Il Teatro Toniolo riapre la porte in autunno con una nuova stagione teatrale sempre più ricca che vedrà protagonisti i volti più amati del panorama artistico nazionale e internazionale.
Il nuovo cartellone 2024.25, ideato dal Settore Cultura del Comune di Venezia in partnership con Arteven, il Circuito Multidisciplinare del Veneto, conferma anche quest’anno la natura del Teatro Toniolo quale punto di riferimento culturale e artistica per la città di Venezia, con proposte di alta qualità in grado di raggiungere un pubblico sempre più ampio ed esigente, differenziando l’offerta dalla prosa, al teatro comico, alla musica da camera e sinfonica, ai concerti.
Importante novità di quest’anno è la possibilità di rinnovo dei titoli di abbonamento anche online, non solo in biglietteria del teatro, per agevolare gli spettatori che hanno difficoltà a recarsi a teatro, pur mantenendo attivo il servizio per chi invece preferisce un contatto diretto in fase d’acquisto.
La stagione conclusa ha superato i 44.000 spettatori per la sola stagione di prosa che ha contato su una forte partecipazione del pubblico più affezionato, quello degli abbonati, con più di 2500 abbonamenti acquistati e al pari degli spettatori occasionali che hanno partecipato con interesse sia agli spettacoli che agli eventi collaterali proposti. Anche la presenza dei giovani residenti della Città Metropolitana e degli studenti universitari si conferma un dato consolidato con 1200 biglietti venduti.
Il sipario sul cartellone 2024.25 si alza il 22 ottobre con 17 spettacoli che portano sul palco del teatro mestrino un ricco carnet di artisti, tra attesi ritorni e nuove proposte: Theatre-Circus Elysium, Alessandro Haber, Giorgio Pasotti, Ninni Bruschetta, Violante Placido, Woody Neri, Vanessa Gravina, Giulio Corso, Paolo Triestino, Chicos Mambo, Drusilla Foer, Emilio Solfrizzi, Carlotta Natoli, Filippo Timi, Chiara Francini, Flavio Insinna, Giulia Fiume, Franco Branciaroli, Simone Cristicchi, Barbara Cola, Garrison Rochelle, Lorenza Mario, Stefano Bontempi, Serra Yilmaz, Ferzan Özpetek, Familie Flöz, Debora Caprioglio, Corrado Tedeschi.
Apre la nuova stagione lo spettacolo Alice in Wonderland Reloaded, in scena dal 22 al 27 ottobre, tratto dal romanzo fantastico di Lewis Carrol del 1865 e rielaborato nell'impianto estetico dai creativi del Circus-Theatre Elysium di Kyiv: un cast di 25 ballerini e acrobati propone un adattamento scenico avveniristico ed esaltante che arricchisce la linea narrativa del racconto originale. Un progetto artistico, sofisticato ed elegante, celebrato in tutto il mondo, sarà capace di raccontare l'onirico intrecciando molteplici discipline: il circo contemporaneo, la ginnastica acrobatica, la recitazione e la danza.
Dal 5 al 10 novembre il teatro riaccoglie con grande calore Alessandro Haber in La coscienza di Zeno, produzione che restituisce l’affascinante complessità del milieu in cui Svevo concepisce e ambienta il romanzo e ne illumina i nodi fondamentali e potentemente antesignani attraverso l’inedito adattamento, nato dalla collaborazione fra Paolo Valerio e Monica Codena. Hanno lavorato attentamente sull’innovativa scrittura sveviana su interessanti scelte di messinscena e su un protagonista fuori da ogni cliché come Haber. Sarà lui a coniugare la profondità e l’ironia surreale di Zeno Cosini, a tratteggiarne complessità e fragilità, senso d’inadeguatezza e successi, autoassoluzione e sensi di colpa, la nevrosi e quell’incapacità di sentirsi “in sintonia” con la società, che lo porteranno sul lettino del Dottor S e alla scrittura del diario psicanalitico… Aspetti che si rispecchiano potentemente nelle contraddizioni dell’uomo contemporaneo, e lo rendono un personaggio attuale e teatralissimo nella sua surrealtà, nei suoi divertenti lapsus e ostinazioni, nelle sue intuizioni che ancora ci scuotono.
Dal 22 al 24 novembre due straordinari artisti come Alessandro Gassmann e Giorgio Pasotti si misurano con le parole di Franz Kafka, in Racconti disumani, due storie per parlare, Pasotti interpretando e Gassmann dirigendo, agli uomini degli uomini. Una relazione accademica e La tana, sono i racconti di Kafka da cui è tratta la sceneggiatura, due storie di animali, sembrerebbero, una che mette a nudo la superficialità di un modo di essere attraverso comportamenti stereotipati e facili, l'altro che racconta quel bisogno di costruirsi il riparo perfetto che ci metta al sicuro da ogni esterno. Scrive Gassmann “Penso sia il momento giusto per ridare la parola a questo gigante del teatro e della letteratura, proprio oggi, quando molte delle paure da lui raccontate, trovano posto nella realtà che viviamo. Penso che andare in profondità in noi stessi, e guardare attraverso le parole di Kafka ciò che ci spaventa, possa aiutarci a capire meglio chi è intorno a noi”.
Il mese di novembre si chiude il 27 e il 28 con 101 minuti di adrenalina pura: 1984 con Ninni Bruschetta, Violante Placido e Woody Neri, un tour de force teatrale a metà fra thriller, storia romantica, noir e spettacolarità. Il capolavoro orwelliano, perennemente in cima alle classifiche dei libri più letti di ogni anno, oggi - nel mondo della rete, della dittatura tecnologica e del controllo digitale - mantiene intatta tutta la sua sconvolgente attualità e si presta più che mai a essere una rappresentazione impietosa dei nostri giorni, in cui la privacy è un’illusione, la nozione di verità oggettiva è messa continuamente in discussione, potere e servilismo vanno a braccetto e la corruzione è tale da far sembrare inutile ogni forma di ribellione. Uno spettacolo che, chiedendo al pubblico di mettere in dubbio la realtà di ciò che avviene in scena, pone un interrogativo senza tempo: che cos’è la verità?
Ancora tinte forti per Testimone d’accusa, dal 3 al 5 dicembre, con Vanessa Gravina, Giulio Corso e con la partecipazione di Paolo Triestino: dal romanzo di Agatha Christie nasce un testo teatrale asciutto, che non concede tregua alla tensione e affonda come una lama di coltello affilatissima (letteralmente) nella schiena di chi osserva. Uno straordinario dramma giudiziario il cui gioco non verte tanto sulla psicologia dei personaggi (tra simulatori occulti, assassini, grandi avvocati) quanto sulla perfezione del meccanismo.
Spazio alla danza, folle colorata ed esuberante dei Chicos Mambos: dal 13 al 15 dicembre il palco del Toniolo è tutto per il loro irriverente Car/men, uno spettacolo ideato per accendere il buon umore del pubblico che coinvolge la danza, il teatro, il canto, la clownerie. Una fantasia coreografica con richiami alla Spagna ma non solo, opera o balletto, contemporaneo o flamenco, comica o tragica, femminile o maschile, artigianale o digitale, ma un po’ di tutto questo e molto di più. Una Carmen in tutte le sue sfumature poiché «L’amour est enfant de bohême...».
L’anno si chiude con Drusilla Foer in Venere Nemica, in scena dal 17 al 19 dicembre. Ispirato alla favola di Apuleio Amore e Psiche, la pièce rilegge il Mito in modo divertente e commovente a un tempo, in bilico tra tragedia e commedia, declinando i grandi temi del Classico nella contemporaneità: la competizione suocera/nuora, la bellezza che sfiorisce, la possessività materna nei confronti dei figli, il conflitto secolare fra uomini e Dei. Se c’è una cosa che un Dio detesta è non essere creduto. Ma dinnanzi a Venere, a questa Venere - lieve, ironica, tagliente, spietata - e al suo incredibile colpo di teatro, come si fa a resistere? Come si fa a non credere? Una pièce teatrale supportata dalla musica con un repertorio inaspettato, intenso crudele, a tratti musical.
Il nuovo anno riparte con Emilio Solfrizzi e Carlotta Natoli in L’anatra all’arancia, dal 17 al 19 gennaio, un classico feuilleton dove i personaggi si muovono algidi ed eleganti su una scacchiera irta di trabocchetti. Ogni mossa dei protagonisti, però, ne rivela le emozioni, le mette a nudo a poco a poco e il cinismo lascia il passo ai timori, all’acredine, alla rivalità, alla gelosia; in una parola all’Amore, poiché è di questo che si parla. Una commedia che ti afferra immediatamente e ti trascina nel suo vortice di battute sagaci, solo apparentemente casuali, perché tutto è architettato come una partita a scacchi. La coppia Solfrizzi e Natoli dà vita ad una pièce divertente, dinamica e frizzante, dove si percepisce la mano ironica e pungente di Greg alla regia.
Grande attesa per Filippo Timi al Teatro Toniolo che dal 21 al 26 gennaio torna a Mestre con una nuova edizione del suo Amleto², una rilettura dove ogni gesto o parola diventa gioco e voce personale, provocazione intelligente. Timi prende il testo shakespeariano e lo stravolge, rovescia passioni e personaggi nella stessa gabbia da circo all’interno della quale si svolge questo elogio della follia. Il suo è un Amleto annoiato, che non ha più voglia di interpretare la solita solfa familiare, non ha più voglia di amare Ofelia, non ha più voglia di niente. Invano voci fuori campo lo richiamano al suo destino. Quasi un leone in gabbia, il principe, un po’ bambino viziato, un po’ vate visionario, si aggira in mezzo ad una festa luttuosa. Intorno a lui, personaggi direttamente scaturiti dalla sua mente folle, interpretati dalle attrici storiche della sua compagnia, ancora una volta eccezionalmente insieme per dar vita a questa nuova edizione.
Il 29 e 30 gennaio un altro gradito ritorno è quello di Chiara Francini con Forte e Chiara. Scrittrice avvezza a formidabili capriole, la Francini si abbandona, questa volta, ad una trascinante confessione autobiografica, non professionale ma umana. Il suo è lo spettacolo di formazione di una ragazza di provincia che, imbevuta di sogni, si lancia nella vita per metterli in atto senza risparmiarsi, bruciandosi talvolta la pelle, con fatica e caparbietà. Ed è anche, nella seconda parte, una riflessione illuminante e profonda, talvolta grave, sulla tirannide del denaro e del potere che governa i comportamenti umani e, in chiusura, sulla condizione di ogni donna: quella di essere sempre dilaniata fra realizzazione personale e desiderio di maternità. Ovvero ad essere destinata ad una felicità, per definizione, mutilata.
Dal 7 al 9 febbraio si sorride con Flavio Insinna e Giulia Fiume protagonisti della commedia dolce-amara Gente di facili costumi di Nino Marino e Nino Manfredi, testo che sviluppa, in maniera paradossale, un fondamentale problema etico. In una società come la nostra, dove tutto si avvilisce e si corrompe, che valore hanno ancora l'onestà, la dignità, il rispetto dei più profondi valori umani? Andato in scena per la prima volta nel 1988, con lo stesso Nino Manfredi nei panni del protagonista, questo testo è considerato ancora oggi uno dei più eclatanti apparso sulle scene teatrali italiane negli ultimi decenni.
Dopo l’originale e dissacrante interpretazione di Shylock nel Mercante di Venezia shakespeariano, Paolo Valerio e Franco Branciaroli si apprestano ancora una volta a stupire insieme il pubblico con la rilettura di un classico del teatro italiano, che molto ancora può suggerire alla sensibilità contemporanea. Sior Todero Brontolon di Carlo Goldoni arriva al Toniolo dal 20 al 23 febbraio stavolta con le fattezze di Branciaroli, maestro del palcoscenico contemporaneo che ne offrirà una nuova straordinaria e inaspettata interpretazione.
Simone Cristicchi, al Toniolo dal 25 al 27 febbraio, propone un nuovo progetto in solo dedicato a San Francesco, Franciscus. Il folle che parlava agli uccelli. Tra riflessioni, domande e canzoni inedite - che portano la firma dello stesso Cristicchi e della cantautrice Amara - l’artista romano indaga e racconta il “Santo di tutti”, che è stato innanzitutto un uomo in crisi, consumato dai dubbi, un laico che imparava facendo, si perfezionava incontrando, e il cui esempio riuscì ad attrarre una comunità, ma non senza destare sospetti di alcuni del popolo.
La danza è ancora protagonista, dal 5 al 9 marzo, con Saranno famosi. Fame – Il musical: liberamente tratto da una delle serie tv più famose e indimenticabili, così come il film e il musical di successo internazionale. La trama racconta la vita degli allievi e gli insegnanti della rinomata ed esclusiva scuola di Performing Arts di New York: un gruppo di ragazzi, la loro passione e la loro dedizione per il mondo dello spettacolo, una storia che continua a conquistare ed emozionare nuove generazioni di pubblico ed ispirare miriadi di giovani talenti. Saranno famosi è un fenomeno leggendario ed intramontabile della cultura pop. Un titolo talmente famoso da essere entrato nell’immaginario della gente come sinonimo di desiderio di realizzare il proprio sogno nel mondo dello spettacolo. Un trionfo di canto, danza, musica, recitazione, in una narrazione dinamica e travolgente. La scelta registica e l’adattamento di Cannito sposta l’azione dagli anni Ottanta ai nostri giorni, per rendere lo spettacolo più vicino alle nuove generazioni, e più facilmente identificabile nel pubblico di oggi.
Ferzan Özpetek porta a teatro, dal 18 al 23 marzo, il nuovo adattamento scenico di uno dei suoi successi cinematografici, Magnifica presenza. Il regista, tra i più amati del nostro cinema, prosegue così il percorso inaugurato con Mine vaganti, e fa rivivere in teatro uno dei suoi film cult, portando con sé in questa avventura una compagnia di attori esplosivi che saranno i grandi protagonisti di questa commedia tra illusione e realtà, sogno e verità, amore e cinismo, cinema, teatro e incanto.
Il 1 e 2 aprile la compagnia internazionale Familie Flöz è nuovamente ospite del teatro con una nuova produzione, Hokuspokus, in cui tutto è finto, ma niente è falso. Niente è più reale di queste maschere, che danno vita a un’illusione metateatrale poetica e innovativa, atavica ed esperienziale, fisica e magica allo stesso tempo. Un inno al trasformismo, una celebrazione della musica, del colore e del costume. Uno spettacolo che merita la standing ovation del pubblico. Familie Flöz amplia la sua cassetta degli attrezzi per questo spettacolo e, oltre alle note figure in maschera, mostra anche gli attori dietro di esse. Suonando musica, cantando, filmando, parlando o facendo rumori, l’ensemble crea il mondo delle maschere davanti agli occhi del pubblico. Si alternano nel prestare i loro corpi alle figure e nel prendere in mano il loro destino. Creatore e creazione si incontrano finché la storia non si racconta da sola.
Gran finale dall’11 al 13 aprile con Plaza Suite di Neil Simon in cui Debora Caprioglio e Corrado Tedeschi interpretano tre coppie (diverse), in tre situazioni (diverse), in una suite (la stessa) di un hotel considerato come l’Olimpo: la dimora degli Dei. Lusso, agi, benessere che tuttavia non impediscono imbarazzi, problemi, inciampi. Qui tre coppie diverse, tre problemi di coppia diversi con un unico filo conduttore: una stanza dell'Hotel Plaza di New York. In una commedia rappresentare l’inciampare di una qualunque persona può già far sorridere ma se questi inconvenienti li vive chi non avremmo mai pensato ne fosse vittima la situazione diventa esilarante. Dietro il puro e alto divertimento assicurato dalle commedie di Simon c’è sempre la dura verità della vita.