Stagione Prosa 2023.24

La nuova Stagione Teatrale del Toniolo riparte all'insegna dei grandi nomi nazionali e internazionali. 

 
La nuova Stagione Teatrale del Toniolo riparte all'insegna dei grandi nomi nazionali e internazionali, pronti ad essere i protagonisti del palco mestrino con compagnie e titoli tra i più ricercati del panorama dello spettacolo.
La stagione 2023.24 arriva con un cartellone straordinario pensato dal Settore Cultura del Comune di Venezia e costruito in partnership con Arteven, il Circuito Multidisciplinare del Veneto, che riesce a consolidare il Teatro Toniolo come uno dei più frequentati teatri della Città Metropolitana.
 
Il Teatro Toniolo è diventato, nel corso degli anni, un punto di riferimento artistico e culturale della città di Venezia e della sua terraferma, riuscendo a catalizzare un numero sempre maggiore di persone che scelgono questo spazio come contenitore di un’offerta di qualità.
Dalla sua apertura ha ospitato le migliori compagnie della scena italiana: concerti, danza, varietà, commedie si alternano portando sul palcoscenico i nomi più celebri nel panorama artistico nazionale e internazionale.
Ogni anno un cartellone di eventi viene pensato per differenziare l’offerta nei diversi settori: dalla prosa, alla comicità, alla musica da camera e sinfonica, ai concerti.
La stagione appena terminata, solo con la prosa, ha dato dei risultati oltre le aspettative, superati i 40.000 spettatori, 2175 gli abbonamenti acquistati gremiti e molto apprezzati anche gli incontri con le compagnie.
 
Il Toniolo continua ad essere anche meta per i giovani residenti nei 44 comuni della Città Metropolitana di Venezia e per gli studenti universitari con un posto a teatro al prezzo simbolico di € 2,50. Per la stagione scorsa sono state sottoscritte quasi 550 tessere mentre un migliaio sono stati i biglietti comprati dal pubblico composto da under 26.
 
E prima dell'inizio della nuova stagione prende vita un evento speciale: il 21 ottobre, in collaborazione con il Teatro La Fenice di Venezia, per celebrare i 110 anni del Teatro Toniolo, ci sarà un galà lirico con arie e duetti da Rigoletto di Giuseppe Verdi, prima opera rappresentata con l'inaugurazione del teatro nel 1913. Lo spettacolo prevede anche una collaborazione con l'Accademia di Belle Arti di Venezia per la parte scenografica.
 
Il cartellone della prosa del Toniolo inizia il 24 ottobre e porta a Mestre 20 spettacoli con grandi nomi che tornano a calcare il palcoscenico mestrino: i ballerini dei Momix e di Les Ballets Trockadero de Montecarlo, Massimo Popolizio, Lodo Guenzi, Galatea Ranzi, Geppy Gleijeses, Lorenzo Gleijeses, Ernesto Mahieux, Milena Vukotic, Pino Micol, Gianluca Ferrato, Alessio Boni, Marcello Prayer, Elio De Capitani, Massimo Lopez, Tullio Solenghi, Silvio Orlando, Andrea Pennacchi, Elio, Lunetta Savino.
 
L’apertura della nuova stagione è affidata ai Momix, compagnia che al Toniolo non smette di stupire: il 24 ottobre il teatro apre il sipario per la prima con lo spettacolo Back To Momix. Con sei repliche, fino al 29 ottobre, il Toniolo è pronto a trasformarsi grazie alle magie della compagnia composta dagli artisti, diretti da Moses Pendleton, capaci di portare la magia sul palcoscenico grazie alle sue coreografie e scenografie: creatività in punta di piedi, effetti corporei speciali, invenzioni cromatiche, equilibrismi artistici che trasportano il pubblico in un mondo di meraviglia assoluta. Back to Momix è uno spettacolo nato dal desiderio di tornare a calcare le scene dopo anni difficili che hanno forzatamente allontanato la compagnia dal suo pubblico, con il desiderio di leggerezza e spensieratezza, peculiarità della compagnia Momix, e uno sguardo sempre teso al futuro: da qui il gioco di parole del titolo che richiama un classico della cinematografia anni ’80. Momix, che di anni ormai ne ha 43, non sembra accorgersene ed affronta le sfide della gravità, le acrobazie dei suoi incredibili ballerini e il trasformismo dei suoi personaggi che evocano sensazioni e colori sempre nuovi con gli occhi di un bambino un po’ cresciuto, Moses Pendleton, carismatico direttore artistico e creatore di innumerevoli spettacoli di successo. I più significativi estratti dei grandi classici che hanno segnato la storia della compagnia vengono restituiti alle luci del palcoscenico con una nuova e viva intensità.
 
È affidata all’attore italiano Massimo Popolizio l’avvio della prosa: dal 7 al 12 novembre va in scena Uno sguardo dal ponte di Arthur Miller con la regia dell’attore. Che spiega lo spettacolo con queste parole: “Un testo che chiaramente assomiglia molto ad una sceneggiatura cinematografica, e che, come tale, ha bisogno di primi, secondi piani e campi lunghi. Alla luce di tutto il materiale che questo testo ha potuto generare dal 1955 (data della sua prima rappresentazione) ad oggi, cioè film, fotografie, serie televisive credo possa essere interessante e “divertente” una versione teatrale che tenga presente tutti questi “figli”. Una grande storia…”
 
Il terzo appuntamento è affidato a Lodo Guenzi: dal 21 al 26 novembre sarà rappresentato Trappola per topi di Agata Christie: lo spettacolo ha un plot ferreo ed incalzante, è impregnato di suspense ed ironia, ed è abitato da personaggi che non sono mai solo silhouette o stereotipi di genere, ma creature bizzarre ed ambigue il giusto per stimolare e permettere una messa in scena non polverosa o di cliché.
 
A dicembre si apre il mese, dal 1 al 3, con Anna Karenina del Teatro Stabile di Catania e Teatro Biondo di Palermo: il ruolo della protagonista è affidato a Galatea Ranzi. Uno dei romanzi più importanti della storia della letteratura viene portato in scena in un periodo assai particolare del rapporto tra la nostra cultura e quella russa. È una scelta di politica culturale quella di distinguere tra il dissenso politico sull’azione dello stato russo e il consenso entusiastico che la cultura europea occidentale deve alla cultura e alla letteratura russa.
 
Sempre a dicembre, dal 15 al 17, sul palcoscenico del Teatro arriva l'irriverente compagnia de Les Ballets Trockadero de Montecarlo con lo spettacolo Trocks are back!. Chi lo dice che i tutù e le scarpette da punta sono solo per le ballerine? Les Ballets Trockadero de Montecarlo (i “Trocks”, come vengono affettuosamente chiamati) sono un’eccentrica e irriverente compagnia di ballerini, rigorosamente maschi, che si diverte a giocare con le convenzioni e a parodiare il balletto classico tradizionale rivisitando in chiave moderna e divertente l’antica tradizione dei ballerini en travesti. Si, perché bisogna ricordare che fino alla fine del 1600 – quando la prima ballerina professionista donna, Mademoiselle De Lafontaine, iniziò a calcare il palco dell’Opéra di Parigi – la danza fu prerogativa unicamente maschile: come nel teatro, i ruoli femminili dei balletti erano interpretati da uomini mascherati.
 
Il 26 dicembre, spettacolo fuori abbonamento, è dedicato al balletto con l’incredibile corpo di ballo del Russian Classic Ballet (compagnia composta da un cast di ballerini diplomati nelle più prestigiose scuole coreografiche: Mosca, San Pietroburgo, Novosibirsk, Perm) che al Toniolo presenta La Bella Addormentata: il capolavoro di Piotr Tchaikovsky è senza dubbio una delle pagine più belle dell'illustre compositore russo. Melodie eterne come Rosa Adagio e Grande Valse Villageoise rivelano il lirismo dell'autore. La relazione tra la musica di Čajkovskij e la coreografia di Marius Petipa è così perfetta che sarebbe difficile immaginare un'altra lettura della partitura. Pertanto, la musica e la coreografia in simbiosi geniale hanno reso questa pièce l'Opera più emblematica della danza classica. Questa produzione presenta un incredibile set di bellezza e realismo, costumi prodotti con dettagli sontuosi e barocchi, un ensemble di solisti e un corpo di ballo guidato da star del balletto russo.
 
A gennaio apre il nuovo anno l’approfondimento a cura di Pietrangelo Buttafuoco con Giancarlo Marinelli: l’11 gennaio il pubblico potrà partecipare all'incontro e l'amicizia tra Eduardo de Filippo e Luigi Pirandello che apre la via a due spettacoli a loro dedicati.
 
Dal 12 al 14 gennaio il palcoscenico è lo scenario dello spettacolo Uomo e Galantuomo di Eduardo de Filippo messo in scena con la regia di Armando Pugliese. È il primo testo in tre atti scritto da Eduardo De Filippo: meccanismo comico straordinario, narra la storia di una compagnia di guitti scritturati per una serie di recite in uno stabilimento balneare. Poi gli intrecci amorosi si mescolano alla finta pazzia, unica via per evitare duelli e galera. I protagonisti sono Geppy Gleijeses, Lorenzo Gleijeses, con la partecipazione di Ernesto Mahieux.
 
Seguirà, dal 16 al 18 gennaio, la pièce di Luigi Pirandello, Così è (se vi pare) con Milena Vukotic, Pino Micol e Gianluca Ferrato. Scritta nel 1917, è la più bella commedia di Pirandello: presenta il vano tentativo di far luce, in una città di provincia, sull’identità della moglie del nuovo segretario di Prefettura: si tratta della figlia della Signora Frola, come questa sostiene con assoluta certezza? Oppure quella donna è morta tra le macerie di un terremoto e la moglie del segretario è tutt’altra persona (com’egli sostiene)? “Così è se vi pare".. ognuno di noi ha la sua verità! L’idea dell’allestimento nasce da una strepitosa intuizione di Giovanni Macchia, il più rilevante critico di Pirandello: il cannocchiale rovesciato. “Le cose più vicine, vissute, torturanti, furono viste con il binocolo rovesciato: da quella distanza che ne permettesse la meditazione assorta o l’ironia o addirittura il grottesco”.
 
Dal 23 al 28 gennaio Alessio Boni e Marcello Praier danno vita a Iliade. Il gioco degli dei con la regia di Roberto Aldorasi, Alessio Boni, Marcello Prayer. Uno spettacolo che viene così raccontato: “Sono causa di tutto ma non hanno colpa di nulla, capricciosi, vendicativi, disumani: sono gli dèi immortali, e la loro commedia è la tragedia degli uomini, da sempre. Da un po’ di tempo però qualcosa è cambiato: sono diventati pallidi, immagini sbiadite dell’antico splendore, hanno perso i loro poteri e non sanno spiegarsi né come né quando sia iniziato il loro tramonto. Non si incontrano da secoli, dai tempi di Elena, Achille, Ettore, Andromaca, Priamo, Ecuba, Agamennone, Patroclo, Odisseo e degli altri personaggi di cui si divertivano a muovere i fili del destino, ma oggi un misterioso invito li riunisce tutti, dopo tanto tempo. Chi li ha invitati? Per quale motivo? A dieci anni dalla nascita, dopo I Duellanti e Don Chisciotte, il Quadrivio riscrive e mette in scena l’Iliade per specchiarsi nei miti più antichi della poesia occidentale e nella guerra di tutte le guerre.
 
Il Teatro Stabile del Veneto è il protagonista a febbraio con Gli Innamorati: dal 6 all’8 va in scena lo spettacolo di Carlo Goldoni, adattamento di Angela Demattè e regia di Andrea Chiodi, che si confronta offrendo nuovi spunti al classico goldoniano. Quella dei litigiosi Eugenia e Fulgenzio è una storia d’amore molto più sfaccettata di quel che sembra, dietro la quale si nascondono tensioni capaci di superare anche le contraddizioni tipiche dell’amore romantico. I protagonisti sono due giovani molto più vicini al nostro tempo di quel che pensiamo. Due giovani che pur appartenendo a quello che definiamo “ceto medio” non possono ancora ambire all’indipendenza economica e quindi decidere autonomamente di formare una famiglia. Due giovani pressati dalle circostanze che, in preda alla gelosia, alla rabbia o alla paura cedono all’impulso di ferirsi, contraddicendo la sbandierata profondità dei loro sentimenti. Due giovani che, tra pochi alti e molti bassi, impareranno dalle loro disavventure che l’amore non basta a se stesso ed anzi gestirlo è assai complesso.
 
Spazio alla comicità con il duo Massimo Lopez e Tullio Solenghi con una nuova produzione dal titolo Dove eravamo rimasti: dal 16 al 18 febbraio i due attori si confronteranno con gli spettatori. Come spiegano loro: “la sensazione più esaltante del nostro ultimo spettacolo, è stata quella di avere di fronte a noi ogni sera non soltanto un pubblico empatico e festoso, ma una sorta di famiglia allargata. Ecco perché abbiamo voluto ripartire proprio da qui, non a caso l’abbiamo battezzato Dove eravamo rimasti. Questo nuovo spettacolo proporrà numeri/sketch/brani musicali/contributi video, con alcuni picchi di comicità come una lectio magistralis di Sgarbi/Lopez, un affettuoso omaggio all’avanspettacolo, l’inedito Renato Zero di Solenghi o il confronto Mattarella/Berlusconi, inseriti nella nostra ormai collaudata dimensione dello Show. Il filo conduttore sarà quello di una chiacchierata tra amici, la famiglia allargata di cui sopra, che collegherà i vari momenti di spettacolo. La band del maestro Gabriele Comeglio sarà ancora una volta con noi sul palco, irrinunciabile “spalla” della cornice musicale. L’intento è quello di stupire ed emozionare ancora una volta quei meravigliosi “parenti” seduti giù in platea.
 
Ritorna a Mestre Silvio Orlando: l’amato attore porta al Toniolo dal 21 al 25 febbraio Ciarlatani di Pablo Remón, traduzione italiana di Davide Carnevali da Los Farsantes con la regia di Pablo Remòn. Anna Velasco è un'attrice la cui carriera è ormai diventata stagnante. Dopo essersi esibita in piccole produzioni di opere classiche, ora lavora come insegnante di pilates e nei fine settimana fa teatro per bambini. Tra soap opera televisive e teatro sperimentale Anna è alla ricerca del grande personaggio che le farà finalmente avere successo. Diego Fontana è un regista di grande successo che ora sta lavorando ad una grande produzione: una serie che sarà girata in tutto il mondo, con star internazionali. Un incidente però gli farà affrontare una crisi personale e ripensare alla sua carriera. A collegare questi due personaggi è la figura del padre di Anna, Eusebio Velasco, regista cult degli anni '80 e maestro di Diego che muore durante la rappresentazione dimenticato e isolato dal mondo. È una commedia in cui solo quattro attori viaggiano attraverso decine di personaggi, spazi e tempi. Una satira sul mondo del teatro e dell'audiovisivo, ma anche una riflessione sul successo, sul fallimento e sui ruoli che ricopriamo, dentro e fuori la finzione.
 
È atteso anche il ritorno sul palcoscenico del Toniolo di Andrea Pennacchi: dal 5 al 10 marzo con Arlecchino?, scritto e diretto da Marco Baliani, coproduzione de Gli Ipocriti Melina Balsamo con Teatro Stabile del Veneto. In questo spettacolo viene presa un’icona internazionale della tradizione della commedia dell’arte, la maschera di Arlecchino, che Andrea Pennacchi indosserà portandola dentro alla contemporaneità. Dal dissidio tra Arlecchino e il nostro mondo scaturiranno esilaranti situazioni ma, anche, dissacranti visioni e imperdibili scontri. E Arlecchino attraverserà, con la sua goffaggine e la sua furbizia, quei territori dello spirito umano che in ogni epoca mostrano le loro eterne contraddizioni.
 
Il 13 e 14 marzo grande attesa per Elio, che per la prima volta arriva a Mestre con il suo Ci vuole orecchio. Elio canta e recita Enzo Jannacci con Alberto Tafuri, pianoforte, Martino Malacrida, batteria, Pietro Martinelli, basso e contrabbasso, Sophia Tomelleri, sassofono, Giulio Tullio, trombone. Enzo Jannacci, il poetastro come amava definirsi, è stato il cantautore più eccentrico e personale della storia della canzone italiana, in grado di intrecciare temi e stili apparentemente inconciliabili: allegria e tristezza, tragedia e farsa, gioia e malinconia. Jannacci è anche l’artista che meglio di chiunque altro ha saputo raccontare la Milano delle periferie degli anni ‘60 e ’70. “Roba minima”, diceva Jannacci: barboni, tossici, prostitute coi calzett de seda, ma anche cani coi capelli o telegrafisti dal cuore urgente.
 
Dal 19 al 21 marzo al Toniolo arriva il Teatro dell’Elfo con Moby Dick alla prova di Orson Welles: uno spettacolo di e con Elio De Capitani che sceglie un testo teatrale finora sconosciuto ai nostri palcoscenici, sebbene scritto (e a suo tempo diretto e interpretato) da uno dei più grandi artisti del Novecento. «Il testo di Welles, inedito in Italia, è un esperimento molteplice, sottolinea il regista. Blank verse shakespeariano, una sintesi estrema del romanzo, personaggi bellissimi, restituiti in modo magistrale e parti cantate. Noi abbiamo realizzato questo spettacolo ‘totale’, con in più la gioia di una sfida finale impossibile: l'apparizione del capodoglio. E con un semplice trucco teatrale siamo riusciti a crearla in scena». La produzione di questo spettacolo di dimensioni corali vede associati il Teatro dell’Elfo e il Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale.
 
Lunetta Savino è la protagonista assoluta dal 3 al 4 aprile con lo spettacolo La Madre: lo spettacolo di Floriano Zeller indaga con estrema acutezza il tema dell’amore materno e le possibili derive patologiche a cui può condurre. La partenza del figlio, ormai adulto, viene vissuta dalla donna come un vero e proprio tradimento, come abbandono del nido, a cui si aggiunge una decadenza dell’amore coniugale in atto da tempo. Anna, la madre, è ossessionata da una realtà multipla, una sorta di multiverso della mente, in cui le realtà si sdoppiano creando un’illusione di autenticità costante in tutti i piani narrativi. Il mondo di Anna è un luogo in cui lei non si riconosce più, isolata da un ménage familiare che l’ha espulsa. Ma la responsabilità di questa solitudine non sta forse anche nell’aver rinunciato alla vita? Abdicare ai sogni, alle speranze e ai desideri unicamente per dedicarsi al proprio unico figlio maschio su cui riversare frustrazioni, rimorsi e ideali d’amore non è forse un cammino che inclina pericolosamente verso la disperazione?
 
Chiude la stagione teatrale il Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia Teatro, Centro Teatrale Bresciano, Teatro de Gli Incamminati: dal 19 al 21 aprile Il mercante di Venezia di William Shakespeare rivive sul palcoscenico mestrino con la traduzione di Masolino D’Amico. Con i suoi potenti temi universali Il mercante di Venezia di William Shakespeare - rappresentato per la prima volta a Londra nel 1598 - pone al pubblico contemporaneo questioni di assoluta necessità: scontri etici, rapporti sociali e interreligiosi mai pacificati, l’amore, l’odio, il valore dell’amicizia e della lealtà, l’avidità e il ruolo del denaro. «È un testo affascinante e infinito» commenta il regista Paolo Valerio. «Con il nodo della vendetta - tema ancestrale e purtroppo in questo momento storico così contemporaneo - tutti i personaggi hanno un rapporto forte, che vive in particolare in Shylock, così famelico, così spietato…» Franco Branciaroli offrirà una prova magistrale in questo ruolo misterioso, crudele, ma capace anche di spiazzare la platea, suscitando la compassione. A lui, ebreo, usuraio, si rivolge Antonio, ricco mercante veneziano, che Piergiorgio Fasolo tratteggia equilibrando malinconia ed arroganza. Il mercante pur avendo impegnato i suoi beni in traffici rischiosi, non esita infatti a farsi garante per l’amico Bassanio che ha bisogno di tremila ducati per cambiare il proprio destino, raggiungendo Belmonte e l’amore.
 
La Stagione teatrale quest'anno si arricchisce di alcuni spettacoli fuori abbonamento.
 
Si rinnova il legame con il Teatro Stabile del Veneto. Tra i tanti nomi, a Mestre arriva anche Pietrangelo Buttafuoco con un incontro sull’amicizia tra Eduardo De Filippo e Luigi Pirandello.
 
Martedì 14 novembre, in occasione del centenario dalla nascita dello scrittore Italo Calvino, Laura Morante legge Le città invisibili, in uno spettacolo elegante e sottilmente imprevedibile che nel giocare sul dettaglio, sulle parole e sulle immagini accompagna il pubblico in una geometria visiva e sonora di rara bellezza e suggestione.
 
Il noto attore italiano Edoardo Leo invece, porta dal 5 al 7 dicembre al Toniolo Ti racconto una storia, spettacolo fuori abbonamento, in cui il celebre interprete presenta un reading-spettacolo che raccoglie appunti, letture, suggestioni, pensieri che ha raccolto dall'inizio della sua carriera ad oggi. Venti anni di appunti, ritagli, ricordi e risate, trasformati in uno spettacolo coinvolgente, che cambia forma e contenuto ogni volta, in base allo spazio e all’occasione. Uno spettacolo che fa sorridere e riflettere, che racconta spaccati di vita umana unendo parole e musica. Una riflessione su comicità e poesia per spiegare che, in fondo, non sono così lontane. In scena, non solo racconti e monologhi di scrittori celebri (Benni, Calvino, Marquez, Eco, Benni, Piccolo...), ma anche articoli di giornale, aneddoti e testi di giovani autori "contemporanei" e dello stesso Edoardo Leo.
 
Nel periodo delle festività natalizie, come da tradizione, la danza classica accompagnerà i primi giorni di festa: il 26 dicembre sul palco del teatro il Russian Classical Ballet, diretto da Evgeniya Bespalova, presenta La Bella Addormentata, capolavoro del balletto classico su musiche di Tchaikovsky, un incredibile set di bellezza e realismo, costumi prodotti con dettagli sontuosi e barocchi, un ensemble di solisti e un corpo di ballo guidato da star del balletto russo.
 
Si festeggia invece il 31 dicembre e il 1° gennaio con il Gran Gala du Cirque, con uno spettacolo inedito ed un cast rinnovato scelto tra i migliori performer contemporanei. Come in un sogno, si alternano sulla scena interpreti circensi tra i più creativi al mondo. Un sorprendente show dii teatro-circo, a metà tra la suspence del circo classico e il fascino della coreografia, tra intensa poesia e grande comicità.
 
Sempre fuori abbonamento il 23 e 24 marzo sul palco del Toniolo sale Ambra Angiolini con Oliva Denaro per la regia di Giorgio Gallione: c’è una storia vera e c’è un romanzo. La storia vera è quella di Franca Viola, la ragazza siciliana che a metà degli anni 60 fu la prima, dopo aver subito violenza, a rifiutare il cosiddetto “matrimonio riparatore”. Il romanzo prende spunto da quella vicenda , la evoca e la ricostruisce, reinventando il reale nell’ordine magico del racconto.
 
Ultimo aggiornamento: 02/11/2023 ore 09:30