L'importanza di chiamarsi Ernesto
Dialoghi taglienti come lame, battute che si susseguono a getto continuo, “sparate” da personaggi che, nella colorata, vivace e divertente lettura registica di Ferdinando Bruni e Francesco Frongia sono spietate marionette, eleganti, annoiate, opportuniste e benpensanti. In questa “commedia frivola per gente seria”, Wilde utilizza come espediente il rovesciamento paradossale del senso comune per “demolire” con sorridente ferocia i luoghi comuni su cui si fonda ogni solida società borghese.