Vincent Van Gogh, l’odore assordante del bianco

Wednesday, 24 January, 2018 to Sunday, 28 January, 2018

 
Mercoledì 24 gennaio, ore 19.30
Giovedì 25 gennaio, ore 21.00
Venerdì 26 gennaio, ore 21.00
Sabato 27 gennaio, ore 19.30
Domenica 28 gennaio, ore 16.30
 
durata: 1 ora e 30 minuti
 
Teatro Stabile d'Abruzzo e Khora Teatro
 
Alessandro Preziosi
 
di Stefano Massini
regia di Alessandro Maggi
 

Siamo nell'ospedale psichiatrico di Saint-Paul-de-Manson, in Provenza, nel 1889: in una stanza bianca vive Vincent Van Gogh, ridotto a uno stato di totale frustrazione a causa delle allucinazioni che scaturiscono dalla sua mente e dei divieti assurdi impartiti dai medici. I suoi pensieri sono ossessivi, non sa di cosa o di chi si può fidare, la sua mente lo tradisce: cosa è reale e cosa è illusione? In questo labirinto soffocante, in cui entra anche lo spettatore, Van Gogh porta avanti una guerra contro il mondo, ma soprattutto contro di sé, perché i suoi stessi pensieri sono le mura di una prigione da cui fuggire.

Il serrato e tuttavia andante dialogo tra Van Gogh e suo fratello Theo, propone non soltanto un oggettivo grandangolo sulla vicenda umana dell’artista, ma piuttosto ne rivela uno stadio sommerso. Van Gogh, assoggettato e fortuitamente piegato dalla sua stessa dinamica cerebrale incarnata da Alessandro Preziosi, si lascia vivere già presente al suo disturbo. È nella stanza di un manicomio che ci appare nella devastante neutralità di un vuoto. E dunque, è nel dato di fatto che si rivela e si indaga la sua disperazione. Il suo ragionato tentativo di sfuggire all’immutabilità del tempo, all’assenza di colore alla quale è costretto, a quell’irrimediabile strepito perenne di cui è vittima cosciente, all’interno come all’esterno del granitico “castello bianco” e soprattutto al costante dubbio sull’esatta collocazione e consistenza della realtà.

La tangente che segue la messinscena resta dunque sospesa tra il senso del reale e il suo esatto opposto. “La messinscena – afferma il regista – ha l’obiettivo di riuscire a rappresentare sul palcoscenico il labile confine tra verità e finzione, tra follia e sanità, tra realtà e sogno, ponendo interrogativi sulla genesi e il ruolo dell’arte e sulla dimensione della libertà individuale.”

L’odore assordante del bianco è uno dei primi testi di Stefano Massini, vincitore del Premio Pier Vittorio Tondelli 2004.

 

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Ultimo aggiornamento: 22/01/2018 ore 11:08