SEXMOB Cultural Capital
Kenny Wollesen, batteria
Vent’anni di Sexmob, gruppo nato quasi per caso da un’idea del trombettista Steven Bernstein, che inizialmente firma e arrangia tutti i brani in repertorio dando vita al progetto durante una lunga residenza alla Knitting Factory, celebre locale newyorkese diventato anche etichetta. Da un lato c’è l’esigenza di esercitarsi con il difficile strumento che ha da poco scelto di suonare, la “slide trumpet”, tromba con la culisse, alla stregua del trombone, dall’altro c’è il desiderio di riportare il divertimento e l’ironia nel jazz contemporaneo. Questo obiettivo porta ben presto il quartetto ad ampliare il proprio repertorio originale con rivisitazioni di brani del pop, siano essi di Prince, dei Rolling Stones o degli Abba; ma c’è anche spazio per Duke Ellington, per le musiche dei film di James Bond o quelle scritte da Nino Rota per Federico Fellini.
Il debutto discografico avviene nel 1998, con Din of Inequity, cui farà seguito due anni dopo Solid Sender, entrambi pubblicati dalla Knitting Factory. Si arriva quindi, dopo molti dischi, fra cui spicca un riuscito live registrato nel 2006 al festival di Willisau con ospite il tastierista John Medeski, ai più recenti Cinema, Circus & Spaghett,. Sexmob plays Fellini, pubblicato nel 2013, e Cultural Capital, forse il lavoro più personale del quartetto, totalmente autoprodotto e in origine distribuito solo ai concerti, ma dalla scorsa primavera distribuito ufficialmente. Composto esclusivamente da brani originali di Bernstein, l'album è un manuale di efficacia comunicativa e perizia compositiva, ed alterna episodi essenziali, giocati sull'immediatezza della performance, a più complesse strutture multi–tematiche. Se Bernstein, classe 1961, è un musicista aperto ed eclettico, con alle spalle collaborazioni anche al di fuori dell’ambito jazzistico, da Lou Reed ad Aretha Franklin, dai Lounge Lizard a Leonard Cohen, non sono da meno i suoi preziosi partner, musicisti estremamente duttili come Briggan Krauss (sax alto e baritono) o l’affiatata coppia ritmica formata dal bassista Tony Scherr e dal batterista Kenny Wollesen, che ritroviamo frequentemente anche a fianco di Bill Frisell.
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auditorium quarto piano
Ingresso: intero euro 10 – ridotto 7 euro – ridotto speciale per giovani fino a 29 anni (posti limitati) euro 3