ogni quadro, ogni opera, che sia stata vista in una chiesa, in un museo o esposta in una mostra, lascia qualcosa a chi la guarda. E ogni incontro fortuito può tramutarsi in una vera e propria passione, in un dialogo nel tempo, in una scoperta o riscoperta. In ogni caso è l'inizio di un'avventura. Create per fede o per soldi, per mestiere o per amore, le opere d'arte che Melania Mazzucco non è mai riuscita a dimenticare abbracciano cinque continenti, dall'antichità ai giorni nostri. Concepite come amuleti, preghiere o bestemmie, da uomini e donne, cacciatori e stregoni, assassini e santi, illetterati e intellettuali, nessun museo reale riuscirebbe mai a contenerle. Da Ad Parnassum di Paul Klee a Susanna e i vecchioni di Artemisia Gentileschi, da Lirica di Vasilij Kandinskij al Cane di Francisco Goya, dalla Lattaia di Vermeer alle Cattive madri di Segantini, dalle Aringhe affumicate di Vincent Van Gogh alla Madonna dei Pellegrini di Caravaggio, e via via attraverso Beato Angelico, Burne-Jones, Bacon, Monet, e altri. Fino ad arrivare ai piedi della scala, dai gradini luccicanti d'oro, della Presentazione di Maria al Tempio di Tintoretto. Una selezione «crudele» (senza seguire un ordine cronologico, né geografico, né tantomeno un inutile canone) che offre al lettore la possibilità di incontrare quelle opere che diventano presenza, specchio di un pensiero, indelebile emozione, scintilla di significato del mondo.
Self-portrait : il museo del mondo delle donne di Melania G. Mazzucco.
In questo nuovo "Museo del mondo", Melania Mazzucco crea una galleria di capolavori nei quali la donna è "soggetto due volte": perché concepisce e realizza l'opera e perché ritrae se stessa o un'altra donna. Qui il lettore incontrerà artiste straordinarie, la cui grandezza è stata ignorata, sminuita o del tutto negata, poiché spesso gli uomini insinuavano che dietro la sapienza inventiva e la perizia tecnica si nascondesse una mano maschile. Anche quando riconoscevano alle donne una certa bravura, trovavano il modo di ridimensionarla. Di Plautilla Nelli, Vasari diceva: «Avrebbe fatto cose meravigliose se, come fanno gli uomini, avesse avuto commodo di studiare et attendere al disegno e ritrarre cose vive e naturali». Mazzucco ci chiede di rovesciare la frase: «Nonostante, invece che se. Nonostante non avesse potuto studiare né conoscere il mondo e la natura, nonostante avesse dovuto lavorare su repertori e immagini di altri e creare pittura dalla pittura e non pittura dalla natura e dalla vita, nonostante avesse difficoltà ad aggiornarsi e nessuna libertà di muoversi, Plautilla Nelli possiede cognizioni geometriche, un buon disegno, il dono di combinare i colori. È una Maestra, insomma». Da Artemisia Gentileschi a Plautilla Briccia ("l'architettrice"), da Frida Kahlo a Georgia O'Keeffe, fino a Carol Rama, Louise Bourgeois e Marlene Dumas, Mazzucco ci affascina e ci coinvolge con nuovi, emozionanti racconti dall'universo della pittura e della scultura. Un percorso collettivo, tutto femminile, nel quale le donne rivendicano il diritto di realizzarsi nell'arte, superando i ruoli che la società e la cultura del tempo hanno sempre assegnato loro.
Sofonisba : una vita per la pittura e la libertà di Millo Borghini.
Sofonisba Anguissola (1531-1625), di origine nobile sebbene proveniente da famiglia con scarse disponibilità economiche, visse un'epoca in cui le donne - salvo casi eccezionali - non erano riconosciute per la loro attività; eppure riuscì a farsi apprezzare alle corti dei re, divenendo notississima proprio per la perfezione della sua arte. Protagonista di un'esistenza lunga e per certi versi avventurasa, fu costante riferimento creativo per molti pittori del 500 e 600 - uno tra tutti Van Dyck.
Le donne a cui penso di notte di Mia Kankimäki.
Nelle notti che passa in bianco, quando la vita va a catafascio e la paura la assale, l'autrice di queste illuminanti pagine mette insieme un esercito invisibile di guardie del corpo costituito dalle grandi donne del passato. Donne la cui vita non ha calcato la via della tradizione, che hanno abbattuto certe barriere e fatto cose che non ci si aspettava da loro. Molte sono artiste e scrittrici, dedite a un lavoro solitario e introspettivo. La maggior parte non ha avuto figli nè famiglia, e le loro relazioni amorose sono state non convenzionali. Tante hanno viaggiato o cambiato paese e cultura, e hanno rivoluzionato la loro vita anche in tarda età. Tutte hanno seguito la propria passione e fatto le loro scelte senza curarsi delle aspettative del loro tempo. Tra queste donne esemplari troviamo Ida Pfeiffer, che a quarantaquattro anni, nel 1840, decise di lasciare la sua Austria per girare il mondo da sola, con la sua decorosa cuffietta di pizzo e un budget esiguo, e finì per scrivere guide di viaggio di enorme successo; Mary Kingsley, che prima curò coscienziosamente i suoi genitori in Inghilterra finchè si spensero, e poi partì da sola per le giungle dell'Africa occidentale, dove familiarizzò con tribù cannibali e mercanti europei; Yayoi Kusama, che decise di fare l'artista e scrisse alla pittrice Georgia O'Keeffe per chiederle consiglio, e poi, dopo aver sconvolto l'ambiente artistico newyorkese, tornò a Tokyo e fece richiesta di andare a vivere in un manicomio; Karen Blixen, che partì per l'Africa con suo marito e finì per gestire una piantagione da sola; Nellie Bly, giornalista, suffragetta, giramondo, e poi, dopo aver ereditato l'attività del marito, capitana d'industria e inventrice; Ema Saik? , poetessa e artista vissuta in Giappone nel periodo Edo. E ancora, la nobildonna cremonese Sofonisba Anguissola, prima artista di professione e modello per tutte le artiste e Lavinia Fontana, che mantenne la sua grande famiglia dipingendo, si autopromosse come artista favorita dalle nobildonne e guadagnò come un uomo. Mia Kankimäki ripercorre, attraverso un insolito e affascinante viaggio, gli itinerari di queste straordinarie donne che, in secoli diversi e in vari angoli della Terra, spinte dalla curiosità, dall'amore per l'arte e dalla sete di avventura e conoscenza, hanno lasciato il segno nella storia.
Nel segno delle artiste : donne, professioni d'arte e modernità di Maria Antonietta Trasforini.
Le gesta delle "Guerrilla Girls", un gruppo artistico femminile analizzato all'interno di questa pagine, sono la punta mediatica di una lunga stagione di conflitti e denunce sul silenzio e l'invisibilità delle donne nelle arti. Alla tradizionale domanda sulla scarsità delle grandi artiste una storica dell'arte ha risposto ricordando l'analoga penuria di grandi pianisti jazz lituani o di grandi tennisti esquimesi. Fuor di provocazione, si tratta di capire se e quanto la discriminazione di genere contribuisca a definire ciò che è arte oppure non lo è, chi merita di essere ricordato oppure dimenticato. Dispiegando una documentazione vasta quanto inesplorata, questo saggio si incarica anche di sconfessare il mito di una creatività minore e accessoria, "cavallerescamente" attribuita alle donne, fondata sulla "dolce e graziosa, tenera e sognante femminilità".